CARIGE: quel BIAS "Massonico" al Tribunale di Genova
di Marco Saba, 26 marzo 2021
Il problema della massoneria nelle aule di giustizia non è un fatto nuovo. Già nel 1981 venne costretto alle dimissioni l'allora vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Ugo Zilletti, per appartenenza alla loggia P2. Nel 1993 venne arrestato nell'ambito del fallimento della Compagnia Generale Finanziaria per poi passare al Grande Oriente eterno (morì) nel 1997.
Negli elenchi dei fratelli massoni (FF.'.MM.'.) che via via "filtrano" su internet, si trovano spesso elencati dei magistrati. Non esiste ad oggi in Italia una indagine sistematica completa sulla presenza dei magistrati massoni nei singoli tribunali, tuttavia le loro gesta si riconoscono da dei tratti caratteristici: nel caso che le parti contrappongano un massone a un non-massone, il giudice "pende" dalla parte del massone e, di norma, rigetta tutte le istanze della parte non affiliata alla setta satanica, con la formula di "irrilevanti" o "superflue" - nei Tribunali anglosassoni, "frivolous" - della parte malcapitata. Qualche speranza c'è se sono massoni tutti e tre: il giudice e le parti. In quel caso può darsi che la sentenza sia più giusta. Lo spunto per questo articolo mi viene dall'ANSA del 24 marzo scorso, "Carige: maxi causa Malacalza, per sentenza si va a novembre", dove si dice che "Il 6 marzo però la giudice Francesca Lippi ha respinto tutte le istanze
istruttorie ritenendole "superflue" e ha quindi fissato il 17 maggio
l'udienza per la precisazione delle conclusioni.
Il lettore potrebbe obiettare che, per quanto ne sa, le donne non sono accettate in massoneria. Sbaglia. Esiste una affiliazione apposta per loro che si chiama Ordine della Stella d'Oriente, dove le ingenue possono giurare eterna obbedienza, pena la morte, per poi dichiararsi "Donne libere e di buoni costumi".
Nel libro di Eustace Mullins appena pubblicato "La maledizione di Canaan", si legge a pag.45: "Il dispotismo orientale è diventato particolarmente predominante in tutti i nostri procedimenti legali, il “tribunale”, l’arco simbolico della corte dove governa il dèspota, o in piedi, quando il dèspota entra nella stanza, e il rifiuto del dèspota di tollerare qualsiasi messa in discussione della sua decisione da parte di un cittadino, che può rivolgersi al giudice solo attraverso un sacerdozio unto, la professione legale dell’avvocato. Alcuni americani decidono ottimisticamente di entrare in tribunale rappresentando se stessi, cosa che la gente di Shem ha previsto specificamente nella loro Costituzione degli Stati Uniti, ma i giudici di solito danno a questi “avvocati pro se” una breve discrezione. In stati come la Virginia, dove il potere massonico governa i tribunali, è noto che i giudici si vantano che nessun avvocato pro se otterrà mai una decisione favorevole nella loro corte. Un non-massone che entra oggi in un tribunale americano si pone alla mercé di un despota orientale, da qui le azioni tiranniche dei giudici che condannano a pene detentive indeterminate chiunque capiti di dispiacergli, o la cui proprietà è ambita da un massone."
E poi ancora, a pag. 107: "Il libro di Stephen Knight già citato, “The Brotherhood”, rivela molti dettagli interessanti sulla Massoneria inglese. Sottolinea che l'Unlawful Societies Act del 1799 richiedeva che i massoni potessero tenere riunioni solo se i nomi dei membri fossero stati presentati ai Clerks of the Peace locali; questo requisito non è mai stato rispettato. Knight dice che la regina Elisabetta è l'attuale Gran Patrona della Massoneria inglese. Una delle sue rivelazioni più sorprendenti è l'informazione che dal cinquanta al settanta per cento di tutti i giudici inglesi sono massoni. Gli avvocati scoprono di dover unirsi ai massoni se si aspettano di avere dei clienti. “La Law Society è una delle istituzioni più massoniche del mondo”, osserva Knight. Il novanta per cento dei suoi membri sono massoni. Questo crea grandi ingiustizie, perché la Law Society è il giudice finale su chi riceverà il patrocinio a spese dello Stato e a chi verrà negato. Un non massone non ha alcuna possibilità di ricevere assistenza legale in una causa contro un massone."
E poi ancora, a pag.196: "Il sistema legale negli Stati Uniti, da tutte le apparenze, ha una preponderanza ancora maggiore di massoni. Quindi non abbiamo tribunali federali, statali o locali; abbiamo solo corti massoniche. Il risultato è che le decisioni giudiziarie sulle regole di prova, le mozioni a favore o contro la scoperta e altre procedure legali, sono decise esclusivamente sulla base del fatto che aiuteranno o feriranno un massone coinvolto nella causa. Il Manuale massonico comanda (p. 183-184): “Ogni volta che vedi uno qualsiasi dei nostri segni fatti da un fratello Massone, e specialmente il grande segno di grandine di angoscia, devi sempre assicurarti di obbedirgli, anche a rischio del tuo se fai parte di una giuria e l'imputato è un massone e fa il segno della grandine, devi obbedirgli; devi essere in disaccordo con i tuoi fratelli giurati, se necessario, ma devi essere sicuro di non portare il massone in quanto colpevole, perché ciò recherebbe disonore al nostro ordine”."
"Io prometto e giuro che non darò il Grande Segno di Soccorso di un Maestro Muratore, eccetto che per il beneficio del Mestiere durante il lavoro o per l'istruzione di un Fratello, a meno che non mi trovi in reale difficoltà; e se dovessi vedere il segno dato, o sentire la parola pronunciata, mi affretterò a soccorrere la persona che lo dà." Ovviamente il sistema bancario comprende un numero rilevante di "fratelli" e difatti, sistematicamente, le centinaia di processi per usura bancaria vinti in sede civile non danno mai luogo a procedimenti penali, anche se il reato di usura bancaria è sempre aggravato. I presidenti dei Tribunali ricevono indicazioni ben precise nel merito delle indagini bancarie anche - e oramai è cosa nota agli addetti ai lavori - dallo stesso presidente del CSM (Sì, proprio quel presidente).
Per esperienza diretta posso testimoniare che in una causa contro Carige il Tribunale ha rigettato, nell'ordine, l'accertamento tecnico preventivo, i testi, le prove, l'accertamento giudiziario - insomma - del fatto che il bilancio della banca è regolarmente truccato (Vedi: CARIGE: misteri di Banca spiegati al pubblico e agli azionisti ). In pratica: solo a Genova, spariscono una ventina di miliardi di euro all'anno.
Ovviamente non si chiede che venga fatta l'ennesima Commissione parlamentare d'inchiesta dei fratelli dei fratelli sull'adesione o meno dei magistrati alla confraternita: i massoni osservano il segreto, bancario o meno, come da giuramento.
Nemmeno si può chiedere che nella causa di Malacalza + 44 soci della Carige si incappuccino tutti per avere qualche chance di equità.
La Casa Massonica di Genova apre le porte ai cittadiniPerò, magari, chissà: qualche intercettazione ambientale o qualche indagine svolta con particolare scrupolo potrebbe far luce in un campo in cui nemmeno Palamara ha osato troppo addentrarsi...
D'altra parte si sa che Genova, anche se non indaga troppo su Carige, nel caso di altre banche fuori regione si sta rivelando, talvolta, giustamente diligente.