giovedì 31 dicembre 2020

1845: NOTA SULL'lLLEGITTIMITÀ DEL PRESTlTO AD lNTERESSE

 

NOTA SULL'lLLEGITTIMITÀ DEL PRESTlTO AD lNTERESSE.

Il prestito ad interesse non è affatto diverso dal mutuo. poiché riconosce la stessa origine, si compone dei medesimi elementi, e produce identiche conseguenze, quindi la differenza sta nel solo nome; ora se il prestito è di sua natura gratuito, come il mutuo, pare che né la convenzione delle parti, né le Leggi civili ne potranno cambiare l’essenza, e farli produrre quelle conseguenze, che naturalmente non può: quindi malamente si avvisa l'autore della precedente prefazione, che essendo il prestito autorizzato dalle Leggi civili non sia contrario al diritto di natura, mentre ognuno che per poco sia versato nello studio della Giurisprudenza, conosce che le Leggi civili per motivo di pubblico bene non di rado si discostino dalle Leggi naturali.

Ma oltre di ciò, il prestito ad interesse è riprovato dal Diritto divino positivo e Canonico. In Ezech. cap. 18... Ad usuram dantem et amplius accipientem. Nel Salmo 14 il Real Profeta, Domine quis habitavit in Tabernaculo tuo. . Qui pecuniam suam non dedit ad usuram.


 E S. Luca nel cap. 6. Mutuum date nihil inde sperantes, e nell'interpretazione di questo testo non bisogna consultare altri, ma il solo S. Tommaso nella 2, 2, qu. 78 art. Non semper tenetur homo, et ideo, quantum ad hoc, ponitur inter consilia: sed quod homo lucrum ex mutuo non quaerat, hoc cadit sub ratione praecepti: e Benedetto XIV chiama cosa temeraria e quasi eretica la diversa interpretazione del passo di S. Luca: Temerarium et fere haereticum est. E nella Clem. de usuris vien deciso di dover essere punito come un eretico chi nega il peccato nelle usure. Decernimus eum velut haereticum puniendum. Né nelle risposte date dalla S. Sede nelle varie inchieste si vede una tolleranza delle usure, ma sibbene un fondato dubbio che Ella ha sulla loro ilIegittimità, poiché dichiara di non disturbare la coscienza degli esercenti il mutuo, fino a che nel senso cattolico non avesse data definitiva decisione. Or se l'avesse conosciute giuste, non avrebbe dichiarato di giudicarne in seguito. Dunque il prestito ad interesse oltraggia la morale, ripugna all‘equità, rompe l'uguaglianza commutativa tra le parti, e quindi è illecito; e la Legge lo tollera col medesimo titolo della prostituzione.

Sacerdote D. Carmine Preziosi R. R. 

(Revisore segretario presso la gran Dogana nella Giunta di revisione de' libri provenienti dall'estero nel Regno delle Due Sicilie)

(Nota alla Prefazione in: "Commenti sul prestito, deposito, sequestro e contratti aleatorii di Troplong, consigliere nella Corte di Cassazione di francia, ufficiale dell'ordine Reale della Legion di Onore, membro dell'istituto; opera che fa seguito a quella del signor Toullier, prima versione italiana in cui sono indicati gli articoli corrispondenti del codice per il regno delle due sicilie e riportate le disposizioni delle leggi straniere, leggi romane, leggi transitorie con brevi commenti, opinioni difformi di scrittori, giurisprudenza patria e quanto altro possa rendere un trattato completamente utile.", Napoli, 1845, pag. 60 di pp. 559.

 Nota del trascrivente: nella Summa, è riportato "de mutuo" anziché "ex mutuo"

sabato 26 dicembre 2020

La revisione contabile della banca centrale (del Libano, per ora...)

Il Libano chiede ai consulenti A&M di riprendere la revisione contabile della banca centrale
 

Una donna con una maschera protettiva passa davanti all'edificio della Banca Centrale mentre il Libano estende la chiusura per frenare la diffusione del COVID-19 a Beirut, Libano, 5 maggio 2020. (File/Reuters)


https://arab.news/cdh9y

23 dicembre 2020

*    Il Parlamento ha accettato questa settimana di revocare il segreto bancario per un anno, dopo che la società di consulenza per la ristrutturazione si è ritirata dalla revisione contabile

BEIRUT: Il ministro delle Finanze del Libano ha detto che mercoledì il Paese contatterà Alvarez & Marsal per riprendere una verifica forense della banca centrale, condizione fondamentale per gli aiuti esteri che hanno incontrato un blocco stradale.

Il Parlamento ha accettato questa settimana di togliere il segreto bancario per un anno, dopo che la società di consulenza per la ristrutturazione si è ritirata dall'audit, dicendo di non aver ricevuto le informazioni richieste.
"È stato deciso, sulla base delle decisioni del Parlamento e del governo, di contattare la società A&M per riprendere la revisione legale dei conti", ha dichiarato l'ufficio del ministro dopo l'incontro con il presidente.

Le banche, da: "Che cosa è la Mafia", di Gaetano Mosca, 1900

Che cosa è la mafia

 

Gaetano Mosca


Libro pubblicato nell'anno 1900, cinque anni dopo che la "Tesoreria dello Stato" passò sotto la gestione da parte di Bankitalia...

Fonte: http://www.liberliber.it/

Gaetano Mosca (Palermo, 1º aprile 1858 – Roma, 8 novembre 1941) è stato un giurista, politologo e storico delle dottrine politiche italiane.

"Or ci fu in Italia un'epoca, ancora non molto remota, durante la quale l'ignoranza del pubblico nelle cose bancarie, un concetto allora prevalente fra governanti e governati, concetto che pur troppo non è ancora del tutto condannato, secondo il quale l'interesse pubblico corrisponderebbe alla somma di alcuni interessi privati, l'ignoranza ed anche una certa elasticità di senso morale di coloro ai quali incombeva il dovere d'impedire che le nostre Banche di emissione violassero la legge ed i loro statuti, fecero sí che in materia bancaria leggi e statuti fossero semi-clandestinamente e talora anche pubblicamente e quasi per sistema violati.

Fu cosí che venne ad esempio autorizzata una nuova emissione di carta moneta allo scoperto per sovvenire imprese e banche private pericolanti, che l'essere uomo politico, o la raccomandazione di un uomo politico, fu considerato titolo quasi legittimo per ottenere uno sconto piú largo dalle Banche di emissione, e che queste vennero perfino tacitamente autorizzate, se pur non furono incoraggiate, a giocare in borsa a pro del rialzo dei nostri titoli di Stato e di quelli delle nostre imprese, sovvenzionate, reputandosi che con ciò rendevano un servizio alla nostra economia nazionale.

L'imbroglione è come il diavolo, non gli si può dare un dito senza che vi acciuffi la mano con tutto il braccio e vi trascini seco all'inferno. Una volta che, col permesso o per ispirazione venuta dall'alto, si era in materia bancaria usciti dalla legalità, una volta che si erano permesse cose non pubblicamente confessabili, che il confine fra il lecito e l'illecito non fu piú nettamente segnato, diventò facile ad una coorte di faccendieri e concussionari, che avea i suoi rappresentanti fra gli uomini di affare, nelle stesse Banche, nelle amministrazioni locali e nel Parlamento, ordire a vantaggio proprio ed a danno degli istituti d'emissione, dello Stato e del pubblico una rete intricatissima di loschi affari: nei quali la semplice indelicatezza presto degenerò in falsi, in truffe, in altri reati contemplati dal codice penale.

Come quasi tutti gli altri istituti di emissione il Banco di Sicilia subí anch'esso il suo assalto; lo subí pesantemente verso il 1890 l'anno in cui, per ragioni ancora non ben chiarite, fu rimosso dalla sua direzione il Notarbartolo. Però questo attacco fu piú tardivo e piú timido di quelli analoghi che ebbero a soffrire la Banca nazionale ed il Banco di Napoli, o incontrò maggiori resistenze. Tanto vero che il Banco siculo rimase in condizioni relativamente buone ed è ancora il piú piccolo ma il piú solido dei nostri istituti di emissione.

Quando negli ultimi giorni del 1892 le rovine economiche e morali prodotte dagli errori e dalla debolezza dei nostri governanti cominciarono a svegliare il pubblico, quando gli uomini che da anni ed anni predicavano inascoltati contro la nostra politica bancaria, i professori Pantaleoni e De Viti de Marco, poterono fornire ai deputati Colaianni e Gavazzi la prova degli abusi e delle illegalità bancarie commesse coll'acquiescenza di alcuni dei nostri governanti, quando si capí che il carnevale dei furfanti accennava a finire e si parlò di conti da rendere, di inchieste amministrative e parlamentari da fare, allora i concussionari annidati nel Banco di Sicilia videro il pericolo e… pensarono ai modi opportuni per scongiurarlo.

A questo punto, ma a questo punto soltanto, il fenomeno delittuoso generale a tutto il paese assunse uno spiccato carattere regionale, la lebbra comune a tutta l'Italia si complicò in Palermo con una infezione locale. Notarbartolo era l'uomo competentissimo, energico, inesorabile coi disonesti, che avrebbe saputo e potuto illuminare l'opinione pubblica, che avrebbe ben guidato il braccio della giustizia contro i veri colpevoli, e questi… stabilirono di sopprimerlo.

L'atroce progetto poté in Sicilia essere concepito e maturato piú facilmente che nelle altre parti d'Italia, perché nell'isola, grazie allo spirito di mafia ed ai contatti fra le classi ricche e le cosche mafiose, l'idea della violenza sanguinaria piú facilmente si affaccia nelle coscienze torbide di quel che avverrebbe in Lombardia, in Piemonte, in Toscana, e l'omicidio non vi suscita quella ripugnanza assoluta, che altrove sarebbe sentita anche nella classe poco rispettabile dei concussionari e degli imbroglioni altolocati.

Aggiungo che a Palermo fu facile a qualcuno dei prevaricatori del Banco di Sicilia, mercé i rapporti intimi che aveva colle cosche mafiose, di trovare fra queste il sicario provetto, vero dottore nell'arte del misfare, che con audacia e sangue freddo incredibili, tutto calcolando e tutto prevedendo, seppe compiere la nefanda strage. E si sa che avere pronto ed efficace, alla portata della propria mano, lo strumento del male è grande tentazione a commetterlo.

