sabato 25 febbraio 2017

Dibattito monetario. Vènghino Siori, vènghino: più gente entra...

Dibattito monetario. Vènghino Siòri, vènghino: più gente entra, più béstie si vedono
di Marco Saba, presidente IASSEM

Da qualche anno si sta assistendo ad una specie di gara tra sedicenti esperti per propinare al pubblico tutta una serie di scelte, alternativamente idiote o ininfluenti, per modificare l’assetto monetario del paese. Cerchiamo di analizzare come il sistema, di fronte alla crisi, cerca gattopardescamente di adescare il pubblico per propinare false soluzioni che, col preciso scopo di non cambiare niente, ovvero che a pagare sia il solito popolo bue, paiono miracolose come quando il primo Rockefeller, non riuscendo a smerciare il petrolio, girava il Far-West spacciandolo come unguento miracoloso contro i pidocchi.

Innanzitutto una doverosa precisazione per il lettore colto – gli altri possono saltare questo paragrafo – la frase originaria del titolo veniva recitata da imbonito ri del circo che, avendo una collezione di gabbie coperte di teli, con dentro animali esotici, scoprivano le gabbie stesse all’affluire dei visitatori. Per invogliare il pubblico a comprare il biglietto ed entrare all’esposizione, recitavano appunto: Venghino Siori, venghino: più gente entra, più bestie si vedono. Questo perché ad una maggiore affluenza avrebbero tolto il telo a sempre più gabbie. E quindi, effettivamente, le più bestie si vedevano davvero. Oggi, persa la memoria dell’origine della frase, si lascia intendere che le bestie siano il pubblico stesso, ed in un certo senso non si può dar torto a questa umoristica interpretazione. Ma veniamo al punto.

Tra le false scelte propinate, troviamo: euro o no euro, intendendo un ritorno ad una moneta nazionale; la divisione tra banche d’affari e banche di raccolta; l’introduzione di CCF (Certificati di Credito Fiscali); la ricetta americana MMT – ovvero aumentare il debito perché tanto lo Stato emetterebbe moneta per pagarlo (ma se lo Stato crea moneta, che bisogno c’è d’indebitarsi? Le banche mica s’indebitano quando creano moneta! ); eliminare il vincolo di pareggio di bilancio per potersi indebitare di più (vedere la parentesi precedente); e chi più ne ha, più ne metta.

L’importante è non toccare mai il punto clou, il core business del banchiere sovrano che crea moneta senza contabilizzarla, simulando improbabili voragini nel suo bilancio allo scopo preciso di tartassare il pubblico due volte: la prima incassando in nero tutto il signoraggio da creazione di moneta, la seconda pretendendo di essere in difficoltà, perché non la contabilizza, e quindi rispremendo il pubblico obbligando poi lo stato ad indebitarsi per intervenire. Siamo veramente alla commedia dell’assurdo. Qui sotto riporto un commento all’ennesima riproposta dei CCF da parte di Carlo Cattaneo, valga per tutte:

“Caro Cattaneo, il concetto di moneta fiscale (CCF) nasce da una incomprensione profonda di cosa voglia dire creare moneta fiat (il denaro creato dalle banche) e delle sue implicazioni. La creazione e spesa di moneta fiat (senza valore intrinseco) è già una operazione fiscale: chi ha il privilegio di crearla e spenderla, come recita il sito della Banca d'Italia, si appropria immediatamente del suo controvalore dedotte le spese di produzione. Spese che, anch'esse, possono essere pagate con ulteriore moneta fiat. Ad esempio, emettendo denaro di stato a corso legale, lo Stato potrebbe già finanziare tutte le spese necessarie, come avveniva nei primi stati degli USA con i Greenbacks, come descrisse bene Benjamin Franklin al Parlamento inglese per giustificare la prosperità delle colonie oltremare. Nel dibattito monetario occorre notare, come recita una vecchia storiella, che più gente entra, più bestie si vedono.”

Quello che si deve fare è semplice. L'intera procedura della creazione di denaro in banca e della sua contabilizzazione deve essere sottoposta ad un audit rigoroso per verificare che tale creazione, oggi fuori bilancio, venga opportunamente registrata nei flussi di cassa. Gli aumenti di capitale delle banche non servono a niente poiché il denaro creato dalle banche è già mezzo di pagamento legale, finale e circolare. Non deve essere garantito poiché è FIAT. Tutti i racconti ufficiali sono semplicemente una menzogna volta ad ingannare il pubblico, come quando sulle banconote era scritto: pagabili a vista al portatore. Che sia in euro, lire nuove o banane raddrizzate, prima se ne esce e meglio è.

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