di Marco Saba, 27 luglio 2018
(dedicato al neoscelto presidente della RAI Marcello Foa)
A chi si avvicina per la prima volta alla questione della moneta, vengono presentate una serie di definizioni poco chiare che sembrano presentare un quadro parecchio confuso e conflittuale.
Quante definizioni di moneta ci sono ?
Per esempio: "moneta fiat", "moneta a corso legale", "moneta legale", "moneta scritturale", "moneta creditizia", moneta "bancaria", "moneta contabile", "moneta elettronica", "moneta digitale", "moneta virtuale", "moneta locale", "moneta complementare", "criptomoneta" o "criptovaluta", "moneta fiduciaria", "moneta contante", "moneta a corso forzoso", "moneta merce", etc.
Origini della confusione
Per non contare quando la stessa definizione vuol dire cose diverse nell'immaginario collettivo e nella tecnica contabile o bancaria.
Il caso piu' evidente e spesso oggetto di confusione riguarda i depositi bancari (moneta eletronica o digitale o bancaria, definita da Banca d'Italia "moneta legale" - da non confondere con "moneta a corso legale" che, nel caso dell'euro, consiste in monete metalliche e banconote create dal SEBC (BCE), anche se ultimamente aggiungono alla definizione la loro moneta elettronica definita come "riserve della BCE". Nella misura statistica "M1" la BCE ne considera tre: le monete metalliche, le banconote e i depositi bancari non vincolati. Cosa vul dire ? Che questi tre sono i principali aggregati di moneta conosciuti come "contante", ovvero "contante materiale" e "contante elettronico". Usare quindi la generica definizione di "contante" per indicare il solo "contante materiale" è fuorviante. Difatti, anche le norme contabili internazionali IAS-IFRS (IAS 7.6), recepite dall'Unione Europea e dalla dottrina contabile nazionale, identificano i "depositi a vista" in conto corrente come "contanti". Lo stesso dicasi per le norme contabili americane US-GAAP (ASC 942-230-20) e le svizzere SWISS-GAAP (FER 4).
Esiste davvero il pericolo di corsa agli sportelli ?
Ma allora, osserverà il lettore, tutto questo parlare di "corsa agli sportelli" non ha senso, visto che è contante sia la moneta metallica, sia la banconota che il deposito! Se, andando in banca, non hanno abbastanza "contante materiale" da darmi, possono sempre riempirmi una carta ricaricabile col "contante elettronico" presente nel conto corrente ! Esatto. Infatti, la pretesa di far credere al pubblico che il deposito debba essere convertito in contante materiale per essere usato quale moneta è solo un trucco per far credere che le banche abbiano bisogno dell'assistenza di qualcuno per poter erogare moneta, ovvero che le banche siano solo "intermediarie", nascondendo cosi' l'attività giornaliera di zecca clandestina.
Dire che il denaro nel deposito debba esserte convertito in banconote per essere efficace come contante è come dire che le banconote debbano essere convertite in monetine metalliche prima di essere efficaci come moneta.
La banca commerciale agisce come una zecca clandestina ?
Per quanto possa sembrare incredibile, attualmente le banche svolgono attività di zecca "clandestina" del contante elettronico a causa di una irregolarità contabile: le banche non indicano la creazione di moneta nelle entrate dei flussi di cassa, all'atto della creazione. La banca crea direttamente la cifra nel conto del cliente - crea un deposito, come dice la Banca d'Italia - registrando una uscita di cassa senza sottostante (flusso di cassa negativo, "va sottozero"...).
Nello Stato patrimoniale indica tutti i depositi come fossero passività, come se la banca non avesse mai consegnato il mezzo di pagamento elettronico. E' questo il motivo per cui, nel rendiconto finanziario e nel conto economico delle banche non risultano le cifre enormi del capitale creato ed utilizzato per gli impieghi.
Ma cos'è la "moneta legale" ?