Ma appena compiuto il misfatto e sparito il suo autore materiale, il fenomeno delittuoso perdette di nuovo il carattere locale e riacquistò quello nazionale.

No, non fu la mafia, come ancora molti l'immaginano, non fu una grande e misteriosa associazione di malfattori, che ha i suoi affiliati in tutte le classi sociali ed avvolge tutta la Sicilia nelle sue spire, ciò che impedí che gli assassini del Notarbartolo fossero scoperti e puniti; né fu, e non poteva essere, la mafia come realmente è, perché una cosca mafiosa non riesce a sviare il braccio della giustizia, quando questa vuole realmente colpire e distruggere un sodalizio criminoso che ha perpetrato un reato grave, di quelli che lasciano nel pubblico una impressione forte e duratura. E neppure quella specie di paralisi di cui nel caso Notarbartolo fu colpita la magistratura inquirente si può spiegare col fatto che nel reato poteva essere implicato un membro del Parlamento, che avea rapporti intimi con qualche poliziotto di second'ordine.

I buoni Milanesi che ora esterrefatti cercano la spiegazione di tante debolezze, di tante acquiescenze delle autorità di Palermo, se vogliono davvero capacitarsi del triste mistero, non occorre che guardino alla lontana Sicilia, basta che ricordino un altro processo svoltosi dalle origini alla fine molto vicino a loro, nel quale si è pure manifestata una lunga impotenza della polizia e della magistratura nel colpire persone alto locate implicate in truffe bancarie; basta che pongano mente alla lunga impunità di cui ebbe a godere Filippo Cavallini.

Questo arresto, o almeno questo incaglio che hanno subito le funzioni delle nostre autorità poliziesche e giudiziarie ogni volta che si è trattato di scoprire e punire un reato intimamente connesso a grossi abusi bancari, si spiega in una maniera identica per tutta l'Italia, e la spiegazione è grave ma semplice. Quella stessa serie di errori e di colpe che rese possibile fra noi lo spesseggiare dei reati bancari ne ha prodotto la semi-impunità. Essa è dovuta al fatto che attorno al circolo, relativamente scarso, dei veri concussionari vi è stato un circolo molto piú grande, nel quale è entrata buona parte del nostro mondo politico, ed i cui componenti consentirono che dalla legge si uscisse, che irregolarità fossero consumate, e, senza volerlo, senza quasi saperlo, furono avvolti in una specie di complicità coi concussionari, perché hanno con essi secreti comuni, che costituiscono il vincolo terribile per il quale sono costretti ad aiutarli.

Ed a Palermo attorno al piccolo gruppo di omicidi, che maturò e preparò l'assassinio del Notarbartolo, vi è stato il gruppo molto piú numeroso dei semplici truffatori, che dell'omicidio non furono neppure scienti al momento della sua perpetrazione, ma che legati agli assassini da rapporti inconfessabili, hanno dovuto in ogni modo aiutarli: ed attorno al gruppo abbastanza grosso dei truffatori vi è stato quello grossissimo dei tolleranti degli acquiescenti alle truffe, quel gruppo che in tutta Italia ha passivamente, ed anche attivamente, per quanto a malincuore, aiutato i ladri delle Banche..."
 

venerdì 18 dicembre 2020

Il presidente della Fed Powell apre il vaso di Pandora

Il presidente della Fed Powell apre una grande lattina di vermi alla sua conferenza stampa

Di Pam Martens e Russ Martens: 17 dicembre 2020 ~
Fonte: https://wallstreetonparade.com/2020/12/fed-chair-powell-opens-a-big-can-of-worms-at-his-press-conference/

 

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell

C'è stato un sorprendente scambio di opinioni tra la giornalista di Politico Victoria Guida e il presidente della Fed Jerome Powell nella sua conferenza stampa di ieri, dopo la riunione di due giorni del Federal Open Market Committee (FOMC) della Fed. Powell ha riconosciuto per la prima volta nella sua dichiarazione di apertura che "l'attuale recessione economica è la più grave della nostra vita". Ma poi prosegue dicendo a Guida che la Fed non ha pensato affatto a quale tipo di prestito d'emergenza potrebbe impegnarsi sotto l'amministrazione Biden in arrivo. Il Segretario del Tesoro Steve Mnuchin ha messo in ginocchio le esistenti strutture di prestito d'emergenza della Fed, chiedendo che la Fed restituisca il denaro inutilizzato del Tesoro che sta finanziando queste strutture come capitale che assorbe le perdite.

La Fed ha tentato per anni di rassicurare i mercati sul fatto che non ci saranno sorprese da parte della Fed; che fornirà molte indicazioni a Wall Street per alleviare il nervosismo per le sue azioni. Eppure questo è ciò che Powell dice a Guida sui piani futuri della Fed per i prestiti d'emergenza:

"Siamo molto concentrati a superare la fine dell'anno. Siamo stati molto concentrati sui problemi che abbiamo di fronte. E onestamente, non stiamo pianificando nulla o discutendo su cosa potremmo fare in futuro".

Se questo fosse vero, cosa che chiaramente non è, sarebbe un'incompetenza di altissimo livello in mezzo a quella che Powell stesso descrive come la peggiore recessione economica della nostra vita.

Guida ha anche sganciato la bomba su Powell (e la conferenza stampa completa) che è consapevole del fatto che non c'è assolutamente nulla nella sezione 13(3) del Federal Reserve Act che richieda alla Fed di far sì che il Tesoro fornisca capitali in perdita da parte del contribuente, in modo che la Fed possa creare le sue strutture di prestito d'emergenza. La Guida afferma:

"Presidente Powell, lei ha detto di accettare l'interpretazione del Segretario del Tesoro Mnuchin dello statuto del CARES Act su ciò che dovrebbe accadere con questi programmi. Quindi, prima di tutto, sono curioso di sapere se, sotto la guida di un nuovo Segretario del Tesoro, lei accetterà qualsiasi interpretazione legale che essi propongano per quei programmi. E poi, dato che non c'è un requisito di legge che vi imponga di avere il sostegno finanziario del Tesoro per strutture 13(3), avete progetti per strutture future che non richiedono il sostegno del Tesoro?"

Powell risponde:

"Certamente, in alcuni casi avremmo la possibilità di fare agevolazioni ai sensi dell'articolo 13(3) senza il supporto del Tesoro, ma non possiamo fare alcuna agevolazione ai sensi dell'articolo 13(3) senza l'approvazione del Segretario del Tesoro. Giusto. Ma abbiamo fatto alcune facilitazioni. Credo che una delle nostre strutture questa volta non abbia avuto alcun sostegno da parte del Tesoro. E credo che anche alcuni di quelli che hanno partecipato alla crisi finanziaria globale non ne avessero".

Oggi la Fed ha sette programmi di prestiti d'emergenza che utilizzano il denaro del Tesoro come protezione. Ne ha due che non lo sono: il Primary Dealer Credit Facility e il Paycheck Protection Program Liquidity Facility.

Powell è nel consiglio di amministrazione della Federal Reserve dal 25 maggio 2012. Ne è il presidente dal 5 febbraio 2018. E ha appena espresso l'opinione che il Tesoro statunitense ha appoggiato la maggior parte delle linee di credito d'emergenza 13(3) durante la crisi finanziaria del 2007-2010, mentre solo "alcune" di queste linee di credito non avevano quel sostegno del Tesoro.

Il fatto è che, secondo l'audit approfondito del governo su tali strutture, che è stato rilasciato dal Government Accountability Office (GAO) il 21 luglio 2011, delle sei 13(3) strutture di prestito d'emergenza della Fed che erano operative durante l'ultima crisi finanziaria, solo una di esse aveva un qualsiasi sostegno finanziario da parte del Tesoro. Tali sei linee di credito erano la Term Auction Facility (TAF), la Term Securities Lending Facility (TSLF), la Primary Dealer Credit Facility (PDCF), la Asset-Backed Commercial Paper Money Market Mutual Fund Liquidity Facility (AMLF), la Commercial Paper Funding Facility (CPFF) e la Term Asset-Backed Securities Loan Facility (TALF).

Secondo la revisione dei GAO, la Fed ha distribuito un totale di 16,1 trilioni di dollari in prestiti cumulativi attraverso queste strutture (vedi grafico sotto) e tutto ciò che ha ottenuto dal Tesoro è stato un backstop di 20 miliardi di dollari per la TALF, che alla fine è stata ridotta a 4,3 miliardi di dollari nel luglio 2010.

Il Tesoro è stato coinvolto nella fornitura di backstop insieme alla Fed per i salvataggi del gigante assicuratore, AIG, e della gigantesca banca/casino, Citigroup. Tuttavia, non si trattava di prestiti d'emergenza su larga base 13(3).

 Quello che la Fed ha fatto allora, e che sa di poter fare ancora oggi, in un batter d'occhio, è chiedere una quantità adeguata di titoli come garanzia collaterale alle aziende di Wall Street che richiedono i suoi prestiti d'emergenza. Non c'è nessuna necessità o ragione razionale per far sì che i contribuenti statunitensi sostengano le potenziali perdite di Wall Street - in particolare quando i problemi di finanziamento di Wall Street di oggi sono iniziati mesi prima che COVID-19 rialzasse la testa negli Stati Uniti.

Quindi, cosa spiegherebbe il CARES Act che affida a Mnuchin l'incarico di fornire fino a 454 miliardi di dollari di denaro dei contribuenti per contenere le perdite per le attuali strutture di prestito d'emergenza della Fed? Mnuchin ha fornito questa risposta durante la sua testimonianza del 2 dicembre davanti a un'udienza del House Financial Services Committee. Ha detto alla deputata Katie Porter che "ha scritto la legge con il Congresso".

Esattamente cosa dà al Segretario del Tesoro, che fa parte del ramo esecutivo del governo, il diritto legale di cambiare posto e di iniziare a funzionare come parte del ramo legislativo e di scrivere leggi con il Congresso? Ma, cosa ancora più importante, quando lo stesso Segretario del Tesoro usa quella legge che ha aiutato a scrivere per creare un fondo granuloso da 454 miliardi di dollari da dirigere come ritiene opportuno in virtù della sua capacità di scrivere leggi usurpate, gli americani devono sedersi e prenderne atto.

