venerdì 22 novembre 2019

Il sistema monetario e il decapitalismo

Sistema monetario e decapitalismo

Un sistema monetario efficiente è un bene pubblico del paese come lo è il sistema di difesa e l'apparato di giustizia. Il governo centrale ha la piena responsabilità di fornire questo bene pubblico assicurando che il sistema non venga abusato creando posizioni castali dominanti a danno della comunità. Questo è invece successo oggi col cartello bancario che ha finito per impadronirsi completamente del potere politico reale spogliando della ricchezza e della speranza l'Italia e le famiglie che ancora ci restano.

Perché il denaro funga da unità di conto, deve anche essere contemporaneamente una misura di valore.

La Banca centrale europea (BCE) ha il duplice mandato di preservare il valore dell'euro e mantenere la stabilità dei prezzi nell'Unione europea. La BCE, insieme alle banche centrali nazionali di tutti gli Stati membri dell'UE, compresi quelli che non hanno adottato l'euro, rientra nell'ambito del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). 

Tuttavia, anche se il valore del denaro è la condizione fondamentale per il funzionamento dell'economia nazionale, nessuna misura effettiva di valore per l'euro è direttamente legiferata, a differenza delle sue dimensioni fisiche, lunghezza e peso, che sono regolati dalle direttive UE che, in definitiva, specificano precisi riferimenti fisici.

La definizione del tempo, ad esempio, è regolata al tempo universale coordinato (UTC) così come viene determinato dall'Ufficio internazionale del tempo, che si può dire che abbia alla base considerazioni astronomiche.

A differenza di queste misure, l'unità monetaria euro manca di una connessione legale diretta a tutto ciò che può essere definito fisicamente.

Finora, è stata presa in considerazione solo la funzione di moneta come unità di conto. Si potrebbe dire che la funzione di riserva di valore abbia una certa connessione con l'unità di conto, ma, quando si tratta di immagazzinare valore, la qualità e la stabilità del valore di ciò che deve essere designato come denaro sono significative.

Il denaro ha spesso il carattere legale di un credito nei confronti dell'emittente. Ciò vale in particolare per le attività sotto forma di depositi presso banche e altri enti creditizi. Tali depositi sono talvolta designati come "denaro bancario". Il modo esatto in cui una banca deve pagare un credito in denaro  bancario privato è un'altra questione.

I creditori, quando accettano bonifici, sono normalmente felici di accettare il pagamento sotto forma di un credito su un'altra banca, vale a dire denaro di altre banche private. La regola principale nella legge dovrebbe essere che il pagatore ha il diritto di pagare con denaro della banca privata (denaro scritturale), cioè dovrebbe avere corso legale.
La misura in cui questa moneta di banca privata può essere considerata una riserva di valore dipende in parte dal modo in cui la BCE riesce nel suo compito di mantenere la stabilità dei prezzi, ma è di notevole importanza se la singola banca è solvibile e può pagare i suoi debiti.

Potremmo affermare che ogni banca si comporta come una zecca quando crea depositi poiché se quel denaro fosse solo un credito verso una particolare banca, il suo valore commerciale cambierebbe da banca a banca a seconda del rating di ciascuna.

Il possesso di banconote e monete emesse dal SEBC non è considerato compatibile con il rischio di credito. Anche se era possibile considerare una banconota euro come un credito verso la banca centrale da un punto di vista puramente contabile, la legge non specifica più come debba essere pagato un simile credito. Lo stesso vale per la fornitura di moneta elettronica della BCE, che avviene attraverso la creazione da parte della BCE di conti di deposito per varie società, principalmente banche, che partecipano al sistema di pagamento della BCE. Un sistema di compensazione e "regolamento dei conti" viene poi utilizzato per il regolamento dei crediti che le banche private hanno nei reciproci confronti.

Le direttive europee ci dicono che le monete e le banconote in euro hanno corso legale. Tuttavia lo stato ci chiede di pagare le tasse indicandoci uno specifico conto bancario imponendoci l'uso del denaro di banca. Inoltre per legge l'uso del contante materiale a corso legale è limitato a cifre inferiori al migliaio d'euro. 

I pagamenti in Italia sembrano quindi regolati senza un sostegno speciale nel diritto civile, ma con il sostegno di convenzioni stabilite che, nonostante la mancanza di norme legali, sembrano attualmente avere una posizione forte sul mercato dei pagamenti. Una di tali convenzioni prevede che un beneficiario del pagamento, in base alla regola principale, debba accettare denaro della banca privata come pagamento di un debito in assenza di un accordo specifico contrario. Tuttavia, ci possono essere motivi per considerare la regolamentazione legale di queste convenzioni e il loro rapporto con il ruolo della BCE come emittente di denaro della banca centrale quando l'emissione avviene tramite banconote e monete, nonché in forma elettronica.

