giovedì 31 dicembre 2020

1845: NOTA SULL'lLLEGITTIMITÀ DEL PRESTlTO AD lNTERESSE

 

NOTA SULL'lLLEGITTIMITÀ DEL PRESTlTO AD lNTERESSE.

Il prestito ad interesse non è affatto diverso dal mutuo. poiché riconosce la stessa origine, si compone dei medesimi elementi, e produce identiche conseguenze, quindi la differenza sta nel solo nome; ora se il prestito è di sua natura gratuito, come il mutuo, pare che né la convenzione delle parti, né le Leggi civili ne potranno cambiare l’essenza, e farli produrre quelle conseguenze, che naturalmente non può: quindi malamente si avvisa l'autore della precedente prefazione, che essendo il prestito autorizzato dalle Leggi civili non sia contrario al diritto di natura, mentre ognuno che per poco sia versato nello studio della Giurisprudenza, conosce che le Leggi civili per motivo di pubblico bene non di rado si discostino dalle Leggi naturali.

Ma oltre di ciò, il prestito ad interesse è riprovato dal Diritto divino positivo e Canonico. In Ezech. cap. 18... Ad usuram dantem et amplius accipientem. Nel Salmo 14 il Real Profeta, Domine quis habitavit in Tabernaculo tuo. . Qui pecuniam suam non dedit ad usuram.


 E S. Luca nel cap. 6. Mutuum date nihil inde sperantes, e nell'interpretazione di questo testo non bisogna consultare altri, ma il solo S. Tommaso nella 2, 2, qu. 78 art. Non semper tenetur homo, et ideo, quantum ad hoc, ponitur inter consilia: sed quod homo lucrum ex mutuo non quaerat, hoc cadit sub ratione praecepti: e Benedetto XIV chiama cosa temeraria e quasi eretica la diversa interpretazione del passo di S. Luca: Temerarium et fere haereticum est. E nella Clem. de usuris vien deciso di dover essere punito come un eretico chi nega il peccato nelle usure. Decernimus eum velut haereticum puniendum. Né nelle risposte date dalla S. Sede nelle varie inchieste si vede una tolleranza delle usure, ma sibbene un fondato dubbio che Ella ha sulla loro ilIegittimità, poiché dichiara di non disturbare la coscienza degli esercenti il mutuo, fino a che nel senso cattolico non avesse data definitiva decisione. Or se l'avesse conosciute giuste, non avrebbe dichiarato di giudicarne in seguito. Dunque il prestito ad interesse oltraggia la morale, ripugna all‘equità, rompe l'uguaglianza commutativa tra le parti, e quindi è illecito; e la Legge lo tollera col medesimo titolo della prostituzione.

Sacerdote D. Carmine Preziosi R. R. 

(Revisore segretario presso la gran Dogana nella Giunta di revisione de' libri provenienti dall'estero nel Regno delle Due Sicilie)

(Nota alla Prefazione in: "Commenti sul prestito, deposito, sequestro e contratti aleatorii di Troplong, consigliere nella Corte di Cassazione di francia, ufficiale dell'ordine Reale della Legion di Onore, membro dell'istituto; opera che fa seguito a quella del signor Toullier, prima versione italiana in cui sono indicati gli articoli corrispondenti del codice per il regno delle due sicilie e riportate le disposizioni delle leggi straniere, leggi romane, leggi transitorie con brevi commenti, opinioni difformi di scrittori, giurisprudenza patria e quanto altro possa rendere un trattato completamente utile.", Napoli, 1845, pag. 60 di pp. 559.

 Nota del trascrivente: nella Summa, è riportato "de mutuo" anziché "ex mutuo"

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