lunedì 31 agosto 2020

RISPOSTA DELLA UE AL COVID-19 / Bce

RISPOSTA DELLA UE AL COVID-19 / Bce
"la cancellazione dei debiti pubblici detenuti dalla BCE permetterebbe ai governi di guidare la ripresa economica", dice Nicolas Dufrêne
Bruxelles, 28/08/2020 (Agence Europe)
Fonte: https://agenceurope.eu/en/bulletin/article/12548/3



Nonostante la portata senza precedenti dell'intervento monetario intrapreso dalla Banca Centrale Europea (BCE) in risposta alla crisi Covid-19 (vedi EUROPE B12499A1 e B12450A6), alcuni esperti chiedono alla banca di fare ancora di più. Un caso particolare è quello di Nicolas Dufrêne, un alto funzionario francese specializzato in questioni monetarie e direttore dell'Istituto Rousseau. Insieme ad altri economisti e politici, questo think tank indipendente sostiene che i 2.320 miliardi di euro di debito pubblico degli Stati dell'area dell'euro acquisiti dalla BCE dal 2015 dovrebbero essere cancellati [Intervista di Damien Genicot].

Agence Europe - Quali sono i vantaggi della sua proposta rispetto alla politica di allentamento quantitativo della BCE?

Nicolas Dufrêne - In primo luogo, se una parte del debito pubblico della BCE viene cancellata, i rapporti tra debito pubblico e PIL degli Stati membri dell'area dell'euro diminuiranno all'istante.

Questo li aiuterà a rispettare le condizioni previste dal Patto di stabilità e crescita che, anche se attualmente sospeso (vedi EUROPE B12452A1), diventerà di nuovo un fattore ad un certo punto, e richiederà agli Stati membri di continuare a perseguire politiche di riduzione del debito e del deficit.

In secondo luogo, più di ogni altra cosa, la cancellazione di questi debiti contribuirà a rilanciare l'economia consentendo agli Stati membri di reinvestire somme equivalenti senza aumentare il livello del debito.

Se lo facessero, lo stimolo passerebbe direttamente attraverso gli Stati membri, mentre l'attuale politica di allentamento quantitativo della BCE indirizza la liquidità alle banche commerciali attraverso il mercato secondario e non direttamente agli Stati.

Tuttavia, come un recente studio della Banca d'Inghilterra [https://bit.ly/3hxQQYg ] mostra, le banche commerciali reinvestono il denaro in obbligazioni o attività sui mercati finanziari piuttosto che nell'economia reale, contribuendo così alla formazione di bolle finanziarie e immobiliari.

Alcuni esperti ritengono che la cancellazione del debito pubblico non sia necessaria nell'attuale contesto di tassi di interesse molto bassi o addirittura negativi.

Io non sono d'accordo. Negli ultimi cinque anni i governi europei hanno potuto indebitarsi a tassi molto bassi o addirittura negativi. Ma anche se i tassi sono stati inferiori ai tassi di crescita, negli ultimi anni non hanno preso in prestito e non hanno investito di più. Anzi, al contrario: in media, hanno ridotto i livelli di indebitamento.

Con la crisi del coronavirus, gli Stati membri sono ora più propensi a indebitarsi per investire e sostenere l'economia, ma i livelli sono ancora troppo bassi rispetto all'impatto dichiarato del coronavirus sull'economia (vedi EUROPE B12522A1).

Poiché gli Stati membri sono gli azionisti della BCE, per così dire, la banca paga loro dividendi sugli interessi che pagano. L'annullamento di una parte dei debiti pubblici detenuti dalla BCE comporterebbe la cancellazione sia degli interessi sui debiti che dei dividendi...

In primo luogo, i dividendi sono inferiori agli interessi, perché le banche centrali nazionali, che insieme costituiscono il Sistema europeo di banche centrali (SEBC), trattengono una parte dei dividendi per pagare le proprie spese e finanziare le proprie riserve.

In secondo luogo, questo argomento ignora la parte principale del debito. È vero che gli Stati membri pagano gli interessi alla BCE, che poi ne restituisce la maggior parte. Tuttavia, gli Stati membri devono ancora rimborsare il capitale quando il titolo giunge a scadenza. Se i debiti venissero cancellati, gli Stati membri non dovrebbero rimborsare il capitale.

Quale sarebbe l'impatto della sua proposta sull'inflazione?

