venerdì 6 dicembre 2019

Crisi delle banche, tra banalità e tabù

Crisi delle banche, tra banalità e tabù
Marco Saba, 6 dicembre 2019

https://pure.unipa.it/it/publications/accounting-meets-economics-towards-an-accounting-view-of-money-2


banale agg. [dal fr. banal «appartenente al signore», poi «comune a tutto il villaggio», e di qui il sign. moderno; der. di ban «bando»] 
- Vocabolario Treccani

L'aggettivo banale è un termine utilizzato nel linguaggio matematico per riferirsi a particolari istanze di oggetti, strutture, soluzioni (come gruppi, spazi topologici, metriche, ecc.), che si presentano con caratteri di bassissima complessità. Gli oggetti contrassegnati come banali sono quelli più difficilmente figurabili da una mente aliena al pensiero matematico. Alfred North Whitehead, filosofo e matematico britannico, che insieme a Bertrand Russell fu autore dei tre volumi di cui si compongono i Principia Mathematica, affermava che ci vuole una mente eccezionale per affrontare l'analisi dell'ovvio. In effetti, la banalità raccoglie poi sempre gli applausi da tutti, una volta svelata.

Con delle eccezioni: quando la questione è oggetto di un forte tabù non scritto.

Questo succede quando esiste una realtà banale ma scomoda, si pensi alla "Banalità del male" [1] di Hannah Arendt: non solo questa realtà viene ignorata a livello popolare, ma anche dall'accademia e dalle istituzioni. Qui mi riferisco alla questione del signoraggio bancario e alla crisi bancaria che deriva dall'ignorarlo.
Il signoraggio è il guadagno che il signore - il sovrano del luogo - ottiene dalla creazione di moneta: la differenza tra il costo di creazione ed il valore convenzionale attribuito, o "valore facciale".

Ludwig von Mises scriveva già nel 1953: [2] “È noto che alcune banche di deposito a volte aprono conti di deposito senza una copertura monetaria non solo allo scopo di concedere prestiti, ma anche allo scopo di procurarsi direttamente risorse per proprio conto. Più di una delle moderne banche commerciali e creditizie ha investito una parte del suo capitale in questo modo e la questione del giusto atteggiamento in questo caso dei detentori dei sostituti del denaro e del legislatore statale che si sente chiamato a proteggili, rimane aperto. In passato si era verificato un problema simile relativo all'emissione di banconote fino a quando la pratica bancaria o la legge non prescrissero dei prestiti a breve termine come "copertura".
L'emittente di mezzi fiduciari può tuttavia considerare il valore dei mezzi fiduciari messi in circolazione come un'aggiunta al suo reddito o capitale. Se lo fa, non si prenderà la briga di coprire l'aumento dei suoi obblighi a causa dell'emissione mettendo da parte un fondo di credito speciale dal suo capitale. Intascherà i profitti dell'emissione, che nel caso della moneta simbolica si chiama signoraggio, conformemente come qualsiasi altro tipo di reddito.
L'unica differenza tra i due modi di mettere in circolazione i mezzi fiduciari sta
nell'atteggiamento dell'emittente."

Naturalmente, questo non può avere alcun significato per la determinazione del valore dei mezzi fiduciari. La differenza tra i metodi di emissione è il risultato di fattori storici. I mezzi fiduciari sono nati da due radici diverse: dalle attività delle banche di deposito e di giro da un lato e dalla prerogativa statale di conio dall'altro. La prima è la fonte di banconote e conti correnti; la seconda, quella delle note del Tesoro convertibili, delle monete fisiche e del denaro corrente a cui è limitata la monetazione, ma che non può essere considerata né come moneta di credito né come moneta legale perché in realtà è convertibile su richiesta in moneta a corso legale per l'intero importo. Oggi la differenza tra i due metodi di emissione sta gradualmente scomparendo, tanto più che lo Stato si sforza di agire allo stesso modo delle banche nell'emissione di mezzi fiduciari. Alcuni Stati hanno già l'abitudine di dedicare i profitti della loro coniazione a scopi speciali e di rifiutarsi assolutamente di trattarli come un aumento della propria ricchezza.
Come nel caso del fondo svizzero di riserva in valuta istituito dall'art. 8 della Legge monetaria del 31 gennaio 1860. [3]

Il meccanismo con cui le banche commerciali ottengono il signoraggio, di cui se ne parla anche sul sito della Banca Mondiale [4], non viene però correttamente contabilizzato, cosicché le banche paiono sempre essere in penuria di “capitale”. Infatti la creazione di denaro bancario non risulta come afflusso di cassa, ma come un flusso negativo (deflusso) che viene annullato alla restituzione del capitale nel caso dei prestiti. Solo gli interessi risultano così come unico incasso della banca. Il denaro clandestino che rimane però nel conto accentrato della banca, suscita delle domande sulla sua reale destinazione finale.

