venerdì 1 marzo 2019

Moneta scritturale: il mistero Deutsche Bank in commissione banche

Audizione del Gruppo bancario tedesco Deutsche Bank

Allegato 3

Nell’audizione del 22 dicembre 2017 la Commissione Parlamentare ha ascoltato Flavio Valeri, esponente di vertice del Gruppo Bancario tedesco Deutsche Bank, assistito nella circostanza dal collaboratore e Direttore Centrale Michele Mengoni.
Valeri ha svolto un intervento iniziale di presentazione del suo Gruppo bancario straniero, nel quale ha tra l’altro testualmente dichiarato che «il Gruppo Deutsche Bank AG è una banca globale … presente in più di 60 Paesi con 100.000 dipendenti, quotata a Francoforte e New York e regolata da tutte le principali Autorità di vigilanza a livello mondiale», e ha precisato che per il suo gruppo tedesco «l’Italia rappresenta il mercato principale fuori dalla Germania»,avendo rapporti «con 2.200.000 clienti individuali italiani» e «con 65.000 aziende» italiane.
Ha informato i componenti della Commissione che il suo Gruppo tedesco ha «più di 20 miliardi di impieghi» in Italia e di disporre egli direttamente, in considerazione del suo ruolo di vertice, di «5.000 collaboratori».
Nonostante la dichiara personale disponibilità a rispondere a tutte le domande formulategli dai commissari, Valeri ha però lasciato insolute svariate questioni sorte durante la sua audizione.
1.    Egli non ha fornito risposta compiuta in materia di derivati stipulati dal Gruppo Deutsche Bank con il Governo Italiano e con gli altri enti pubblici italiani, riservandosi di fornire tutti i relativi contratti stipulati dal Gruppo bancario tedesco e ulteriore pertinente documentazione.
2.    Non ha fornito risposta sull’esistenza del potere di creazione di moneta "dal nulla" da parte delle banche commerciali, quel potere creativo della cd. "moneta scritturale" (soprattutto nella concessione dei prestiti alla clientela) già riconosciuto alle banche commerciali nel 2014 dalla Banca D’Inghilterra, dal Parlamento inglese, dal Consigliere della Banca di Francia Bernard Maris (deceduto il 07.01.2015 nell’attentato di Parigi) e dal professore Richard Werner dell’Università di Southampton (Inghilterra) in un suo personale esperimento bancario illustrato nella International Review of Financial Analysis di December 2014 (volume 36, pages 1-19), nel 2016 dalla società di revisione KPMG islandese e nell’aprile 2017 dalla Banca Federale Tedesca (Deutsche Bundesbank), tutti autorevoli precedenti peraltro riportati nella su citata assemblea degli azionisti di Mediobanca del 28 ottobre 2017 dal medesimo gruppo dei soci-risparmiatori di minoranza dell’ex controllata Banca Mediterranea del sud Italia, costretto a confluire in Unicredit [60].
L’esponente di Deutsche Bank si è impegnato a far pervenire una nota dopo avere coinvolto i massimi vertici della capogruppo tedesca a Francoforte.
3.    Non ha dato risposta sulla utilità o meno del varo di una legge che preveda l’applicazione nel settore bancario-finanziario del cd. "debt-equity-swaps" (che, per esemplificare, consente la trasformazione dei cd. crediti non performanti/non buoni in capitale delle banche imputabile allo Stato), principio gestionale sostenuto sul piano scientifico-universitario da diversi esperti e professori di economia, incluso il professor Franz Hormann, docente di economia all’Università di Vienna, che ha illustrato il "debt-equity-swaps" nell’assemblea degli azionisti Deutsche Bank tenuta il 19 maggio 2016 a Francoforte in Germania [61], dopo essere egli intervenuto al dibattito dell’assemblea degli azionisti Unicredit del 14 aprile 2016 a Roma, quale incaricato del menzionato gruppo dei soci risparmiatori di minoranza dell’ex Banca Mediterranea del sud Italia (costretto a confluire in Unicredit).
Sul punto l’esponente di Deutsche Bank si è impegnato a prendere conoscenza della teoria economico-monetaria e a pronunciarsi.
4.    Ha dichiarato di non essere a conoscenza se la vigilanza bancaria e finanziaria tedesca della Banca Federale Tedesca (Deutsche Bundesbank) abbia mai chiesto alla sua capogruppo Deutsche Bank AG informazioni, dati e documenti sulle procedure assembleari di controllo delle deleghe conferite da centinaia/migliaia di società/persone giuridiche straniere - in genere a qualche o a pochissimi incaricati - considerando che detto controllo viene effettuato la mattina dell’assemblea, come avvenuto il 19 maggio 2016 e il 18 maggio 2017 alle assemblee degli azionisti della capogruppo Deutsche Bank AG tenute a Francoforte, la cui struttura societaria per l’ammissione e l’ingresso degli azionisti e dei loro incaricati/delegati apriva i battenti per il controllo non più di due ore prima dell’inizio dei lavori assembleari.
5.    Ha dichiarato di non essere a conoscenza che le votazioni assembleari della capogruppo Deutsche Bank AG avvengono con scheda cartacea da inserire individualmente in urne detenute nella sala dell’assemblea da giovani minorenni e non con criteri elettronici, asserendo comunque una sorta di inadeguatezza della metodologia cartacea di voto.