L'opinione dei monetaristi del ventesimo secolo secondo cui l'iniezione di denaro nell'economia genera automaticamente inflazione non riflette realmente la realtà economica, e questo è ancora più vero nelle società moderne con potenti tendenze deflazionistiche.

Nell'attuale situazione economica in cui una parte della capacità produttiva è inattiva, un aumento della quantità di denaro porta semplicemente alla mobilitazione di questa capacità inattiva.

Questo legame tra la creazione di denaro e l'inflazione dipende anche dal modo in cui si mira all'iniezione di denaro supplementare. Se i governi indirizzano i loro investimenti verso la creazione di posti di lavoro locali, come quelli legati alla ristrutturazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico, al trasporto ferroviario o all'agricoltura biologica, non c'è il rischio di creare troppa inflazione.

Inoltre, un leggero aumento dell'inflazione nell'economia reale sarebbe benvenuto, dato che l'inflazione ha faticato a raggiungere l'1% in media nell'area dell'euro per oltre un decennio, mentre la BCE si è posta l'obiettivo di un'inflazione vicina, ma inferiore al 2%.

Uno dei motivi è che i canali di trasmissione della politica monetaria sono stati catturati dai mercati finanziari. L'allentamento quantitativo crea inflazione, ma sui mercati finanziari e non nell'economia reale. E non è visibile, perché la misura dell'inflazione esclude la proprietà e i mercati finanziari.

Non c'è il rischio di perdere la fiducia nella valuta?

Le quantità di liquidità che verrebbero iniettate in base alla nostra proposta sarebbero troppo piccole per costituire un rischio reale nell'area dell'euro.

Il rischio reale per la valuta non è una perdita di fiducia nella stessa causata dal rischio di iperinflazione. Credo invece che il rischio reale al momento sia il rischio di entrare in una spirale deflazionistica (diminuzione dei prezzi, diminuzione dei redditi, aumento proporzionale dell'onere del debito, disoccupazione, ecc. La deflazione è molto più difficile da affrontare dell'inflazione.

Non è possibile che cancellando il debito in questo modo si crei una posizione in cui la BCE entra in una posizione di capitale negativo, minacciando così la capacità operativa della banca?

Il mantenimento di un bilancio in equilibrio è solo una politica contabile che non è rilevante quando si tratta di banche centrali che possono creare denaro. Una banca centrale può avere un bilancio sbilanciato senza che questo abbia un impatto sulla banca stessa o sui governi che non hanno l'obbligo di ricapitalizzarla.

Inoltre, ci sono numerosi esempi di banche centrali che hanno operato con capitali negativi (nella Repubblica Ceca, in Cile e in Israele), a volte per diversi anni. È tecnicamente assurdo e giuridicamente sbagliato voler sottoporre l'ente che crea il denaro alle regole contabili convenzionali.

Alcuni Stati membri, in particolare la Germania, sono fortemente impegnati a favore dell'indipendenza della BCE. La sua proposta non è forse contraria a questo principio, in quanto la BCE andrebbe oltre il suo mandato fondamentale di stabilizzazione dell'inflazione?

Il Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE) stabilisce che, oltre all'obiettivo della stabilità dei prezzi e senza pregiudicare l'obiettivo della stabilità dei prezzi, la BCE deve sostenere le politiche economiche generali dell'UE.

La BCE potrebbe quindi affermare, di concerto con gli Stati membri, che è giunto il momento di dimostrare ambizione, senza bisogno di rimettere in discussione gli articoli del TFUE relativi alla sua indipendenza.

Più in generale, credo che l'indipendenza della BCE sia una forma di impotenza. La sua esigenza di rimanere neutrale rispetto al mercato la priva della legittimità e dell'opportunità di prendere decisioni politiche coraggiose, come favorire gli investimenti verdi rispetto a quelli nelle fonti energetiche fossili o finanziare direttamente i costi delle banche di investimento pubbliche o dei governi.

La sua proposta è consentita dai trattati UE?

In teoria sì, poiché il TFUE non menziona in nessun punto la cancellazione del debito. Il protocollo n. 4 sul Sistema europeo di banche centrali afferma addirittura che la BCE potrebbe indennizzare le banche centrali nazionali in perdita con qualsiasi mezzo ritenga opportuno.

Alcuni esperti potrebbero tuttavia associare la cancellazione del debito al finanziamento monetario degli Stati membri, pratica vietata dall'articolo 123 del TFUE. Questa interpretazione mi sembra però sbagliata, perché la cancellazione del debito non costituirebbe un nuovo finanziamento fornito agli Stati membri dalla BCE.