  Considerando la funzione della BCE come fornitore di liquidità, sia in tempi di crisi che in tempi normali, questa attività deve essere considerata l'ancora del sistema di pagamento europeo. Desta quindi stupore che la stessa BCE non pubblichi annualmente, come viene richiesto a tutte le società, il proprio Rendiconto Finanziario: cosa ci nasconde ?

Sia la liquidità, che è disponibile al grande pubblico, sia le riserve bancarie, che sono disponibili per le banche, sono quindi note congiuntamente come moneta della banca centrale. Tuttavia, questo non è il solo denaro esistente nell'economia. Nel corso della storia, le banche hanno anche integrato il ruolo della banca centrale fornendo denaro privato, principalmente come mezzo di pagamento costituito da depositi in conti bancari. È quindi possibile parlare di una divisione del lavoro nell'economia tra il denaro della banca centrale e il denaro della banca privata. Vi è, tuttavia, una differenza importante tra il denaro della banca centrale e il denaro della banca privata. Il denaro della banca centrale è emesso e costituisce un credito nei confronti della banca centrale, che è in definitiva impagabile, mentre il denaro della banca privata è un credito nei confronti delle banche commerciali, che sono società private subordinate. 

Le banche centrali possono sempre creare nuovo denaro a corso legale e, per definizione, non possono fallire, mentre a volte le banche commerciali - si dice - possono "fallire" (essere messe in liquidazione). Questo avviene solo perché alla banca prescelta viene impedito, dalla banca centrale, di continuare la propria attività di creazione di depositi dal nulla o di scambio dei depositi col corso legale. Al pubblico, per abbindolarlo, si narra che questo è dovuto facendo ricorso ad astruse regole decise periodicamente da una banca di Basilea (BIS, da cui l'appellativo toscano di "bischero") ma più propriamente le "liquidazioni" e le successive "svendite-regalo" delle banche sono di norma il risultato di accordi paramassonici sottobanco e guerre tra cosche bancarie concorrenti.

Tuttavia, il governo centrale dispone di strumenti propagandistici per rendere il denaro delle banche private apparentemente "più sicuro" per il grande pubblico: regolamenti bancari bizantini che asseritamente rendono le banche "più sicure" e "garanzie di deposito", ovvero polize assicurative scoperte che "garantirebbero" il denaro dei depositanti fino a un determinato importo massimo (corrispondente a 100.000 EUR nell'Unione Europea). 

La garanzia sui depositi allo scoperto è un volgare esempio di truffa, secondo la Scuola Austriaca d'Economia (Rothbard), ed è stata introdotta per carpire la fiducia del pubblico verso l'ammasso dei "depositi". A seguito della crisi finanziaria del 2007-2008, i regolamenti per il settore finanziario sono stati infarciti di ulteriori assurdità tropicali poiché comunque, storicamente, si è rivelato molto difficile abbattere completamente la fiducia del pubblico nel sistema bancario. Tuttavia, non si può escludere che in futuro non possano sorgere altre fanta-crisi finanziarie architettate "a tavolino" per organizzare altri maxi-espropri ai danni del pubblico, finché esiste. 

Diciamo "a tavolino" perché ormai è noto che le banche rubano tutto il capitale che creano dal nulla facendolo scomparire contabilmente (vedi i vari scritti di Bossone ed altri sull'Accounting View della creazione monetaria), quindi basterebbe che la contabilità bancaria subisse una revisione contabile forense per far emergere gli enormi profitti che si dividono sottobanco.

In una società senza controllo e presidio costante degli organi giudiziari, una tale crisi finanziaria potrebbe sorgere perché esiste di fatto solo "quel" denaro privato. 

Non si può escludere che, continuando a demolire dall'interno la fiducia nel settore bancario, non si potrebbe arrivare a una sfiducia totale nell'intero sistema Europa. Ciò potrebbe aggravare considerevolmente gli effetti di una crisi finanziaria se il popolo non fosse continuamente tenuto alla fame e nel terrore di non riuscire ad arrivare a fine mese. La gente, infatti, potrebbe ribellarsi e il sistema finalmente verrebbe emendato da tutta questa cacca facendo tabula rasa. 

Si arriverebbe, quindi, all'ultima fase del capitalismo: il "decapitalismo".


N.B. Se il lettore avesse ancora qualche dubbio sulla criminalità dell'attuale "sistema" bancario, basta che dia una scorsa ai quotidiani. Oggi è uscito che la banca Westpac, la seconda banca dell'Australia, ha commesso 23 milioni (ventitrémilioni) di infrazioni alla normativa antiriciclaggio: 
Westpac Bank Just Accused Of Violating Money Laundering Laws 23 Million Times https://www.zerohedge.com/markets/australian-bank-faces-trillions-fines-after-reporting-23-million-aml-breaches
 

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