La Banca d'Italia indica i depositi come moneta legale intendendo pero' che è "legale" perché non ha sottostante, non comporta nessun obbligo di rimborso, in natura o meno, da parte della banca. Il pubblico invece crede erroneamente che l'aggettivo "legale" sottintenda una qualche legge che governi la creazione di tale moneta. In realtà, con "moneta legale" (o moneta fiat) si intende una moneta che non è moneta-merce, ovvero non è moneta garantita da una contropartita di beni, come oro, argento od altro. Due concetti ben diversi...
Cosa si intende per "moneta" ?
La moneta è semplicemente il mezzo convenzionale che la gente utilizza per facilitare lo scambio di beni e servizi. La moneta è pubblica quando chi ci guadagna a crearla è lo stato (credito pubblico). La moneta privata si distingue in: moneta bancaria e moneta creata da altri privati. Se la moneta creata da privati imita in maniera indistinguibile la moneta a corso legale (biglietti di carta e monete metalliche), è falsa. La creazione ex novo di moneta scritturale (virtuale, elettronica, digitale, etc.) non è normata dalla legge, pertanto le banche vengono attualmente indicate solo come "intermediari" finanziari e non come "zecche autorizzate".
Due definizioni fuorvianti: "moneta contabile" e "creazione di depositi"
La "moneta contabile" non esiste, esiste moneta che alla creazione viene contabilizzata, oppure no. Le scritture contabili che utilizzano la moneta corrente implicano sempre che questa moneta da qualche parte esista, che sia materiale o meno. I depositi, contrariamente a quanto asserisce la Banca d'Italia, non possono essere "creati" senza che prima sia stato creato il sottostante. La creazione tout-court di scritture contabili di deposito senza contante sottostante sono senz'altro false scritture contabili (se il "depositato" non esiste, non puo' esservi alcun "deposito").
Ma la CONSOB cosa dice sulla moneta ?
Beppe Scienza in una corrispondenza privata, mi scrive - in risposta ad una mia sollecitazione a prendere posizione sulla questione della moneta bancaria creata fuori dai flussi di cassa - testualmente: "che le banche creino moneta non è magari noto al largo pubblico, ma fra gli studiosi della materia è cosa assodata.Vedi per es. cosa scrive la stessa Consob al riguardo: http://www.consob.it/web/
Se andiamo a vedere la pagina in questione troviamo che il testo CONSOB già ad una prima lettura appare fuorviante contenendo informazioni inesatte (le banche non distruggono moneta, mai, semmai le banche centrali accumulano la moneta estera sotto forma di "riserve") o palesemente false (non sono le banche nel loro complesso che creano moneta ma la singola banca, vedi:
Werner, R.A., Can banks individually create money out of nothing? — The theories and the empirical evidence, International Review of Financial Analysis, Volume 36, December 2014, Pages 1–19
http://www.sciencedirect.com/ science/article/pii/ S1057521914001070
http://www.sciencedirect.com/
o semplicemente omissive (le banche creano moneta anche quando pagano gli stipendi, le consulenze, i fornitori, l'acquisto di nuove sedi, quando incassano cash e incrementano i depositi, etc.). Da qui nella mia risposta a Scienza:
"Se questa enorme creazione, nel tempo, che avviene fuori bilancio (clandestinamente) - vedi:
(continua...)"Se questa enorme creazione, nel tempo, che avviene fuori bilancio (clandestinamente) - vedi:
Cash Flow Accounting in Banks— A study of practice, Ásgeir B. Torfason, University of Gothenburg, 2014
https://gupea.ub.gu.se/handle/ 2077/35272
https://gupea.ub.gu.se/handle/
non influisce secondo te, direttamente o indirettamente, sul risparmio gestito o sulla previdenza integrativa, ok, ne prendo atto...".
Evidentemente questa massa monetaria che sfugge a qualsiasi controllo superficiale non solo influenza quantitativamente il risultato del risparmio e della previdenza integrativa - basti pensare che dal 1880 ad oggi la lira si è deprezzata di 2,5 milioni di volte ! - ma influenza anche qualsiasi attività in cui poi venga investita dalle banche al momento del riflusso dove, ma solo contabilmente, sembra sparire inghiottita nel nulla. Basterebbe un'indagine sulla gestione operativa del conto accentrato della singola banca per rendersi conto del fatto che la moneta elettronica non viene distrutta...
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