Inoltre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ha approvato il programma OMT della BCE (cfr. EUROPE B11336A18), che prevedeva il riacquisto di titoli di debito pubblico ad alto rischio di insolvenza, ammettendo così implicitamente che la BCE potesse subire perdite sui titoli di debito pubblico in suo possesso. Se cancella una parte dei debiti in suo possesso, ciò equivarrà alla stessa cosa: sarà in perdita.

Anche se ci sarebbero certamente delle sfide davanti alla CGUE, come si è verificato di recente per quanto riguarda l'allentamento quantitativo (cfr. EUROPE B12480A17), mi sembra che la base economica, tecnica e giuridica esista, senza alcun obbligo di modificare i trattati.

La decisione di cancellare parte dei debiti non richiede ancora un voto unanime del Consiglio direttivo della BCE?


In generale, le decisioni del Consiglio direttivo sono prese a maggioranza semplice dei membri con diritto di voto e, in alcune situazioni specifiche, a maggioranza qualificata. In caso di parità, il voto del Presidente è decisivo. In teoria, una decisione di questo tipo non richiede quindi un voto unanime.

E, se una banca centrale nazionale rifiutasse di applicare la decisione, la BCE avrebbe motivi giuridici per impugnarla dinanzi alla Corte di Giustizia della UE.

domenica 30 agosto 2020

Fallimento dell'economia dovuto a un'epidemia prefabbricata

Il fallimento dell'economia dovuto a un'epidemia senza un eccesso di mortalità è una notizia falsa. LHK
Pianeti360 BY Planetes360
29 agosto 2020
in ECONOMIA - Fonte: https://planetes360.fr/la-faillite-de-leconomie-a-cause-dune-epidemie-sans-surmortalite-est-une-fake-news-lhk/
 

 


"L'epidemia è finita in Francia", ma "la propaganda della paura si sta intensificando", dice il dottor Delépine.



Il Big Reset secondo il WEF è intimamente legato alla 4° rivoluzione industriale che rivoluzionerà tutti gli aspetti della vita sulla terra, fino a definire ciò che è umano (video qui sotto in 1:38 e poi 10:40:


I meccanismi economici sono stati accuratamente spezzati molto prima che il virus che crea così tante polemiche nella comunità scientifica. Non possiamo aspettarci alcun aiuto dal mercato o da un contropotere. Come leve essenziali della vita economica, solo le persone al timone del pianeta finanza-industria sono in grado di decidere il giorno e l'ora del "Grande Reset". A questo punto verrà annunciato il nuovo paradigma sociale promesso da Brzezinski: una società sotto sorveglianza e controllo. Un modello che brillerà di totalitarismo su una scala senza precedenti. In questo momento, infatti, nel silenzio spaventoso dei media, sta avvenendo una rivoluzione storica. E ha bisogno di far fallire gli agenti economici, finanziari e anche monetari. L'entità dell'atomizzazione è discutibile, ma potrebbe spazzare via tutto per quanto riguarda il postmodernismo anche dal Big Reset del World Economic Forum.

Sono interessati tutti i settori di attività e i processi. Pochissimi saranno in grado di adattarsi, come i GAFAM che hanno guidato il cambiamento. (Google-Amazon-Facebook-Apple-Microsoft)


https://assets.weforum.org/editor/large_onVtRToLvgDN5N_2QCOSgY8RU8ORXAtOdEoF1tYiFeA.gif

Per saperne di più su Business Disruption https://strategyforexecs.com/disruption-framework/


L'indispensabile crollo economico e finanziario del Vecchio Mondo

Da anni ci assumiamo il rischio di essere chiamati catastrofisti annunciando le maggiori disfunzioni di un sistema che è scollegato da qualsiasi base reale e che serve solo ai pochi furbi che sono riusciti a metterlo in atto con, ovviamente, l'indispensabile supporto dei legislatori che lo hanno imbiancato. I grandi vincitori sono, naturalmente, gli architetti del Nuovo Mondo.

Fortemente sostenuti dai sostenitori della finanza mondiale, tra cui la Banca nazionale svizzera, che ha investito somme straordinarie nella galassia del GAFAM, questi rivoluzionari hanno cambiato tutti i settori della società da un livello sovranazionale.

Per molti anni gli osservatori hanno potuto evidenziare le peculiarità della gestione del patrimonio pubblico, comprese quelle legate alla politica monetaria.