L’avvocato ginevrino Parick Dimier [5] ha suggerito nel 2016 di tassare la creazione di denaro bancario, ma senza risultato. Nel 2018 ci fu addirittura un referendum “Moneta Intera” [6] che chiedeva di passare questo potere alla BNS, ottenendo però solo il 25% di voti favorevoli.

D’altra parte non avrebbe raggiunto il risultato sperato perché anche la Banca Nazionale Svizzera bara sulla contabilizzazione della creazione monetaria indicandola come un falso passivo nei suoi bilanci, sottraendo così ai Cantoni la loro quota-parte di signoraggio. Su questo argomento feci proprio un intervento in occasione dell’assemblea degli azionisti BNS nel 2016 [7]. Occorre ricordare che la BNS fece addirittura passare nel 2015 una legge che la esonerava dalla pubblicazione del Rendiconto finanziario [8].

La banalità è questa: se tutte le banche registrassero correttamente la creazione di denaro nei flussi di tesoreria, si scoprirebbe che non ci sarebbe più motivo di preoccuparsi di una crisi del settore, perché chi crea moneta non può avere mai problemi di solvibilità.
La Svizzera ha una particolare responsabilità perché ospita la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) che, ignorando la realtà banale della pratica bancaria, fissa da Basilea periodicamente delle regole complicate che non riescono a raggiungere lo scopo di stabilizzare il sistema bancario internazionale (Basilea I, Basilea II, Basilea III, etc.).

Questo fa pensare che, effettivamente, la lezione del prof. Quigley sia davvero
rappresentativa della reale agenda del sistema:
“I poteri del capitalismo finanziario avevano un obiettivo più ampio, niente meno che la creazione di un sistema globale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ciascuna nazione e l’economia mondiale nel suo complesso. Questo sistema andava controllato in stile feudale dalle banche centrali di tutto il mondo, agendo di concerto, per mezzo di accordi segreti raggiunti in frequenti incontri privati e conferenze. Al culmine della piramide ci doveva essere l’elvetica Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali che a loro volta erano imprese private”.[9]

Penso che è giunto il momento di aggiornare quell’agenda perché oggi, grazie a Internet, ricostruire e mappare la rete delle complicità sarebbe troppo un gioco da ragazzi.



Note:

1] La banalità del male apparve come "Eichmann in Jerusalem - A Report on the Banality of Evil"
https://it.wikipedia.org/wiki/La_banalit%C3%A0_del_male

2] Ludwig von Mises, The Theory of Money and Credit,Yale University Press, 1953, p.278-279)
https://mises.org/library/theory-money-and-credit

3] Vedere: Hans Altherr, “Eine Betrachtung über neue Wege der schweizerischen Münzpolitik”
(Considerazione su nuovi sbocchi per la politica monetaria svizzera), Berna, A. Francke, 1908; pp.61 e seguenti.

4] Bossone – Costa, The “accounting view” of money
https://blogs.worldbank.org/allaboutfinance/accounting-view-money-money-equity-part-i

5] Tassare la creazione monetaria - Gran consiglio di Ginevra, 16 dicemnre 2016
https://www.youtube.com/watch?v=H2izM0eb-7c

6] Iniziativa referendum “Moneta Intera”
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/votazioni/20180610/Iniziativa-Moneta-intera.html

7] Intervento di KPMG e Saba all'assemblea BNS 2016
https://www.youtube.com/watch?v=kuhML5Yb_JA

8] Legge federale sulla Banca nazionale svizzera:
Art. 29 Consuntivo annuale
...La Banca nazionale non deve segnatamente presentare un conto dei flussi di tesoreria...
Nuovo testo giusta il n. 8 dell’all. alla L del 19 giu. 2015 sull’infrastruttura finanziaria, in vigore dal 1° gen. 2016 (RU
2015 5339 ; FF 2014 6445 ).
https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/20021117/index.html#a29

9] Carroll Quigley, Tragedy and Hope: A History of the World in Our Time (New York: Macmillan,
1966), pag. 324
http://www.carrollquigley.net/pdf/Tragedy_and_Hope.pdf

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