Nota dell'editore:
Secondo il bilancio H.4.1 della Fed, pubblicato il 10 dicembre, lo stesso denaro del Tesoro, pari a 114 miliardi di dollari, che è rimasto per mesi nelle strutture di emergenza della Fed, è ancora lì. Mnuchin ha chiesto il rimborso dei soldi in una lettera datata 19 novembre.

Dati GAO sui programmi di prestiti d'emergenza della Fed durante la crisi finanziaria 2007-2010

martedì 15 dicembre 2020

Banche spaventate a morte dalla revisione contabile forense

Le banche centrali - e quelle commerciali - sono sconvolte dalla possibilità di essere sottoposte a una revisione contabile forense del processo di creazione monetaria: cascherebbe giù tutta la baracca dell'élite! Per questo "corrono" verso la CBDC...

Libano: La richiesta dei donatori di un audit forense è morta. Chi l'ha uccisa?

Una verifica della banca centrale del Libano è una condizione fondamentale per gli aiuti internazionali, ma interessi particolari l'hanno silurata.
 

La banca centrale del Paese è stata un punto focale per i manifestanti che hanno espresso la loro rabbia per la sterlina libanese che ha perso l'80 per cento del suo valore rispetto al dollaro dall'anno scorso [File: Mohamed Azakir/Reuters].

Da Timour Azhari
20 novembre 2020
Fonte: https://www.aljazeera.com/economy/2020/11/20/lebanon-the-forensic-audit-donors-demand-is-dead-who-killed-it
 
Beirut, Libano - La società di ristrutturazione Alvarez & Marsal (A&M) ha lasciato il suo contratto per effettuare un audit forense della banca centrale del Libano - una richiesta fondamentale dei donatori internazionali - perché non ha ricevuto i documenti necessari, ha detto venerdì il ministro delle finanze custode del paese, Ghazi Wazni.

Il Libano sta cercando decine di miliardi di dollari in aiuti dalle nazioni donatrici e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) per aiutare a risolvere una crisi finanziaria schiacciante. Ma hanno detto che gli aiuti fluiranno solo dopo un controllo forense della banca centrale, nota come Banque du Liban (BDL).

"Sono personalmente completamente scioccato", ha detto venerdì un diplomatico occidentale ad Al Jazeera.

In un'intervista telefonica con Al Jazeera, Wazni ha detto che venerdì l'A&M lo ha informato di aver perso fiducia nel fatto che avrebbe mai ricevuto i documenti di cui aveva bisogno dalla banca centrale circa due mesi e mezzo dopo aver firmato un contratto per iniziare la verifica.

Due settimane prima, Wazni aveva annunciato una proroga di tre mesi della scadenza per la fornitura di tutte le informazioni necessarie ad A&M da parte di BDL. BDL aveva fornito risposte a meno della metà delle domande di A&M, citando le leggi sul segreto bancario libanese.

    "Sono sorpreso dalla loro decisione"

    Il Ministro delle Finanze del Libano Ghazi Wazni

"A&M] ha detto di essere sicuro che in questi tre mesi non otterrà i documenti per svolgere il suo lavoro e ha chiesto la rescissione del contratto", ha detto Wazni ad Al Jazeera. "Avrebbero dovuto aspettare perché c'erano proposte in cantiere per eliminare le leggi sul segreto bancario. Sono sorpreso dalla loro decisione".

Nasser Saidi, ex vice governatore della banca centrale, ha detto che la decisione è probabilmente dovuta a considerazioni sull'immagine di A&M.

"Incredibilmente, questa società ha più a cuore la propria reputazione che il Libano", ha detto Saidi ad Al Jazeera. "Sono professionisti, volevano fare un lavoro professionale, gli è stato impedito di farlo e ora siamo tornati al punto di partenza".

Ha detto che il ricorso di BDL alle leggi sul segreto bancario per nascondere le informazioni era "una finzione" e che né la banca centrale né il ministero delle Finanze avevano "alcuna volontà di intraprendere la revisione legale".

    "ora siamo tornati al punto di partenza"

    Nasser Saidi, fmr vice governatore, Banque du Liban

Le affermazioni di BDL sono state screditate anche da alti funzionari politici e giudiziari, tra cui il primo ministro, il ministro della giustizia e la prestigiosa Beirut Bar Association. (Associazione degli avvocati di Beirut)

"Penso che le leggi vadano bene", ha detto il ministro della giustizia Marie-Claude Najm ad Al Jazeera alla fine di ottobre. "Stiamo parlando di denaro del popolo e dello Stato - se non si può indagare su questo, cosa si può fare in un Paese? Questo significherebbe che ci sono istituzioni al di sopra della legge e della responsabilità".

Najm e il custode del Primo Ministro Hassan Diab hanno accusato il governatore della banca centrale, Riad Salameh, che ricopre la carica dal 1993, di aver ostacolato la revisione contabile per proteggere gli interessi dell'élite politico-finanziaria del Paese.

"Riad e i grandi dietro di lui [hanno ucciso la revisione legale dei conti]. Finché è lì, protegge il sistema", ha detto ad Al Jazeera una fonte finanziaria con conoscenze di prima mano del processo.
Troppo grande per interessarsi

La profonda crisi finanziaria del Libano affonda le sue radici in decenni di presunta corruzione e cattiva gestione da parte di un gruppo di uomini d'affari e capi di fazione armati entrati al governo dopo la fine della guerra civile del paese nel 1990.

Nell'ottobre del 2019, il Paese è stato travolto da massicce proteste per la rimozione di quella classe dirigente, alimentate dal crollo dell'economia del Paese che ha portato la moneta a disaccoppiarsi da un tallone di due decadi di dollari.

Da allora la sterlina libanese ha perso più dell'80% del suo valore rispetto al dollaro. Metà della popolazione è scesa al di sotto della soglia di povertà.

Eppure, nonostante questa spirale discendente, i ripetuti tentativi del governo di Diab di soddisfare le condizioni stabilite dalla comunità internazionale sono stati sconfitti.

Un tentativo di avallare i controlli sui capitali che limitano i trasferimenti di denaro all'estero - di fatto un tentativo di legalizzare misure già attuate da banche private a loro discrezione - è fallito quando Wazni ha ritirato il disegno di legge in base alle direttive dello Speaker Nabih Berri, che lo ha nominato.

Berri, a capo del Movimento Amal, che detiene il maggior numero di seggi sciiti in parlamento, è una figura di spicco della vecchia guardia del Paese che ricopre il suo incarico dal 1992.

Il piano di salvataggio finanziario del governo - che voleva che fossero le banche e i grandi depositanti a sostenere il peso delle perdite del sistema finanziario, piuttosto che i piccoli depositanti - è stato sostenuto da una cosiddetta commissione parlamentare di "accertamento dei fatti", composta da parlamentari che rappresentavano l'élite, molti dei quali si sono trovati a perdere dal piano stesso.

Il piano non è mai stato attuato.

Ora, sembra che la revisione forense stia prendendo una strada simile.

Twitter: @UNJanKubis

20 novembre
Perché sembra che gli stranieri siano più preoccupati per il benessere e il destino del Libano e della sua popolazione, più allarmati dalla mancanza di azione e dal procrastinare che non le élite politiche del paese?

Si è trovato di fronte a un ostacolo da aprile, quando è stato approvato dal governo. A luglio non era stato firmato alcun contratto, a quel punto Wazni ha ammesso che i suoi sostenitori - un riferimento a Berri - erano contrari alla verifica.

Wazni ha poi affermato che la questione riguardava i presunti legami israeliani di Kroll, la rinomata società di revisione legale che il gabinetto aveva deciso di mantenere per il lavoro. Così Kroll è stato cacciato via, e alla fine di luglio il gabinetto ha accettato ancora una volta di effettuare la revisione, questa volta con A&M, una società non specializzata nella revisione legale.

Wazni ha poi firmato il contratto con A&M a settembre.

Il ministro delle Finanze uscente ha detto ad Al Jazeera che credeva che il "70%" del contratto potesse essere attuato senza un emendamento alle leggi sul segreto bancario del Libano - un'ammissione sorprendente.

La società sarà ora pagata 150.000 dollari per i servizi resi. Wazni ha detto che sabato incontrerà il presidente e il primo ministro per decidere il percorso da seguire.

Mike Azar, un consulente finanziario senior ed esperto della crisi finanziaria libanese, ritiene che la revisione non solo avrebbe scoperto potenziali crimini e frodi commessi nel corso di decenni, ma avrebbe anche permesso una diagnosi dettagliata di ciò che è andato storto nel sistema finanziario libanese.

"Perdere la revisione contabile è una perdita non solo in termini di lotta alla corruzione e ai potenziali crimini che la gente merita di conoscere... ma anche una parte molto importante di qualsiasi piano di ripresa finanziaria efficace e ottimale per assicurarsi che i problemi del passato non si ripetano più, e per rafforzare le istituzioni", ha detto Azar ad Al Jazeera.

Saidi ha detto: "Possiamo ancora salvare il Libano, ma ciò che è incredibile è che, nonostante la volontà della comunità internazionale di aiutare, e nonostante la volontà di aiutare del FMI e della Banca Mondiale, la leadership in Libano ha effettivamente rifiutato quell'aiuto".

Lo ha detto il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jan Kubis, in un tweet di venerdì: "Perché sembra [sic] che gli stranieri siano più preoccupati per il benessere e il destino del Libano e del suo popolo, più allarmati dalla mancanza di azione e dal procrastinare, piuttosto che le élite politiche stesse del Paese?"

lunedì 14 dicembre 2020

Stati Uniti: il problema dei depositi non assicurati

Il regolatore di Trump si è prefissato di considerare l'approvazione del modello bancario che è stato utilizzato nella Grande Depressione - Depositi non assicurati

Di Pam Martens e Russ Martens: 14 dicembre 2020 ~
Fonte: https://wallstreetonparade.com/2020/12/trump-regulator-set-to-consider-approving-the-banking-model-that-ushered-in-the-great-depression-uninsured-deposits/
 

Il presidente Franklin Delano Roosevelt firma il Glass-Steagall Act il 16 giugno 1933

Sette associazioni bancarie e cooperative di credito hanno inviato una lettera all'Office of the Comptroller of the Currency (OCC), l'autorità di regolamentazione delle banche nazionali negli Stati Uniti, in cui si spiegano i pericoli dell'OCC che approva una carta bancaria in attesa di approvazione che permetterebbe a una banca nazionale di accettare e detenere depositi che non hanno un'assicurazione federale sui depositi. La mancanza di un'assicurazione federale sui depositi ha scatenato le corse delle banche e i crolli delle banche che hanno giocato un ruolo chiave nell'inaugurare la Grande Depressione. (Per saperne di più, vedi sotto.)