    Le politiche monetarie non convenzionali dei banchieri centrali, strettamente legate al cartello internazionale dei banchieri, hanno generato un doppio fenomeno unico nella storia: l'inflazione nei circuiti della finanza globale e la deflazione a livello locale. L'immensa ricchezza è stata catturata dall'uno con l'espropriazione sistematica all'altro.

https://lilianeheldkhawam.com/2015/04/30/la-deflation-frappe-la-suisse-depuis-2011-la-bns-en-echec-par-liliane-held-khawam/

https://lilianeheldkhawam.com/2015/09/28/bns-inflation-pour-les-uns-et-deflation-pour-les-autres-liliane-held-khawam/

Da parte sua, Bruno Bertez mette in guardia i suoi lettori dal 2015 sui pericoli di un Grand Reset. Qui ci sono 2 estratti:

*    Noi crediamo che coloro che sono al potere, i Maestri, abbiano molte armi a disposizione: soprattutto armi monetarie, forza e propaganda. Dobbiamo aggiungere le fondamenta, il fondamentale nascosto e non detto: l'arma dell'allenamento mentale. Ora stanno producendo la società civile, docile, credulona, dipendente e malleabile di cui hanno bisogno per riprodurre il loro Sistema.

*    La modernità ha distrutto i riferimenti esterni a qualsiasi Valore (niente vale niente di per sé), il Sistema è solo relativo, autoreferenziale, è radicalmente incerto. Se una sezione crolla come nel 2008/2009, l'intero edificio crolla. C'è solo una terribile possibilità nei nostri Sistemi, quella del Grande Reset.

https://lilianeheldkhawam.com/2015/07/10/nous-nen-sommes-quau-tout-debut-des-crises-par-bruno-bertez/

È chiaro, pulito e preciso. E oggi le reciproche analisi sono verificabili. Ahimè! Vi garantisco che avremmo preferito mille volte sbagliare.

Valuta virtuale contro ricchezza reale


Se siamo stati in grado di avvertire i rischi, è stato perché elementi tangibili erano presenti da molti decenni e si rafforzavano e si confermavano a vicenda.
https://lilianeheldkhawam.com/2016/03/30/la-reorganisation-du-monde-confirmee-par-deux-entretiens-liliane-held-khawam/

Accanto alla privatizzazione della creazione di denaro, e alla penalizzazione dei clienti attraverso l'indebitamento indebito, ci sono anche aiuti pubblici, succosi partenariati pubblico-privato, esenzioni fiscali, ecc. La conseguenza logica e ineludibile è che l'economia di mercato è stata traviata da privati che sono, ovviamente, altamente capitalizzati e che godono di una serie di privilegi, tra cui il diritto di tenere in mano la penna che permette loro di creare denaro a volontà, lasciando ai loro clienti il compito di fornire un compenso tangibile. Tanta ricchezza reale che è passata di mano in mano attraverso denaro virtuale contraffatto. E questo a livello planetario grazie al biglietto verde, promosso come moneta di riserva per la più grande disgrazia del popolo americano.

Tra aiuti pubblici anti-liberali e un'economia gestita, il debito pubblico sta esplodendo

Ciò che è ancora più grave è che coloro che sono al potere, guidati da una Commissione europea, per esempio, hanno sovvenzionato i grandi gruppi, in completa violazione delle regole alla base dell'economia di mercato. Ecco alcuni esempi di utilizzo del denaro pubblico per scopi commerciali privati. Questa appropriazione indebita di denaro pubblico distorcerà gravemente la concorrenza e porterà ad un aumento del debito delle autorità pubbliche nazionali e locali, con il contribuente come garante. Tutti capiscono che il muro arriverà per tutti, ricchi o poveri che siano. Esclusi coloro che sono al di sopra degli Stati Uniti.

Alcuni estratti del capitolo "Privilegi pubblici perfettamente anti-liberali" del Colpo di Stato Planetario

In Francia, il costo per il contribuente degli aiuti pubblici alle imprese nel 2015 è stato di 110 miliardi di euro all'anno. "Stato, enti locali, camere consolari, ognuno ha le sue idee: ci sono più di 6.000 diversi regimi di aiuto gestiti da decine di migliaia di funzionari pubblici [1]". Nel 2018 il volume era praticamente raddoppiato a 200 miliardi di euro [2].

