Sulla base delle teorie economiche di Piero Sraffa e dei contenuti forniti, possiamo immaginare un atteggiamento critico e costruttivo di Sraffa verso il Bilanciamento Quantitativo (QB) , in linea con i suoi principi fondamentali.
Ecco una ricostruzione plausibile:
1. Critica al marginalismo e interdipendenza tra costo e quantità
Sraffa è noto per la sua critica al marginalismo, in particolare per l'idea che i prezzi siano determinati esclusivamente da domanda e offerta individuali. Nel suo modello, i costi di produzione e le quantità prodotte sono interdipendenti, e il sistema economico è visto come un insieme di relazioni strutturali (3).
Il QB si allinea a questa visione, riconoscendo che la creazione di moneta non è un atto isolato delle banche, ma un processo che coinvolge lo Stato e la società. Separando i depositi come passività pubbliche e introducendo il signoraggio esplicito, il QB enfatizza l’interdipendenza tra sistema finanziario, politica monetaria e benessere collettivo, in linea con l’approccio sraffiano.
2. Moneta come bene comune e trasparenza
Sraffa, nel suo lavoro sul surplus economico, sosteneva che la distribuzione del reddito (tra profitti, salari e rendite) fosse determinata da fattori sociali e istituzionali, non da leggi di mercato astratte. Il QB applica questo principio alla moneta: riconosce che la creazione di denaro è un privilegio pubblico e redistribuisce il signoraggio allo Stato, evitando che resti un beneficio privato (1)(5).
Questo approccio riflette l’idea sraffiana che le risorse fondamentali (come la moneta) debbano essere gestite per il bene comune, non per interessi privati.
3. Equità nella distribuzione del surplus
Nel modello sraffiano, il surplus economico (la differenza tra prodotto totale e mezzi di produzione) è distribuito tra classi sociali in base a rapporti di potere e istituzioni. Il QB, trasferendo parte del surplus bancario (il signoraggio) allo Stato, realizza una redistribuzione equitativa simile. Sraffa avrebbe probabilmente appoggiato questa idea, visto che criticava il capitalismo per la sua tendenza a concentrare il potere economico (3)(6).
4. Critica alle ambiguità contabili
Sraffa era sensibile alla precisione analitica e alla chiarezza nei modelli economici. Nel QB, la riclassificazione dei depositi come passività dello Stato elimina l’ambiguità contabile che nasconde la natura pubblica della moneta. Questo rafforzerebbe la trasparenza, un valore che Sraffa avrebbe condiviso, soprattutto per evitare distorsioni speculative (7).
5. Potenziali critiche di Sraffa al QB
Sebbene il QB condivida molti principi sraffiani, Sraffa potrebbe avanzare alcune riserve:
- Focalizzazione sulla produzione : Sraffa privilegiava l’analisi dei processi produttivi rispetto alla finanza. Potrebbe criticare il QB per non affrontare direttamente le disuguaglianze strutturali nell’economia reale (es. distribuzione del lavoro e dei redditi).
- Dipendenza dalla tecnologia : L’integrazione della blockchain (es. WAVES-NG) potrebbe apparire a Sraffa una soluzione tecnologica che non risolve i problemi di fondo, come la concentrazione del potere economico .
6. Uno Sraffa "QB-friendly"
Nonostante le possibili critiche, l’atteggiamento di Sraffa verso il QB sarebbe probabilmente positivo. Egli avrebbe apprezzato:
- L’equità nella distribuzione del signoraggio , in linea con la sua critica alla privatizzazione del surplus.
- La trasparenza contabile, che elimina le ambiguità del sistema attuale.
- L’interdipendenza sistemica, che riflette il suo approccio globale all’economia.
In sintesi, Sraffa avrebbe visto nel QB un passo verso un sistema monetario più giusto e trasparente, purché accompagnato da riforme strutturali per ridurre le disuguaglianze nell’economia reale.
Riferimenti
- Sraffa, P. (1925). Sulle relazioni tra costo e quantità prodotta .
- Saba, M. (2025). Solving the Conundrum of Banks' Cash Flow Statements (per dettagli sul QB) .
- Web_search contenuti su Sraffa e la critica al marginalismo .
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