La banca che fa la proposta per le banche non assicurate è la Figure Bank, N.A., parte della startup blockchain Figure Technologies. Le organizzazioni che saggiamente si oppongono sono l'American Bankers Association, Bank Policy Institute, Credit Union National Association, Independent Community Bankers of America, National Association of Federally Insured Credit Unions, The Clearing House e Consumer Bankers Association.

Nella loro lettera all'OCC le organizzazioni fanno valere i seguenti punti:

"...l'approccio precedente di concedere una carta bancaria nazionale ad un istituto che accetta solo depositi non assicurati violerebbe la legge federale, l'intento costantemente espresso dal Congresso e le considerazioni di politica pubblica essenziali per il funzionamento del sistema finanziario della nazione....".

"...l'informazione pubblica rilasciata dall'OCC include solo una descrizione scheletrica delle attività proposte dal Richiedente e non fornisce al pubblico una base fattuale sufficiente per commentare la richiesta".

"...le Associazioni comprendono che, oltre a 'condurre attività di prestito, pagamento e custodia', come identificato nelle informazioni pubbliche rilasciate dall'OCC, il Richiedente accetterà anche depositi in tagli minimi di $250.000 dalle sue affiliate e da terzi che sono 'investitori accreditati'. ”

"In quanto banca nazionale non assicurata, il Richiedente eluderebbe le norme e i limiti prudenziali fondamentali che il Congresso ha stabilito per garantire la sicurezza e la solidità delle banche, proteggere la stabilità finanziaria degli Stati Uniti e prevenire la commistione tra banche e commercio".

Le preoccupazioni per la sicurezza e la solidità delle banche che non dispongono di un'assicurazione federale sui depositi e sono costruite su modelli di business imprudenti sono ben fondate e basate su una delle epoche più oscure della storia finanziaria degli Stati Uniti.

Due giorni dopo il giuramento di Franklin D. Roosevelt come presidente il 4 marzo 1933, Franklin D. Roosevelt non ha avuto altra scelta che dichiarare una "festività bancaria" nazionale che durava fino al 13 marzo per far fronte al panico finanziario e alle corse delle banche. A scatenare il panico crescente fu il crollo della Banca degli Stati Uniti nel 1930, il più grande crollo bancario della storia degli Stati Uniti in quel momento. All'epoca del suo crollo, la Bank of United States era la quarta banca più grande depositaria di New York City, con 268 milioni di dollari per oltre 400.000 piccoli depositanti. All'epoca non esisteva un'assicurazione federale sui depositi per arginare il panico bancario.

Il nome della banca faceva desumere a molti che faceva parte del governo degli Stati Uniti, cosa che decisamente non era. La banca fu fondata da due uomini dell'industria dell'abbigliamento, Bernard Marcus e Saul Singer. Ma il nome della banca e il suo crollo hanno alimentato la copertura mediatica e innescato altre corse in banca.

Il presidente Roosevelt firmò il 16 giugno 1933 la legge Glass-Steagall Act, creando un'assicurazione federale sui depositi bancari e vietando alle banche di prendere i depositi assicurati dalle case di commercio azionario. Come la pericolosa struttura delle più grandi banche che oggi raccolgono depositi a Wall Street, la Bankus Corp. Questa unità di trading all'interno della banca manipolava il prezzo delle proprie azioni, usando il denaro dei depositanti non assicurati, e poi usava le azioni come garanzia per ottenere prestiti. Gli esaminatori bancari hanno poi stabilito che altre banche fallite avevano agito in modo simile.

Il Glass-Steagall Act ha protetto il sistema bancario statunitense per 66 anni, fino alla sua abrogazione da parte del Congresso il 12 novembre 1999 con il Gramm-Leach-Bliley Act. Appena nove anni dopo l'abrogazione di Glass-Steagall, case di Wall Street come Citigroup, Lehman Brothers e Merrill Lynch - che possedevano banche con assicurazione federale a seguito dell'abrogazione di Glass-Steagall - stavano crollando per le loro selvagge scommesse speculative, scatenando il peggior crollo finanziario dai tempi della Grande Depressione.

Citigroup è stata sostenuta con 2,65 trilioni di dollari in prestiti segreti cumulativi dalla Federal Reserve Bank di New York per 2-1/2 anni. Lehman Brothers, che è crollata in bancarotta il 15 settembre 2008, aveva più di 900.000 contratti derivati in essere e aveva utilizzato le maggiori banche federali di Wall Street come controparti di molti dei suoi scambi di derivati in perdita. La Merrill Lynch è stata puntellata con 2,4 trilioni di dollari in prestiti segreti cumulativi dalla Fed ed è crollata nelle braccia della Bank of America nel 2008. (Per la ripartizione dei trilioni di dollari di prestiti segreti bloccati in queste case di Wall Street dalla Fed, si veda la tabella 17 del rapporto del Levy Economics Institute).

Le sette organizzazioni che mettono in guardia contro l'applicazione dello statuto bancario da parte di Figure Bank sostengono anche correttamente che la sezione 2 del Federal Reserve Act non permette alle banche nazionali di offrire depositi non assicurati. Esse citano il seguente linguaggio statutario della Sezione 2:

"Ogni banca nazionale di uno Stato, all'inizio della sua attività o entro novanta giorni dall'ammissione nell'Unione dello Stato in cui ha sede, diventa membro del Federal Reserve System sottoscrivendo e pagando le azioni della Federal Reserve Bank del suo distretto in conformità alle disposizioni del presente capitolo e sarà quindi una banca assicurata ai sensi del Federal Deposit Insurance Act [12 U.S.C. § 1811 e seguenti], e in caso contrario sarà soggetta alla sanzione prevista dall'articolo 501a del presente titolo".

Le organizzazioni mettono anche correttamente in guardia contro il pericoloso precedente che l'approvazione di questo modello bancario costituirebbe per il sistema finanziario statunitense, scrivendo:

"...se il Richiedente è in grado di affermarsi con successo come banca nazionale e come istituto di deposito, pur non essendo un istituto di deposito assicurato, è probabile che altre imprese seguano questa strada, creando così una nuova e crescente fonte di rischio sistemico. Anche se il numero di banche nazionali non assicurate e l'ammontare dei loro depositi fosse relativamente limitato, l'impatto potenziale del fallimento di una o più di queste banche sulle altre banche potrebbe non esserlo. Ciò è particolarmente vero perché l'OCC non ha agito come un ricevitore per decenni, e la risoluzione di una tale impresa è probabilmente confusa e incerta.

"...l'impatto del fallimento di una banca non assicurata su tutte le altre banche non assicurate è probabilmente immediato e grave. L'esperienza del fallimento di altre banche non assicurate, come la crisi dell'Ohio, dimostra il grave rischio di una corsa a tutti i depositi non assicurati. E poiché, in questo caso, le banche fallite avrebbero uno statuto nazionale piuttosto che uno speciale statuto statale, il rischio di ricaduta nel sistema bancario assicurato è significativo. I depositanti delle banche assicurate (in particolare quelle meno sofisticate) potrebbero non capire la differenza tra banche nazionali assicurate e non assicurate e ritirerebbero i loro depositi il più presto possibile".


Con il Glass-Steagall Act ancora in attesa di essere ripristinato dal Congresso, quest'ultimo piano di considerare i depositi non assicurati di una banca nazionale di avvio fintech minerà ulteriormente la fiducia nel sistema bancario statunitense.

sabato 12 dicembre 2020

L'euro digitale della BCE: il bene e il male che può fare

rivista economica del mondo reale, numero n. 94 

Tutte le cose buone che un euro digitale potrebbe fare - e tutte le cose cattive che farà 

 

Norbert Häring [Germania] 

 È possibile pubblicare commenti su questo documento su https://rwer.wordpress.com/comments-on-rwer-issue-no-94/

 “Cosa succederebbe se dessimo ai terrestri le nostre conoscenze e metodi tecnologici? La prima ad afferrarli e ad usarli, per aumentare il proprio potere, sarebbe la classe dirigente in tutti i paesi. Ciò sarebbe inevitabile, perché controllano già i mezzi di produzione e controllano la fedeltà del 99% di tutti gli scienziati e gli ingegneri. In altre parole, sono gli unici che possono applicare la nuova tecnologia, e la useranno nella misura esatta in cui potrà aiutarli ad aumentare il loro potere sulle masse ” - (Alexander Bogdanov, Red Star, 1908). 

 

 Il 2 ottobre, la Banca centrale europea (BCE) ha annunciato in un comunicato stampa che intende intensificare il suo lavoro su un euro digitale. La BCE ha elencato tre scenari in cui potrebbe voler emettere un euro digitale: (i) un forte calo nell'uso del contante, (ii) "il lancio di mezzi di pagamento privati ​​globali che potrebbero sollevare preoccupazioni normative e comportare rischi per stabilità e protezione dei consumatori ”(leggi: Libra) e (iii) un'ampia diffusione delle valute digitali delle banche centrali (CBDC) emesse da banche centrali estere (leggi: yuan digitali). 

Con un euro digitale si potrebbe effettivamente fare, se si volesse e si potesse,  qualcosa di buono, ovvero: 

 - creare un supplemento per il contante che protegga la privacy meglio di altri mezzi di pagamento digitali, 

- offrire ai cittadini e alle imprese un'alternativa alla moneta bancaria che comporta sempre il rischio di fallimento, 

- ridurre il potere delle banche, togliendo o limitando il loro potere di creare moneta, 

 - aiutare a impedire che una società privata come Facebook, con la propria valuta accettata a livello globale, rimpiazzi l'euro nelle transazioni di pagamento, 

 - impedire alla Cina di utilizzare il suo yuan digitale per sostituire l'euro (o il dollaro) come valuta di transazione. 

D'altra parte, però, è anche possibile farci cose piuttosto subdole, in particolare: 

- facilitare e accelerare l'abolizione del contante al fine di perfezionare il controllo finanziario sui cittadini, 

- difendere ed espandere il potere sanzionatorio del governo degli Stati Uniti, con il quale applica la propria legge in tutto il mondo, anche in Europa, in violazione del diritto internazionale. 