6.    Flavio Valeri non ha poi risposto alle altre seguenti domande:
-     sul perché la Deutsche Bank AG non pubblica sul suo sito i verbali assembleari come fanno le altre grandi dell’eurozona e comunque tutte le banche italiane;
-     sul perché la Deutsche Bank AG non ha rilasciato la copia del verbale dell’assemblea degli azionisti del 19 maggio 2016 a Francoforte al rappresentante del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea del sud Italia che vi aveva partecipato e ne aveva fatto richiesta ripetutamente, anche mesi dopo l’evento tramite altro partecipante [62]alla stessa assise tedesca;
-     sul perché la Deutsche Bank AG non apposta per almeno trenta giorni sul suo sito web il video dei lavori delle sue assemblee degli azionisti come fa qualche altra grande banca europea;
-     sul perché la Deutsche Bank Italia non ha rilasciato al rappresentante del gruppo di minoranza dell’ex Banca Mediterranea del sud Italia (costretto a confluire in Unicredit) il biglietto di partecipazione all’assemblea degli azionisti della capogruppo tedesca Deutsche Bank AG (convocata il 18 maggio 2017 a Francoforte), che era stato richiesto per tempo al medesimo Valeri e ai suoi collaboratori con e-posta del 17.05.2017 h 13,26 (contenente altre due e-poste 12/16.05.2017) inviata dal rappresentante del detto gruppo minoritario del Sud Italia.
Rispetto a questa ultima serie di domande l’esponente di Deutsche Bank ha soltanto preso atto delle difficoltà registrate «a partecipare alla assemblea di Deutsche Bank AG» riservandosi di fornire «i contatti dell’ufficio del Segretariato di Deutsche Bank AG per riflettere» sulle stesse difficoltà.
L’audizione dell’importante banchiere della principale banca tedesca e dell’eurozona ha messo in evidenza enormi e gravi carenze a livello sistemico con particolare riferimento alla trasparenza bancario-societaria e alle procedure di partecipazione e gestione delle assemblee degli azionisti, per la qualcosa urgono ampie ridefinizioni dei quadri normativi italiano ed europeo, con interventi radicali e mirati alla eliminazione dei molteplici vulnus esistenti.
Le modifiche normative devono innanzitutto vietare a banche e soggetti autorizzati l’applicazione di oneri e l’apposizione di pesi a carico del socio-azionista che richiede la certificazione per partecipazione alle assemblee societarie e la violazione del divieto da parte delle banche e degli altri soggetti autorizzati deve statuire esborsi importanti delle banche e degli altri soggetti autorizzati a favore del socio/azionista con effetti risarcitori e a favore della competente Autorità governativa con effetti sanzionatori; tali esborsi potranno essere raddoppiati in caso di mancato rilascio della certificazione al richiedente azionista.
Per facilitare la partecipazione dell’azionariato ai dibattiti societari i biglietti di partecipazione assembleare devono essere rilasciati in automatico appena convocata l’assemblea, come attualmente si è adeguata una banca italiana del nord Italia.
La normativa deve prevedere e rafforzare la pubblicità dei dibattiti assembleari e i relativi lavori devono essere video-registrati in diretta, mentre per le banche quotate in Borsa la pubblicità deve essere ampliata con il suo posizionamento in rete per almeno 30 giorni dall’evento societario.
Il deposito del verbale assembleare deve avvenire entro un tempo non troppo lungo dall’evento che si ritiene essere di quindici giorni dall’assemblea e deve essere effettuato nello stesso giorno presso i competenti uffici e presso il sito internet della società nei formati originale e pdf con ricerca per parola.
In caso di violazione delle sopracitate disposizioni possono essere previste significative sanzioni anche milionarie da porre a carico dei vertici societari costituiti dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dal Presidente del Consiglio di Sorveglianza, dal Presidente del Consiglio di Gestione, dall’Amministratore Delegato, dal Consigliere Delegato, dal Direttore Generale e loro eventuali sostituti.
Al fine di garantire la piena trasparenza dei lavori assembleari va previsto che nei verbali le dichiarazioni dei soci che prendono la parola devono essere riassunte e, a loro richiesta, devono essere riportate integralmente, potendosi riferire anche a scritti e, se del caso, a documenti integrativi e pertinenti all’ordine del giorno;  come pure deve essere comunicato al pubblico almeno 15 giorni ante assemblea il notaio segretario che il Presidente propone all’assemblea

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Il M5s vuole piazzare Flavio Valeri alla CdP: numero uno di Deutsche Bank in Italia, vicinissimo ad Angela Merkel

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