martedì 22 settembre 2020

La BCE: una superbanca sovrana, anarchica e irresponsabile

 


Tradotto dalle "conclusioni" in:

The European Central Bank’s intricate independence versus accountability conundrum in the post-crisis governance framework

First Published April 1, 2019 Research Article

 

La narrazione sull'indipendenza e la responsabilità della BCE è diventata sostanzialmente più complessa dopo lo scoppio della crisi. Se da un lato è stato rafforzato il ruolo della BCE come organo indipendente di esperti incaricato della politica monetaria nell'area dell'euro e la sua sfera di influenza è aumentata, dall'altro questa trasformazione ha reso la BCE più vulnerabile, esponendola a un grado di critica e di contestazione legale senza precedenti. Soprattutto l'interpretazione del suo mandato di politica monetaria e il suo ruolo nell'elaborazione e nel monitoraggio dei programmi di aggiustamento macroeconomico hanno posto la BCE al centro degli sforzi a livello europeo per combattere la crisi e quindi sotto i riflettori dell'opinione pubblica. Come effetto collaterale, la legittimità che la BCE ha avuto in passato deriva dal suo ruolo di organo esperto apolitico si è in qualche modo esaurita. La BCE è percepita come entrata nell'arena tipicamente riservata al processo decisionale politico; un'arena in cui gli interessi (pubblici) in competizione sono equilibrati e sono prese le decisioni con effetti distributivi diretti. In queste nuove circostanze la legittimità democratica della BCE, attualmente garantita principalmente dal diritto primario dell'UE, è a dir poco tesa.

In primo luogo, per porre rimedio a questa situazione, la BCE deve essere messa in una posizione in cui, in futuro, non debba svolgere la funzione di "vigili del fuoco" in assenza di un adeguato quadro giuridico per affrontare le crisi o di una volontà politica di agire con decisione (un "vigile del fuoco" a cui, inoltre, si rimprovera di aver appiccato l'incendio). Oltre a un solido quadro strutturale di crisi, la chiave di volta è la riduzione dell'integrazione asimmetrica della politica monetaria ed economica, ma anche della politica sociale, che persiste nell'UEM e che non viene affrontata in modo esaustivo nelle iniziative della Commissione europea per un'unione economica e monetaria più profonda e più equa e nel pacchetto di proposte concrete.

In secondo luogo, il complesso quadro giuridico che disciplina la formazione e la presa di decisioni all'interno e all'esterno della struttura dell'UE in relazione all'UEM deve essere in qualche modo districato, creando così un quadro molto più chiaro su chi sono i principali attori nei vari processi politici e decisionali e consentendo linee di responsabilità più chiare. In questo contesto, il ruolo della BCE nell'elaborazione e nel monitoraggio dei programmi di aggiustamento della politica macroeconomica deve essere riconsiderato. La stretta vicinanza di un organo di esperti indipendenti non eletti alle decisioni politiche con effetti distributivi potenzialmente di vasta portata negli Stati membri ha ripercussioni non solo sulla legittimità democratica della BCE, ma anche su quella dei programmi di aggiustamento stessi, a prescindere dal fatto che questi ultimi siano formalmente inseriti in misure concrete da parte dei parlamenti nazionali democraticamente eletti. Le attuali disposizioni possono non solo minare la legittimità del progetto UEM, come sostenuto da Högenauer e Howarth in questo volume, ma agli occhi dei suoi cittadini anche la ragion d'essere del progetto europeo in quanto tale.

In terzo luogo, il quadro di responsabilità democratica deve essere rafforzato. Ciò è dovuto al fatto che, anche con le suddette riforme in atto, la BCE continuerà ad essere una forza istituzionale molto potente al centro del progetto di integrazione europea (economica e monetaria). Soprattutto, ciò richiede strumenti di responsabilità più solidi sia per la politica monetaria che per i compiti di vigilanza prudenziale della BCE al di là del controllo giudiziario, fornendo alle istituzioni dell'UE elette democraticamente, direttamente o indirettamente, un vero e proprio "bastone dietro la schiena".

NdT: Per una critica circostanziata del sistema di regolazione bancario e delle politiche della BCE, vedere: Conversazione con il Prof. Richard Werner (trad. di EquaZine) https://equazine.blogspot.com/2020/09/conversazione-con-il-prof-richard-werner.html

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