Spiegherò brevemente che cos'è un euro digitale e come funziona. Poi affronterò le questioni più importanti su chi lo controlla e a quale scopo. 

 Cos'è un euro digitale? 

Esistono già depositi presso banche denominati in euro che possono essere utilizzati per tutti i tipi di pagamenti digitali. Tuttavia, questi depositi legalmente sono solo prestiti dei depositanti alle banche che conferiscono il diritto di essere rimborsati con denaro reale, cioè euro fisici emessi dalla banca centrale. Un vero euro digitale sarebbe il denaro digitale della banca centrale. 

Finora, solo le banche hanno accesso alla moneta digitale della banca centrale. Hanno saldi di conto presso la banca centrale attraverso cui effettuano operazioni di pagamento tra di loro. La principale innovazione della moneta digitale della banca centrale (per tutti) sarebbe che tutti avrebbero accesso diretto o indiretto a tale moneta della banca centrale e potrebbero usarla per le transazioni di pagamento digitale. Ci sono due modi per ottenere questo risultato: 

1. Tutti hanno un conto presso la banca centrale per le operazioni di pagamento. I saldi su questo conto sono scambiabili uno a uno con saldi presso banche commerciali o contanti. Come i contanti, questi saldi non sono a rischio di insolvenza perché dietro di essi c'è la banca centrale. 

2. In alternativa, i cittadini avrebbero conti speciali presso banche commerciali per la moneta della banca centrale digitale. A differenza dei normali depositi bancari, il saldo su questi conti non è un prestito alla banca, ma un conto di deposito a garanzia. Il titolare del conto è il proprietario del denaro su di esso, la banca lo gestisce solo come fornitore di servizi. Se questi conti esistono, il denaro della banca centrale digitale può essere trasferito dal conto della banca centrale di qualche banca commerciale a un altro conto CBDC privato presso una banca commerciale. 

Se la banca centrale volesse proteggere la privacy finanziaria dei cittadini, potrebbe offrire la possibilità di caricare gli euro digitali su portafogli elettronici anonimi o carte che possono essere utilizzate per effettuare pagamenti anonimi. Suona bene e potrebbe esserlo. Ma c'è un grande svantaggio. Non succederà. 

 La vera agenda 

Chiunque creda che quegli stessi banchieri centrali, che hanno lavorato insieme per dieci anni sotto la guida degli Stati Uniti per respingere il contante, progetterebbero le valute digitali della banca centrale in modo tale che più che piccole somme possano essere pagate in modo anonimo, è altamente ingenuo. Un esempio calzante è il trattamento delle carte di credito ricaricabili, che si potrebbero utilizzare per fare acquisti su Internet mantenendo la privacy. 

La Commissione europea e le banche centrali sono intervenute per limitare sempre più le possibilità di utilizzo e gli importi consentiti, al punto che l'opzione non è quasi più rilevante. Perché le stesse persone e gli stessi gruppi di lavoro, che hanno fatto questo, dovrebbero improvvisamente riscoprire il rispetto per il valore della privacy finanziaria delle persone quando si tratta di moneta digitale della banca centrale?

E infatti, dove i piani della banca centrale sono già a buon punto, in Svezia si parla solo di piccole quantità di CBDC che potrebbero essere spese in forma anonima. E anche questo potrebbe essere fermato in qualsiasi momento.

In Svezia, il denaro digitale della banca centrale è chiaramente destinato a mitigare gli svantaggi associati all'imminente e prevista eliminazione completa del contante. Uno di questi svantaggi è che, senza il contante come unica moneta della banca centrale, non c'è più un chiaro ancoraggio legale per il sistema monetario. Se la moneta bancaria rappresentase un diritto legale al contante a corso legale, che cos'è la moneta bancaria quando non c'è più contante?

La banca centrale svedese ha già scritto un documento su questo punto, in cui ha concluso che sarebbe piuttosto complicato. Se si dichiara la moneta digitale della banca centrale un'altra forma di moneta a corso legale, questo problema è risolto.

Inoltre, il problema delle persone senza un conto bancario, che attualmente ostacola la rimozione del contante per motivi legali, può essere risolto più facilmente se lo Stato può semplicemente emettere carte di pagamento a tutti coloro che possono essere caricati con il denaro della banca centrale.


Abolizione della Privacy e del denaro contante

Quanto ci si possa aspettare rispetto per la privacy è dimostrato dal fatto che solo un piccolo paragrafo del lungo rapporto di un gruppo di lavoro delle principali banche centrali, tra cui la BCE, insieme alla Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), presentato all'inizio di ottobre, è dedicato a questo tema. Esso proclama solo sommariamente che si dovrà trovare un equilibrio tra la privacy e l'interesse dei governi a monitorare i cittadini, e che non si tratta del "se" di una sorveglianza, ma solo di "quanto" e "da chi":

"Per una CBDC e il suo sistema di pagamento, i dati sui pagamenti esisteranno, e una questione chiave di politica nazionale sarà decidere chi può accedere a quali parti di essa e in quali circostanze".

Le banche centrali proclamano che continueranno ad offrire denaro contante finché i cittadini lo vorranno, ma niente di più. Non esiste un impegno comune per preservare la disponibilità e l'usabilità del contante, in modo che i cittadini conservino l'interesse ad utilizzarlo. Ci sono impegni recenti in tal senso da parte delle singole banche centrali, compresa la BCE. Dovremo vedere se lo intendono davvero o se lo fanno solo a parole.

Nelle alte sfere della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), che ha coordinato il gruppo, l'intenzione di liberarsi del contante è abbastanza chiara. Ecco una citazione del segretario generale della BRI, Augustin Carstens, da un discorso del 2019 intitolato "Il futuro del denaro e dei pagamenti". L'ex capo della banca centrale messicana e laureato all'Università di Chicago è l'uomo di Washington alla guida della BRI e un provetto combattente contro il denaro contante.

"Come per il denaro contante, una CBDC potrebbe e sarebbe disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno. A prima vista, non cambia molto per qualcuno, diciamo, che si ferma al supermercato mentre torna a casa dal lavoro. Lui o lei non avrebbero più la possibilità di pagare in contanti. Tutti gli acquisti sarebbero elettronici. Ma da qui cominciano ad emergere delle differenze. Una CBDC non è necessariamente anonimo, come il denaro contante. E a differenza del contante, potrebbe pagare o addebitare interessi.”

L'atteggiamento ambiguo della BCE

Penso che la BCE, o almeno molti alla BCE, lo intendano davvero quando dicono di voler sostenere l'uso del contante. Dubito, però, che prevarranno contro i potenti interessi che vogliono veder sparire il contante. Il rapporto del gruppo di lavoro della BCE pubblicato in ottobre è abbastanza chiaro riguardo alle possibilità di ottenere un euro digitale che salvaguardi la privacy:

"I regolamenti non consentono l'anonimato nei pagamenti elettronici e l'euro digitale deve in linea di principio rispettare tali regolamenti. L'anonimato potrebbe dover essere escluso, non solo a causa degli obblighi legali legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, ma anche per limitare la portata degli utenti dell'euro digitale quando necessario - ad esempio per escludere alcuni utenti non appartenenti all'area dell'euro e prevenire eccessivi flussi di capitali".

Gli utenti non appartenenti all'area dell'euro che potrebbero essere bloccati sono, ovviamente, solo un esempio. Chiunque può essere bloccato e i flussi di denaro dell'intera popolazione possono essere controllati e limitati se, grazie anche all'euro digitale, non c'è più contante.

Una recente indagine della BCE per conoscere le opinioni dei cittadini e degli operatori del settore in merito a un euro digitale contiene motivi di sospetto riguardo agli obiettivi di un tale progetto. Una delle opzioni su cui la BCE si sta concentrando consiste nel fornire un dispositivo che permetta di memorizzare gli euro digitali e di trasferirli in modo anonimo in impostazioni analogiche faccia a faccia, in cui siano un'alternativa diretta al contante.

È difficile capire come l'introduzione di un tale dispositivo non sarebbe una competizione all'uso del contante e non porterebbe quindi a un ulteriore calo dell'uso del contante. Ciò a sua volta aumenterebbe il costo per transazione del mantenimento di un'ampia infrastruttura per la fornitura e la gestione del contante.

Anche la strategia del contante dell'Eurosistema, pubblicata (tranquillamente) il 2 ottobre 2020, in cui si impegna a garantire la continua ampia disponibilità a pagare in contanti, non può realmente dissipare il sospetto che l'impegno sia solo a metà strada.

Un paragrafo è intitolato "Facciamo in modo che il contante sia accettato ovunque". Tuttavia, nel testo non vi è alcuna menzione di ciò che la BCE sta facendo o intende fare per sostenere l'accettazione generale del contante. Tutto ciò che fa è dichiarare la legge e anche implicitamente implicare che tutte le restrizioni all'uso o all'accettazione del contante basate su una legge saranno sanzionate. Scrivono: "I fornitori di servizi pubblici, i commercianti e le altre imprese non possono rifiutare pagamenti in contanti, a meno che non sia esplicitamente richiesto dalla legge o nel caso in cui tutte le parti si siano precedentemente accordate su altri mezzi di pagamento".

Da quanto ho capito, la BCE dovrebbe raggiungere un accordo con la Commissione dell'UE, per garantire che le imprese siano, di norma, obbligate ad accettare contanti. Sarà una battaglia in salita, dato il tradizionale atteggiamento della commissione, che è piuttosto ostile al contante.

Nella sezione sull'accesso ai servizi di cassa la BCE dichiara:

"Gli istituti di credito hanno quindi la responsabilità sociale di fornire servizi in contanti ai cittadini e alle imprese".

