Carige, l’ex ceo Paolo Fiorentino condannato a 4 anni. All’ex socio Malacalza maxi-risarcimento per la cattiva gestione della banca
di Alessandro Mocenni (MF-Newswires) 18/12/2024
I Giudici della terza sezione penale del Tribunale di Milano hanno condannato mercoledi 18 a 4 anni di reclusione, 50 mila euro di multa e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni l’ex amministratore delegato di Banca Carige Paolo Fiorentino nell’ambito del processo sull’istituto di credito genovese con al centro la semestrale del 2018, in cui il manager era imputato per manipolazione del mercato e false comunicazioni sociale al mercato.
Il Tribunale ha anche inflitto 2 anni e 6 mesi al responsabile, all'epoca dei fatti, della tenuta delle scritture contabili, Mauro Mangani. I giudici presieduti da Ilio Mannucci Pacini hanno inoltre condannato Carige (nel frattempo acquisita da Bper) a 700 mila euro di sanzione pecuniaria e hanno altresì disposto che gli imputati in solido paghino a Malacalza Investimenti circa 28,6 milioni di euro di provvisionale in vista di un prossimo risarcimento danni.
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Il Tribunale è andato oltre le richieste del pm Paolo Filippini che aveva chiesto 3 anni e mezzo di carcere e 200 mila euro di multa per Fiorentino, 2 anni e 4 mesi e 200 mila euro di multa per Mangani, e 600 mila euro di sanzione pecuniaria per la banca.
La reazione delle difese: Fiorentino innocente, faremo appello
L’avvocato Giuseppe Iannaccone, difensore dell’ex ad di Carige, commentando la decisione ha detto: «Le sentenze si rispettano. Siamo Fermamente convinti dell'innocenza di Paolo Fiorentino e valuteremo gli spazi per l'appello».
I legali dei Malacalza: gravissime irregolarità nella gestione di Fiorentino
Francesco Centonze, Matteo Bozzone e Giovanni Miozzari, legali di Malacalza Investimenti, la principale parte civile nel processo, hanno affermato: «Non abbiamo mai avuto dubbi sulle gravissime irregolarità che hanno contraddistinto la gestione dell’amministratore delegato. Finalmente, non solo Malacalza investimenti, ma anche centinaia di piccoli risparmiatori hanno trovato adeguato ristoro. Comincia poi a farsi chiarezza sul torbido epilogo della banca».
La storia dell’inchiesta
L'inchiesta era stata avviata a suo tempo dalla Procura di Genova e poi trasferita, per competenza territoriale, a Milano e riguardava la presunta mancata comunicazione al mercato della necessità di svalutare crediti deteriorati in pancia all'istituto per 257 milioni di euro.
Nella sua richiesta di condanna il Pm aveva parlato di "esistenza" di carenze contabili e amministrative "ampiamente conosciute dalla banca e già censurate dalla Bce" nell'ispezione del giugno 2018 "affrontata con un approccio dilatorio, finalizzato a contenere le richieste di maggiori accantonamenti avanzate dagli ispettori, al fine di evitare le conseguenze negative che le maggiori rettifiche sui crediti avrebbero determinato sui risultati di bilancio della semestrale 2018". In particolare, scriveva ancora il magistrato "non può non evidenziarsi" che "Fiorentino voleva proseguire nel ruolo di amministratore delegato della banca per la nuova lista che voleva prenderne il controllo e dunque voleva arrivare alle elezioni del cda del 21/9/2018 con la spendita di un risultato di continuità positiva della sua gestione così da poter attrarre il maggior numero di voti degli azionisti".
La terza sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini e composta da Luigi Varanelli e Mariantonietta D'Amico, ha fissato in novanta giorni il termine per il deposito della motivazione della sentenza.
Banca Progetto rinnova la fiducia al ceo Fiorentino
A stretto giro si è riunito il cda di Banca Progetto, sotto la presidenza di Massimo Capuano, che ha preso atto della sentenza di primo grado di condanna emessa dal Tribunale di Milano nei confronti dell'ad, Paolo Fiorentino, in merito a una vicenda relativa alla gestione di Banca Carige durante il suo mandato di consigliere delegato. Il cda di Banca Progetto, si legge in una nota, ha rinnovato, all'unanimità, piena fiducia a Paolo Fiorentino che proseguirà nel suo mandato. La banca continuerà a operare con la massima trasparenza e impegno nei confronti di clienti, dipendenti e degli altri stakeholder.
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