martedì 25 novembre 2025

I piedini cinesi, il segnale di stop e il bilanciamento quantitativo

Cosa c'entrano i piedini cinesi, il segnale di stop e il bilanciamento quantitativo?

A prima vista, sembrano tre cose che non hanno nulla in comune. Una è un'antica e dolorosa pratica estetica cinese (il loto d'oro). L'altra è un pezzo di metallo rosso a un incrocio. L'ultima è un complesso concetto di stabilità finanziaria discusso nei circoli accademici.

Eppure, secondo la teoria dei giochi e l'analisi dell'equilibrio sociale presentata nel paper "Equilibrium in Society", questi tre elementi sono facce della stessa medaglia. Raccontano tutti la stessa storia: come gli esseri umani cercano di coordinarsi per sopravvivere e prosperare, e perché a volte rimangono intrappolati in situazioni disastrose.

Benvenuti nel mondo degli Equilibri Multipli.

1. I Piedini Cinesi: La Trappola del "Cattivo Equilibrio"

Per secoli, in Cina, le famiglie hanno fasciato i piedi delle loro figlie. Era doloroso, disabilitante e, sorprendentemente, molte famiglie non volevano farlo. Ma lo facevano lo stesso. Perché?

Il paper ci offre la chiave di lettura: si tratta di un problema di coordinamento. Immagina un "gioco" sociale in cui l'obiettivo è trovare un buon marito per tua figlia. Se la norma sociale (il Focal Point) è che "le spose rispettabili hanno i piedi piccoli", allora deviare da questa norma (non fasciare i piedi) significa condannare tua figlia a non sposarsi.

Anche se tutti i genitori, segretamente, avessero preferito smettere, nessuno poteva farlo per primo da solo.

  • Se smetto solo io: Mia figlia è emarginata (payoff negativo).

  • Se smettiamo tutti insieme: Le ragazze sono sane e si sposano comunque (payoff positivo per tutti).

In termini di teoria dei giochi, la società era bloccata in un Equilibrio di Nash inefficiente. Tutti stavano facendo la scelta "migliore" data la scelta degli altri, ma il risultato collettivo era terribile. È servita un'enorme campagna di coordinamento esterno (associazioni contro la fasciatura che facevano promettere alle famiglie di non fasciare i piedi e di non far sposare i figli maschi a donne con piedi fasciati) per "spostare" la società verso un equilibrio migliore.

2. Il Segnale di Stop: La Soluzione al Caos

Passiamo al traffico. Arrivate a un incrocio contemporaneamente a un'altra auto. Chi passa?

  • Se passate entrambi: Incidente (disastroso).

  • Se frenate entrambi: Stallo (inefficiente).

  • Se uno passa e l'altro aspetta: Ottimo.

Questo è il classico gioco della Battaglia dei Sessi (o talvolta del Chicken Game). Entrambi volete passare, ma soprattutto volete evitare lo scontro. Senza regole, ogni incrocio è una scommessa nervosa.

Qui entra in gioco l'Istituzione. Il paper spiega come le società creino regole o "punti focali" per risolvere questi dilemmi senza bisogno di comunicare ogni volta. Il segnale di STOP (o la convenzione di guidare a destra) elimina l'incertezza. Crea un'aspettativa condivisa: "So che tu ti fermerai, quindi io posso passare". Non è solo un cartello; è un dispositivo di coordinamento che stabilizza le interazioni sociali.

3. Il Bilanciamento Quantitativo: Evitare la Corsa agli Sportelli

Infine, arriviamo alla parte più tecnica citata nel documento: il Bilanciamento Quantitativo (Quantitative Balancing).

Pensate a una banca. Come spiega il paper analizzando la "Caccia al Cervo" (Stag Hunt), la fiducia è fragile.

  • Buon Equilibrio: Tutti lasciano i soldi in banca, la banca investe, tutti guadagnano.

  • Cattivo Equilibrio (Corsa agli Sportelli): Ho paura che tu ritiri i soldi, quindi corro a ritirarli anch'io. La banca, anche se solida, fallisce.

Il Bilanciamento Quantitativo (citato nel paper in riferimento al lavoro di Saba, 2025) è la versione moderna e macroeconomica del segnale di stop. È un meccanismo di regolazione e intervento usato dalle banche centrali per assicurare che il sistema non scivoli dal "buon equilibrio" (stabilità) al "cattivo equilibrio" (panico).

Proprio come non possiamo coordinarci da soli per smettere di fasciare i piedi senza un accordo esterno, i mercati finanziari a volte non riescono a coordinarsi sulla stabilità senza un "garante" che bilanci le aspettative.

Siamo tutti giocatori

Che si tratti di norme estetiche crudeli, di evitare incidenti d'auto o di prevenire crisi finanziarie, la struttura sottostante è la stessa. Siamo attori razionali (ma non troppo, come ricorda il concetto di razionalità limitata) che cercano di indovinare cosa faranno gli altri.

Capire la "teoria dei giochi" non serve solo a vincere a poker o a investire in borsa. Serve a capire perché la società funziona in un certo modo e, soprattutto, come possiamo "hackerare" le regole del gioco per spostarci tutti insieme verso un equilibrio più felice.

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