di Marco Saba,
presidente IASSEM
Da qualche anno si
sta assistendo ad una specie di gara tra sedicenti esperti per
propinare al pubblico tutta una serie di scelte, alternativamente
idiote o ininfluenti, per modificare l’assetto monetario del paese.
Cerchiamo di analizzare come il sistema, di fronte alla crisi, cerca
gattopardescamente di adescare il pubblico per propinare false
soluzioni che, col preciso scopo di non cambiare niente, ovvero che a
pagare sia il solito popolo bue, paiono miracolose come quando il
primo Rockefeller, non riuscendo a smerciare il petrolio, girava il
Far-West spacciandolo come unguento miracoloso contro i pidocchi.
Innanzitutto una
doverosa precisazione per il lettore colto – gli altri possono
saltare questo paragrafo – la frase originaria del titolo veniva
recitata da imbonito ri del circo che, avendo una collezione di
gabbie coperte di teli, con dentro animali esotici, scoprivano le
gabbie stesse all’affluire dei visitatori. Per invogliare il
pubblico a comprare il biglietto ed entrare all’esposizione,
recitavano appunto: Venghino Siori, venghino: più gente entra, più
bestie si vedono. Questo perché ad una maggiore affluenza avrebbero
tolto il telo a sempre più gabbie. E quindi, effettivamente, le più
bestie si vedevano davvero. Oggi, persa la memoria dell’origine
della frase, si lascia intendere che le bestie siano il pubblico
stesso, ed in un certo senso non si può dar torto a questa
umoristica interpretazione. Ma veniamo al punto.
Tra le false scelte
propinate, troviamo: euro o no euro, intendendo un ritorno ad una
moneta nazionale; la divisione tra banche d’affari e banche di
raccolta; l’introduzione di CCF (Certificati di Credito Fiscali);
la ricetta americana MMT – ovvero aumentare il debito perché tanto
lo Stato emetterebbe moneta per pagarlo (ma se lo Stato crea moneta,
che bisogno c’è d’indebitarsi? Le banche mica s’indebitano
quando creano moneta! ); eliminare il vincolo di pareggio di bilancio
per potersi indebitare di più (vedere la parentesi precedente); e
chi più ne ha, più ne metta.
L’importante è
non toccare mai il punto clou, il core business del banchiere sovrano
che crea moneta senza contabilizzarla, simulando improbabili voragini
nel suo bilancio allo scopo preciso di tartassare il pubblico due
volte: la prima incassando in nero tutto il signoraggio da creazione
di moneta, la seconda pretendendo di essere in difficoltà, perché
non la contabilizza, e quindi rispremendo il pubblico obbligando poi
lo stato ad indebitarsi per intervenire. Siamo veramente alla
commedia dell’assurdo. Qui sotto riporto un commento all’ennesima
riproposta dei CCF da parte di Carlo Cattaneo, valga per tutte:
“Caro Cattaneo, il concetto di moneta fiscale (CCF) nasce da una incomprensione profonda di cosa voglia dire creare moneta fiat (il denaro creato dalle banche) e delle sue implicazioni. La creazione e spesa di moneta fiat (senza valore intrinseco) è già una operazione fiscale: chi ha il privilegio di crearla e spenderla, come recita il sito della Banca d'Italia, si appropria immediatamente del suo controvalore dedotte le spese di produzione. Spese che, anch'esse, possono essere pagate con ulteriore moneta fiat. Ad esempio, emettendo denaro di stato a corso legale, lo Stato potrebbe già finanziare tutte le spese necessarie, come avveniva nei primi stati degli USA con i Greenbacks, come descrisse bene Benjamin Franklin al Parlamento inglese per giustificare la prosperità delle colonie oltremare. Nel dibattito monetario occorre notare, come recita una vecchia storiella, che più gente entra, più bestie si vedono.”
“Caro Cattaneo, il concetto di moneta fiscale (CCF) nasce da una incomprensione profonda di cosa voglia dire creare moneta fiat (il denaro creato dalle banche) e delle sue implicazioni. La creazione e spesa di moneta fiat (senza valore intrinseco) è già una operazione fiscale: chi ha il privilegio di crearla e spenderla, come recita il sito della Banca d'Italia, si appropria immediatamente del suo controvalore dedotte le spese di produzione. Spese che, anch'esse, possono essere pagate con ulteriore moneta fiat. Ad esempio, emettendo denaro di stato a corso legale, lo Stato potrebbe già finanziare tutte le spese necessarie, come avveniva nei primi stati degli USA con i Greenbacks, come descrisse bene Benjamin Franklin al Parlamento inglese per giustificare la prosperità delle colonie oltremare. Nel dibattito monetario occorre notare, come recita una vecchia storiella, che più gente entra, più bestie si vedono.”
Quello che si deve
fare è semplice. L'intera procedura della creazione di denaro in
banca e della sua contabilizzazione deve essere sottoposta ad un
audit rigoroso per verificare che tale creazione, oggi fuori bilancio, venga opportunamente registrata nei flussi di cassa. Gli
aumenti di capitale delle banche non servono a niente poiché il
denaro creato dalle banche è già mezzo di pagamento legale, finale
e circolare. Non deve essere garantito poiché è FIAT. Tutti i
racconti ufficiali sono semplicemente una menzogna volta ad ingannare
il pubblico, come quando sulle banconote era scritto: pagabili a
vista al portatore. Che sia in euro, lire nuove o banane raddrizzate,
prima se ne esce e meglio è.
Perfettamente d'accordo.
RispondiEliminaMa che malattia mentale è quella di chi, potendo legittimamente creare in Italia un valida moneta parallela, libera da debito, per rilanciare efficacemente il mercato interno creando ricchezza e lavoro, persiste nel bussare alle porte della banca privata BCE, questuando prestiti per ulteriormente indebitarci ???
RispondiElimina"L'Italia crei una moneta parallela"
è il prezioso consiglio dell' economista James Kenneth Galbraith che ama il nostro Paese e patisce per le umiliazioni che l' Eurogruppo capeggiato da Germania e Olanda, infligge all'Italia che questua prestiti.
Facciamo pressione presso i partiti ed i Parlamentari affinchè si realizzi l' UNICO RIMEDIO CHE POTRA' SALVARCI, CHE E' L' EMISSIONE DELLA MONETA DI STATO AD USO INTERNO PARALLELA ALL' €URO.
RispondiEliminaSchema da inviare al proprio Partito o Parlamentare di riferimento
PROPOSTA DI LEGGE PER LA FABBRICAZIONE E LA EMISSIONE DI BIGLIETTI DI STATO DENOMINATI “italy”, DA UTILIZZARSI ESCLUSIVAMENTE NEI CONFINI DELLO STATO ITALIANO.
Art. 1.
Sia autorizzata la fabbricazione e l'emissione di Biglietti di Stato ad esclusivo uso interno e non convertibili in €, denominati "italy" che abbiano le seguenti pezzature da: 0,50 italy - 1 italy - 2 italy - 5 italy - 10 italy - 20 italy - 50 italy - 100 italy - 200 italy - 500 italy.
Il potere d' acquisto di un italy deve essere indicizzato al potere di acquisto di un euro.
Con decreti del Presidente della Repubblica, su proposta del
Ministro per il Tesoro, siano determinate le caratteristiche ed i
contingenti dei Biglietti di Stato stessi.
La data dalla quale i Biglietti di Stato avranno corso legale per esclusivo uso interno, ed il limite per il loro potere liberatorio, siano stabiliti con decreto del Ministro del Tesoro.