Questo suona bene ed è certamente un gradito ritorno agli anni passati, in cui le autorità di regolamentazione hanno incoraggiato le banche ad aumentare le loro commissioni per migliorare i loro profitti. Le banche lo hanno fatto, e hanno aumentato le spese di gestione del contante più di ogni altra cosa. Tuttavia, il cambiamento di atteggiamento sembra non aver ancora messo radici ovunque nell'Eurosistema. Molto recentemente ho chiesto alla Bundesbank, che fa parte dell'Eurosistema, quale sia il loro atteggiamento nei confronti delle banche che interrompono la fornitura di servizi di gestione delle monete ai cittadini o li rendono molto costosi. Hanno risposto che le banche non hanno alcun obbligo legale di fornire questi servizi. Non si è parlato di un "obbligo sociale degli istituti di credito", anche se il consiglio direttivo della BCE, di cui fa parte il presidente della Bundesbank, aveva adottato la nuova strategia sul contante settimane prima. Vedi (in tedesco): Was Bafin und Bundesbank dazu sagen, dass man überschüssiges Münzgeld bei Banken immer schwerer los wird.


La BCE sembra preoccupata soprattutto per le banche

Tra le fila della BCE, il direttore generale dei pagamenti, Ulrich Bindseil, ha presentato un concetto per l'euro digitale, il che rende abbastanza chiaro che i cittadini dovrebbero aspettarsi poco di buono da esso. La sua proposta mira principalmente a far sì che le banche possano continuare a giocare il loro vecchio gioco, in cui creano denaro comprando titoli e concedendo prestiti, dando così impulso all'economia, permettendo loro di mettere in circolazione ancora più denaro, e così via, fino a quando il tutto non crolla a un certo punto e le banche vengono poi salvate dai governi e dalle banche centrali.

A tal fine, Bindseil vuole scoraggiare i saldi CBDC elevati presso la BCE, imponendo tassi di interesse negativi per i saldi CBDC superiori ai 3.000 euro. Il motto è: non permettere alla CBDC di competere con il sistema monetario delle banche, che non è sano.

La cosa spiacevole è che una tale moneta castrata dalla banca centrale, che non consente alcun pagamento anonimo o solo piccoli pagamenti anonimi e limita l'entità dei depositi, non è affatto attraente, come sottolineano Peter Bofinger e Thomas Haas in un documento di discussione del CEPR pubblicato nel novembre 2020. Essi mostrano che il problema non è la mancanza dell'oggetto di pagamento appropriato, ma la mancanza di un sistema di pagamento europeo indipendente, che potrebbe competere con Mastercard, Visa e Paypal:

"La nostra analisi mostra che non c'è alcuna giustificazione per i sostituti del contante digitale dal punto di vista dell'utente. La nostra analisi apre invece la prospettiva di un sistema di pagamento al dettaglio organizzato o orchestrato dalla banca centrale senza un nuovo oggetto di pagamento indipendente".

Se i banchieri centrali sono preoccupati per la scomparsa del contante, dice Bofinger in un commento di un giornale, sarebbe molto meglio per loro assicurarsi che l'approvvigionamento di contante a livello nazionale rimanga garantito e che si possa pagare con esso ovunque. Dopo tutto, l'euro digitale non può soddisfare la crescente domanda di un mezzo di pagamento sicuro e anonimo, come dimostra la crescente quantità di contante in circolazione in tutte le principali valute, almeno non nel concetto atteso e previsto.


La lotta contro la Libra e lo yuan digitale

Se non si tratta degli interessi dei cittadini, di cosa si tratta? Si tratta di ciò di cui si occupano sempre la politica monetaria e la geopolitica: il potere. È stato l'annuncio di Facebook di emettere una moneta globale chiamata Libra a spaventare i banchieri centrali. Una piattaforma come Facebook, con oltre due miliardi di utenti in tutto il mondo, che emette il proprio denaro, potrebbe potenzialmente minare il potere delle banche centrali. Il Segretario del Tesoro statunitense Mnukhin ha quindi descritto la Libra come una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Cosa una moneta privata abbia a che fare con la sicurezza nazionale degli USA è spiegato nel testo della gara d'appalto dell'Ufficio del Direttore dell'Intelligence Nazionale per un progetto di ricerca sui pericoli per il dominio globale del dollaro. Dice:

"Ci sono molti vantaggi per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ad avere il dollaro come valuta di riserva mondiale. Qualsiasi transazione internazionale regolata in dollari USA, dà agli Stati Uniti la giurisdizione sui crimini finanziari associati a tali transazioni, per includere il supporto al terrorismo e alla proliferazione delle armi di distruzione di massa (ADM). Inoltre, gli Stati Uniti sono in grado di applicare sanzioni efficaci contro o designare entità che violano le leggi o i trattati internazionali o che hanno il potenziale di causare instabilità finanziaria nei mercati globali. Gli Stati Uniti mantengono una posizione dominante a livello internazionale grazie al loro potere finanziario e alle loro autorità. Tuttavia, ci sono molte minacce per il dollaro USA che mantiene il suo status di valuta di riserva mondiale. Paesi come la Cina e l'India hanno grandi economie in crescita che potrebbero competere con la crescita economica degli Stati Uniti. Molti appassionati di criptovaluta prevedono che una criptovaluta globale o una valuta digitale nazionale potrebbe indebolire il dollaro statunitense. Se si verificasse uno di questi due scenari o altri, gli Stati Uniti perderebbero sia il loro status nel mondo che le loro autorità globali".

Che il governo degli Stati Uniti avrebbe avuto il potere di addomesticare Facebook e la Libra era prevedibile. Il 6 maggio 2020, Stuart Levey, ex primo segretario del Tesoro e massimo sanzionatore finanziario, è stato nominato capo dell'Associazione Libra. Questa nomina implica probabilmente che la Libra è destinata a diventare uno strumento per assicurare la conservazione del dominio del dollaro piuttosto che una potenziale minaccia per esso.

Il 27 novembre 2020 il Financial Times ha riportato sotto il titolo: "La moneta Libra di Facebook sarà lanciata l'anno prossimo in formato limitato":

La tanto attesa moneta digitale Libra guidata da Facebook si prepara a lanciare già a gennaio, secondo tre persone coinvolte nell'iniziativa, ma in un formato ancora più limitato rispetto alla sua visione già declassata. L'Associazione Libra, composta da 27 (...), avrebbe inizialmente lanciato una sola moneta, sostenuta uno a uno dal dollaro.

Ciò corrobora l'idea che la Libra sarà utilizzata come strumento per una più intensa ed estesa dollarizzazione degli altri Paesi. Secondo il rapporto FT il piano è di iniziare con "una mezza dozzina di corridoi di rimesse ad alto volume", compresi gli Stati Uniti e alcuni paesi dell'America Latina.

Ovviamente, se diventa più facile per i lavoratori migranti inviare (Libra-Dollari) nei loro paesi, piuttosto che scambiarli in valuta locale, le rispettive economie diventeranno più dollarizzate. In caso di successo, questo modello può essere esteso a qualsiasi coppia Stati Uniti/paese straniero ed eventualmente a qualsiasi coppia di paesi.

Questa non è una buona notizia per le banche centrali di altri paesi, considerando la spregiudicatezza con cui gli Stati Uniti hanno recentemente perseguito i loro interessi politici ed economici con la spada delle sanzioni contro tutti coloro che usano il dollaro. Le sanzioni contro le imprese europee coinvolte nel progetto perfettamente legale Nordstream2 e nel commercio perfettamente legale con l'Iran, sanzioni che sono contrarie al diritto internazionale, sono solo due esempi di molte.

Per il resto del mondo, minacciato dalle sanzioni finanziarie statunitensi, una sorta di Libra-dollaro che potrebbe spingere indietro la propria moneta anche sul territorio nazionale è quindi una grande minaccia. Questo renderebbe la spada della sanzione statunitense ancora più profonda.

Se si fosse ostinatamente ottimisti, i piani delle banche centrali europee di introdurre la moneta digitale della banca centrale potrebbero essere interpretati come sforzi per offrire ai cittadini un mezzo di pagamento attraente quanto le offerte statunitensi come la Libra.

Il fatto che la BCE e le banche centrali di Giappone, Svezia, Canada, Gran Bretagna e Svizzera, insieme alla BRI, abbiano formato all'inizio dell'anno, senza la partecipazione degli Stati Uniti, il già citato gruppo di lavoro sul DBDC, sembrerebbe sostenere questa interpretazione.

Ma sarebbe ingenuo. Come scrive Peter Bofinger nel suo articolo, i sistemi di pagamento come Paypal sono molto più attraenti di un e-Euro castrato a beneficio delle banche - almeno finché la sottomessa Commissione UE si astiene dall'applicare le norme europee sulla protezione dei dati contro i grandi attori globali con sede negli Stati Uniti come Paypal.

Paypal ha recentemente ampliato la sua offerta per includere le transazioni di pagamento in Bitcoin. Sarà facile per l'azienda elaborare anche le transazioni in e-Euro attraverso il proprio sistema e quindi mantenerle all'interno della gamma controllabile dai servizi statunitensi.


Collaborare contro la Cina

Nel frattempo, la Federal Reserve statunitense si è unita al gruppo di lavoro della banca centrale sulla CBDC come settimo membro. Sembra essere riuscita a far sì che gli altri sei si impegnino a plasmare in modo cooperativo lo sviluppo della moneta digitale della banca centrale, come si legge nel rapporto pubblicato in ottobre dal titolo "Central bank digital currencies: foundational principles and core features".

Il rapporto afferma anche che uno dei principi fondamentali deve essere il coinvolgimento del settore privato, cioè de facto le grandi multinazionali statunitensi che dominano i sistemi di pagamento a livello globale.

“Il sistema di pagamento su cui esiste e viene trasferito un CBDC deve coinvolgere il settore privato per beneficiare dell'innovazione e della concorrenza e sostenere l'adozione e l'utilizzo".

In altre parole: non deve esistere un sistema completamente (nazionale) controllato dal governo che escluda le società statunitensi. Le mozioni per liberarsi dal dominio del dollaro e il potere sanzionatorio statunitense basato su di esso non sono quindi più possibili. L'unica cosa che resta da fare ora è scongiurare congiuntamente l'altra minaccia al dominio occidentale e del dollaro, lo yuan digitale.

La banca centrale cinese è più avanti con la sua moneta digitale. Da ottobre è in corso a Shenzen un test sul campo con lo yuan digitale. La banca centrale ha messo in palio lo yuan digitale tra le persone che hanno voluto partecipare. All'inizio della prova, 3.400 negozi hanno accettato la nuova moneta.

Per completare le preoccupazioni occidentali, il produttore cinese di smartphone Huawei ha recentemente equipaggiato il suo nuovo modello di punta Mate 40 con un borsellino elettronico preinstallato che può essere riempito con yuan digitale o valute criptate.

Si prevede che la stessa caratteristica sarà presto integrata nei modelli a basso costo di Huawei e in quelli di altri produttori cinesi come Transsion, che ha un'ampia quota di mercato in Africa. L'Africa ha stretti rapporti commerciali con la Cina, quindi lo yuan potrebbe aumentare significativamente la sua quota di mercato in Africa in questo modo, a spese del dollaro.


Conclusioni


Chiunque voglia rendere il sistema monetario più stabile e a misura di cittadino, per preservare la privacy dei cittadini e la sovranità del proprio paese, dovrebbe opporsi alla moneta digitale della banca centrale in generale e all'euro digitale in particolare. Un euro digitale verrebbe molto probabilmente utilizzato per accelerare la scomparsa del contante. E il contante è l'unico mezzo di pagamento in grado di preservare la privacy finanziaria ed è l'unica tecnologia di pagamento praticabile che può sfuggire alla sorveglianza e al controllo da parte del governo degli Stati Uniti. Un euro digitale non può farlo. Esporrebbe ancor più i cittadini e le imprese dell'area dell'euro alla minaccia sempre presente di sanzioni finanziarie statunitensi.


Norbert Häring è un giornalista finanziario con sede in Germania, blogger e autore più recente del libro Schönes neues Geld (Brave new money).
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CITAZIONE SUGGERITA: Häring, Norbert (2020) “All the good things a digital euro could do –and all the bad things it will” real-world economics review, issue no. 94, 9 December, pp.53-60,  http://www.paecon.net/PAEReview/issue94/Haering94.pdf

Federal Reserve: la squadra di protezione degli "amici degli amici"

Il "Team di protezione degli amici" della Federal Reserve
Mission Creep o Mission Creepy: Il Trading Desk della Fed di New York ha raggiunto oggi i 6,59 trilioni di dollari dai 576 miliardi di dollari del 2008

  

Crescita nel Trading Desk della Fed di New York

Di Pam Martens e Russ Martens: 11 dicembre 2020 ~

Fonte: https://wallstreetonparade.com/2020/12/mission-creep-or-creepy-mission-the-new-york-feds-trading-desk-has-ballooned-to-6-59-trillion-today-from-576-billion-in-2008/

Operatore presso l'Open Markets Trading Desk della Federal Reserve Bank di New York

I trader del Trading Desk della Fed di New York hanno le chiamate rapide alle più grandi aziende di Wall Street (Fonte: Federal Reserve Educational Video)

Pochi americani sanno che la banca centrale degli Stati Uniti, la Federal Reserve, ha un proprio trading desk a New York che interagisce ogni giorno lavorativo con i trading desk delle gigantesche banche di Wall Street. Quando gli americani pensano a massicce operazioni di trading, vengono in mente nomi come JPMorgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS e Citigroup. Ma se misuriamo i trading desk in base al valore delle loro partecipazioni in portafoglio, queste banche globali sono dei picchiatori rispetto al trading desk della Fed, gestito da una delle sue 12 banche regionali private, la Federal Reserve Bank of New York (Fed di New York).

Utilizzando i rapporti annuali della Fed di New York per ottenere i dati, possiamo riferire che il Trading Desk della Fed di New York è passato da 576 miliardi di dollari di titoli nazionali al 31 dicembre 2008 (al culmine dell'ultima crisi finanziaria) a 6,59 trilioni di dollari al 9 dicembre 2020. E secondo l'ultimo rendiconto finanziario della Fed di New York, le disponibilità di titoli domestici del Trading Desk sono aumentate di 15,9 miliardi di dollari solo nell'ultima settimana.

Questo è il modo in cui la Fed di New York spiega il motivo per cui ha un enorme Trading Desk:

"Il Federal Open Market Committee (FOMC) è il principale organo di politica monetaria del Federal Reserve System. Il FOMC delega la responsabilità dell'implementazione della politica monetaria statunitense al Manager del System Open Market Account (SOMA) presso la Federal Reserve Bank di New York attraverso l'autorizzazione. Tale autorizzazione è contenuta nel verbale della prima riunione del FOMC di ogni anno.

"Il Responsabile SOMA è responsabile del personale del Trading Desk della Federal Reserve Bank di New York ("il Desk"). Il Desk esegue quindi operazioni di mercato aperto per conto dell'intero sistema della Federal Reserve".


Con chi esattamente il Trading Desk della Fed di New York conduce le sue operazioni? Le stesse case di trading di Wall Street (primary dealer, in italiano "specialisti in titoli di stato") che si sono rubate 29 trilioni di dollari dal 2007-2010 e 9 trilioni di dollari a partire dal 17 settembre 2019, mesi prima che si verificasse la pandemia COVID-19 negli Stati Uniti. Ancora più folle, alcune delle più grandi banche di Wall Street, proprietarie di questi primari dealer, sono in realtà proprietarie della New York Fed. (Vedi Queste sono le banche che possiedono la New York Fed e il suo pulsante del denaro). Aggiungendo ulteriormente lo status della New York Fed come la quintessenza del regolatore catturato, è stata incaricata di regolamentare queste stesse banche dal Consiglio dei Governatori della Federal Reserve.  

La Fed di New York spiega le sue controparti commerciali come segue:

"I principali dealer sono controparti commerciali della New York Fed nell'attuazione della politica monetaria, e ci si aspetta che partecipino in modo coerente e competitivo alle operazioni di mercato aperto. Ci si aspetta anche che facciano mercati per la New York Fed per conto dei suoi correntisti ufficiali, a seconda delle necessità, e che facciano offerte su base proporzionale in tutte le aste del Tesoro a prezzi ragionevolmente competitivi. La New York Fed si aspetta inoltre che i principali dealer forniscano una visione continuativa degli sviluppi del mercato nelle attività quotidiane di monitoraggio del mercato che il Desk conduce per supportare la formulazione e l'attuazione della politica monetaria. Al 31 dicembre 2019, i primary dealer erano ventiquattro".  

 

Piano di negoziazione della Federal Reserve Bank di New York prima degli schermi dei computer

Nel 2013 Wall Street On Parade ha cercato di ottenere una foto del trading desk della New York Fed. Il rifiuto del team dei media della New York Fed ci ha incuriosito. Abbiamo fatto alcune ricerche per conto nostro e abbiamo ottenuto foto d'epoca e attuali dagli archivi della Fed e un video della Fed.
 
I manifestanti di Occupy Wall Street al di fuori della New York Fed, il 17 settembre 2012

Il New York Fed's Trading Desk si trova presso la sua sede centrale al 33 di Liberty Street nella bassa Manhattan. Questo edificio storico è una fortezza di 22 piani con 18 piani fuori terra e quattro sottostanti. L'edificio è stato completato nel 1924. Si dice che il suo architetto principale, Philip Sawyer, sia stato influenzato nel suo progetto dai palazzi fiorentini che ha osservato durante gli studi in Italia. La sorprendente facciata della New York Fed, con grandi blocchi rettangolari in pietra calcarea e bugnato di arenaria con finestre ad arco e lavorazione del ferro, assomiglia al Palazzo Strozzi di Firenze. Questa imponente struttura è stata teatro di numerose proteste durante le manifestazioni di Occupy Wall Street che hanno fatto seguito al crollo finanziario di Wall Street del 2008.

Un video della Fed su YouTube realizzato tra il 2010 e il 2013 spiega che la Fed di New York è composta da circa 60 trader alla volta. La giornata lavorativa dei trader inizia alle 4:30 del mattino e dura fino alle 18:00-18:30 secondo il portavoce del video della Fed. (Vedi il video qui sotto per come il Trading Desk raccoglie informazioni sul mercato durante la giornata).

Nel novembre 2013, Andrew Huszar, allora socio anziano della Rutgers Business School ed ex amministratore delegato di Morgan Stanley, ha lanciato un monito sulla crescente intimità tra la Fed e Wall Street. Huszar ha scritto in un OpEd del Wall Street Journal di aver "...lasciato la Fed fuori dalla frustrazione, avendo visto l'istituzione rinviare sempre più a Wall Street. L'indipendenza è al centro della credibilità di qualsiasi banca centrale, e io ero arrivato a credere che l'indipendenza della Fed si stesse erodendo".

Huszar ha continuato: "In passato, i leader della Fed - anche se alla fine hanno sbagliato - si sarebbero preoccupati ossessivamente dei costi rispetto ai benefici di qualsiasi iniziativa importante. Ora l'unica ossessione sembrava essere l'ultima indagine sulle aspettative dei mercati finanziari o l'ultimo feedback di persona da parte dei principali banchieri e gestori di hedge fund di Wall Street. Mi dispiace, contribuente americano".



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venerdì 11 dicembre 2020

Tutto ciò che abbiamo imparato sulla moderna teoria economica è sbagliato

economia
Tutto ciò che abbiamo imparato sulla moderna teoria economica è sbagliato


Ole Peters, un fisico teorico del Regno Unito, sostiene di avere la soluzione. Tutto ciò che farebbe è rovesciare tre secoli di pensiero economico.
Da Brandon Kochkodin - Bloomberg
11 dicembre 2020, 

Fonte: https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-12-11/everything-we-ve-learned-about-modern-economic-theory-is-wrong

La proposta è tanto stravagante quanto sembra: Tutto ciò che sappiamo dell'economia moderna è sbagliato.

E l'uomo che dice di poterlo dimostrare non ha una laurea in economia.

Ma Ole Peters non è una manovella ordinaria. Fisico di formazione, la sua teoria si basa su ricerche condotte in stretta collaborazione con il defunto premio Nobel Murray Gell-Mann, padre del quark. Ha conquistato anche due noti pensatori del mondo della finanza - Nassim Nicholas Taleb e Michael Mauboussin - per non parlare di una folta schiera di entusiasti sostenitori nella sfera di Twitter.

La sua carne al fuoco è che troppo spesso i modelli economici assumono una cosa chiamata "ergodicità". Cioè, la media di tutti i possibili esiti di una data situazione informa su come una persona possa sperimentarla. Ma spesso non è così, cosa che, secondo Peters, rende irrilevanti nella vita reale gran parte delle previsioni del campo. In questi casi, la sua soluzione è prendere in prestito la matematica comunemente usata in termodinamica per modellare i risultati utilizzando la media corretta.

Se Peters ha ragione - ed è un "se" piuttosto gigantesco - le conseguenze sono difficili da sopravvalutare. In parole povere, la sua "soluzione" rimetterebbe in discussione tre secoli di pensiero economico e rimodellerebbe la nostra comprensione del settore e di tutto ciò che tocca, dalla gestione del rischio alla disuguaglianza dei redditi, al modo in cui le banche centrali fissano i tassi d'interesse e persino l'uso dell'economia comportamentale per combattere Covid-19.

"Il problema è che gran parte dell'economia accademica è andata fuori strada", ha scritto Peters, ricercatore capo del programma di economia del Laboratorio di matematica di Londra, in una e-mail. "Possiamo far risalire le ragioni di ciò al XVII secolo, ma è importante, prima di tutto, affermare chiaramente che qualcosa non è come dovrebbe essere, e che qualsiasi affermazione proveniente dall'economia deve essere valutata attentamente perché può essere basata su un ragionamento imperfetto".

Peters è ben lungi dall'essere il primo a fare la parte dell'outsider che viene a salvare coraggiosamente l'economia da se stessa. C'è persino una battuta tra gli economisti che ogni pochi anni un fisico inciampa sul campo, guarda la matematica e dichiara che nulla di tutto ciò ha senso (e poi cerca invano di correggerla). Ammette che le sue idee non sono andate molto lontano con gli economisti veri e propri. Molti li hanno rifiutati apertamente o li hanno liquidati come nient'altro che un intenzionale fraintendimento dei fatti. (Di questo parleremo più avanti).

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Ole Peters, a destra, con Murray Gell-Mann al Santa Fe Institute nel 2011
Fotografa: Laura Ware/Santa Fe Institute
Eppure, nonostante quello che possono pensare gli economisti tinti di lana, ha sviluppato un ampio e devoto seguito online da quando il suo articolo "The Ergodicity Problem in Economics" è stato pubblicato alla fine dell'anno scorso. Il mese prossimo, il suo istituto terrà una conferenza virtuale su tutto ciò che riguarda il lavoro di Peters, dagli spiegatori alle implicazioni per campi così diversi come la finanza e la medicina. Ha già attirato oltre 500 partecipanti da tutto il mondo, anche qualche economista.

Peters mira alla teoria dell'utilità prevista, il fondamento su cui si basa l'economia moderna. Spiega che quando prendiamo delle decisioni, conduciamo un'analisi costi-benefici e cerchiamo di scegliere l'opzione che massimizza la nostra ricchezza.

Il problema, dice Peters, è che il modello non riesce a prevedere come si comportano gli esseri umani perché la matematica è imperfetta. L'utilità prevista è calcolata come media di tutti i possibili risultati per un dato evento. Ciò che manca è il modo in cui un singolo outlier può, in effetti, distorcere le percezioni. O, per dirla in un altro modo, ciò che ci si potrebbe aspettare in media ha poca somiglianza con ciò che la maggior parte delle persone sperimenta.

Considerate un semplice gioco di moneta, che Peters usa per illustrare il suo punto di vista.

A partire da 100 dollari, il vostro saldo aumenta del 50% ogni volta che tirate la testa. Ma se la moneta finisce in croce, si perde il 40% del totale. Dal momento che è altrettanto probabile che tu lanci la testa quanto la croce, sembrerebbe che dovresti, in media, uscire in vantaggio se hai giocato abbastanza volte, perché il tuo potenziale guadagno ogni volta è maggiore della tua perdita potenziale. In gergo economico, l'utilità prevista è positiva, quindi si potrebbe supporre che accettare la scommessa sia una cosa da nulla.

Eppure, nella vita reale, la gente rifiuta abitualmente la scommessa. Paradossi come questi sono spesso usati per evidenziare l'irrazionalità o il pregiudizio umano nel processo decisionale. Ma per Peters, è semplicemente perché la gente capisce che è un cattivo affare.

Lanciare una moneta?

Anche con l'aumento dei premi per i lanci vincenti, e una probabilità del 50-50 di atterrare ogni volta sulle teste, il gioco è perdente


Nota: si ipotizza un saldo di 100 dollari per iniziare.

Ecco perché. Supponiamo che, nello stesso gioco, la metà delle volte si siano ottenute delle teste. Invece di ingrassare, il tuo saldo di 100 dollari sarebbe in realtà sceso a 59 dollari dopo 10 lanci di monetine. Non importa se si ottiene testa le prime cinque volte, le ultime cinque volte o qualsiasi altra combinazione in mezzo.

Il risultato "più probabile" della proposta 50-50 vi lascerebbe comunque 41 dollari in meno in tasca.

Iniziate con 100 dollari, finite con 59 dollari

Nel gioco del lancio della moneta di Peters, il risultato finale è sempre lo stesso, indipendentemente da quando si ottiene testa o croce

 

Nota: Ogni giocatore inizia con $100. Atterrando sulle teste si ottiene un aumento del 50% della ricchezza. Le croci comportano una perdita del 40%. Il gioco presuppone che i giocatori atterreranno sulle teste per la metà del tempo e le croci per la metà del tempo dato un campione abbastanza grande.

Ora, diciamo 10.000 persone hanno giocato 100 volte ciascuno, senza supporre che tutti i giocatori atterrino sulle teste esattamente il 50% del tempo. (Questo simula quello che succede nella vita reale, dove i risultati spesso divergono drammaticamente dalla media).

Beh, in questo caso, un giocatore fortunato si ritroverebbe con 117 milioni di dollari e accumulerebbe più del 70% della ricchezza del gruppo, secondo una simulazione naturale gestita da Jason Collins, l'ex capo dell'economia comportamentale di PwC in Australia che ha scritto molto sulla ricerca di Peters. Il payout medio previsto, tirato su da pochi fortunati, sarebbe comunque di 16.000 dollari.

Ma, in sostanza, oltre la metà dei giocatori finisce con meno di un dollaro.

"Per la maggior parte delle persone, la serie di scommesse è un disastro", ha scritto Collins. "Sembra buona solo in media, sostenuta dall'estrema fortuna" di una manciata di giocatori.

Mentre Peters impiega un sacco di matematica di alto livello per fare il suo caso, anche un esperimento di un gruppo di neuroscienziati di Copenhagen ha messo alla prova la sua teoria. E in laboratorio, le persone hanno cambiato la loro disponibilità a correre rischi quando le circostanze sono cambiate, in modi che le sue equazioni prevedevano, anche quando la teoria economica classica suggeriva che farlo sarebbe stato considerato irrazionale.

"C'è la sensazione che l'economia dell'ergodicità non possa essere giusta perché è troppo semplice", ha detto Oliver Hulme, uno dei progettisti dell'esperimento. Tuttavia, ha detto che "ha fatto una previsione molto audace e falsificabile" che si è dimostrata valida.

Peters afferma che i suoi metodi libereranno l'economia dal pensare in termini di valori attesi su universi paralleli inesistenti e si concentreranno su come le persone prendono le decisioni in questo. La sua teoria eliminerà anche la necessità che gli economisti utilizzino sempre più elaborati "trucchetti" per spiegare le incongruenze tra i loro modelli e la realtà.
 
Ole su twitter:
"Economia comportamentale è un termine divertente - cos'è l'economia senza comportamento? La teoria economica non è mai stata formalmente solida, e il primo fattore fudge ("pratico" o "empirico") è stata la funzione di utilità del 1738. L'economia continuava ad aggiungere altre caramelle invece di ripercorrere i suoi passi."

E secondo Peters, una di queste "fuffe" è proprio l'intero campo dell'economia comportamentale, che nell'ultimo decennio ha ottenuto ampi consensi - per non parlare di un paio di premi Nobel - per aver spiegato tutti i modi di pensare che la gente non agisce razionalmente. Dice invece che il campo potrebbe essere meglio spiegato come sintomo della mancanza di rigore formale dell'economia.

Non c'è da stupirsi che gli economisti non abbiano abbracciato il punto di vista di Peters. Numerose riviste di economia hanno rifiutato il suo lavoro sulla base del fatto che semplicemente non sarebbe stato interessante per i loro lettori.

Benjamin Golub, professore di economia all'Università di Harvard, è meno caritatevole. Sostiene che Peters fraintenda la teoria economica alla base del processo decisionale e dice che il lavoro di Peters, in ultima analisi, è poco più di un'argomentazione da uomo di paglia che risolve una ristretta serie di problemi che avevano già soluzioni ben note.

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Fisici, secondo xkcd

"La tesi di Peters è che ha scoperto un presupposto nascosto della teoria economica che ne mina la validità, ma non c'è", ha scritto in una e-mail. Anche se Peters non fosse "confuso" sul contenuto, Golub dice "sarebbe comunque fuori strada nel capire quali sono i suoi problemi ancora aperti. Questo è uno dei motivi per cui nessun esperto lo prende sul serio".

Tuttavia, la teoria di Peters si è guadagnata molti elogi da parte dei pesi massimi al di fuori dell'economia. Taleb, di fama "Cigno Nero", ha promosso il lavoro di Peters su Twitter e nei suoi stessi articoli scientifici, e ha definito le sue scoperte "corrette al 100%".

Mauboussin, l'ex responsabile delle strategie finanziarie globali del Credit Suisse, Rick Bookstaber, un ex risk manager di Bridgewater che ha contribuito alla stesura della Volcker Rule mentre era in servizio presso la SEC e il Tesoro degli Stati Uniti, ed Emanuel Derman, pioniere dell'investimento quantitativo, hanno anche sostenuto la ricerca di Peters sull'economia dell'ergodicità.

Il suo lavoro, che alla fine ha trovato posto nella prestigiosa rivista Nature Physics, è diventato rapidamente uno dei più popolari. (Per quel che vale, il suo lavoro ha persino ispirato un thriller nero, in lingua tedesca, intitolato Gier, su un uomo che è stato ucciso per le sue idee incendiarie sull'economia).

"La nozione di utilità può esistere, ma non nel modo in cui gli psicologi e gli economisti l'hanno modellata", ha detto Taleb. "I risultati sono mostruosi".

 [NdT: ovviamente il presupposto nascosto c'è ed è che i banchieri hanno inventato il gioco monetario "delle tre carte" per ingannare il pubblico e che gli economisti servono essenzialmentr per coprir loro le spalle...]