 Questa pratica di sponsorizzare alcuni agenti economici con denaro pubblico è l'interventismo statale, che viola e sabota con il suo ripetersi, per non dire con la sua natura istituzionalizzata, i fondamenti del liberalismo, del mercato e dell'economia di mercato. L'esempio più scioccante degli ultimi anni è stato il trasferimento di perdite, rischi e attività marce delle istituzioni finanziarie alle passività degli Stati e delle banche centrali. Con il contribuente come garante finale, le finanze delle popolazioni e dei territori pubblici hanno cominciato ad andare in picchiata, anche se i bonus hanno continuato a essere pagati normalmente.

Inoltre, un ulteriore passo è stato fatto quando i legislatori nazionali hanno legalizzato il processo. Grazie a leggi troppo grandi per fallire, hanno offerto un'assicurazione contro tutti i pericoli presenti e futuri. Così facendo, hanno incoraggiato gli agenti dell'alta finanza ad assumersi più rischi in tutta tranquillità. Tale copertura è una forma di impunità o immunità. Per inciso, è anche un modo per abrogare la legge fallimentare. Tutto questo, e molto altro ancora, viene offerto ad una sola condizione: essere di una certa dimensione, e presentare rischi sistemici. (Estratto da Coup d'état planétaire)

1] "Le grand scandale des aides aux entreprises", Les enquêtes du contribuable, 25 marzo 2015

2] "Aides publiques aux entreprises privées, c'est 200 milliards d'euros", L'Humanité, dicembre 2018

La Commissione europea convalida


Tuttavia, l'art.107 [1] fornisce un elenco di aiuti considerati compatibili con il "mercato interno" dell'UE. Ad esempio, sono autorizzati "aiuti per promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo o per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro".

1] Sezione 2: aiuti concessi dagli Stati (nei trattati consolidati),
eur-lex.europa.eu


Da parte svizzera, scopriamo programmi pluriennali di sviluppo economico degni dell'ex URSS.

La Svizzera non fa eccezione al modello, nonostante la patina liberale che vuole darsi. Il suo comportamento è più simile a quello di un'economia pianificata. Una legge federale sulla politica regionale (LPR), approvata nell'ottobre 2006, mira a "migliorare la competitività di alcune regioni e a generare valore aggiunto [1], contribuendo così alla creazione e al mantenimento dei posti di lavoro in queste regioni, all'occupazione decentrata del territorio e all'eliminazione delle disuguaglianze regionali". Questo testo, che vale la pena di leggere, offre una sezione "incoraggiare iniziative, programmi e progetti". Parte della terminologia è più una questione di linguaggio aziendale che di governance pubblica. (Estratto da Coup d'Etat planétaire)

Estratti dagli articoli 4 e 5 della legge federale sulla politica regionale (LPR, sezione 2 della legge del 6 ottobre 2006, incoraggiamento di iniziative, programmi e progetti)

Art.4:1 Possono essere concessi aiuti finanziari per la preparazione, la realizzazione e la valutazione di iniziative, programmi e progetti che (...)

        1 sfruttare i potenziali regionali e creare o migliorare i sistemi a valore aggiunto;
        2 L'assistenza finanziaria è concessa solo alle seguenti condizioni : (…)

 Art. 5: Possono essere concessi aiuti finanziari agli organismi di sviluppo regionale, alle segreterie regionali e ad altri attori regionali per : (…)

1] Mettere in prospettiva la volontà di organizzare lo Stato sulla base di un modello di business...


Reddito universale, l'unico risultato logico di un esproprio diffuso

Questa aberrazione, che consiste nel sottrarre la realtà agli individui non dando loro nulla, sta portando il pianeta alla bancarotta generalizzata. Una fine inevitabile prevista dal progettista del modello economico Milton Friedman, poiché aveva previsto l'elicottero monetario che consiste nel dare a tutti un reddito universale.

Il Reddito Universale diventa indispensabile quando il mercato planetario non esiste più, quando è detenuto da oligopoli/cartelli/monopoli. Infatti, al momento, solo le PMI e le imprese molto sane (con i cuscini di sicurezza) possono ancora rivendicare un po' di libertà imprenditoriale fuori dalle grinfie dei banchieri.

Ma questo era prima!

Prima e dopo Covid-19


Anche se il virus era presente nel 4° trimestre del 2019, un lassismo allucinatorio ha impedito la corretta gestione delle persone infette.  4 mesi dopo, nonostante un eccesso di mortalità non dimostrato e statistiche più che confuse, i governanti dell'epoca si sono concessi delle superpotenze molto estese che ci hanno avvicinato ai regimi totalitari.

    Se a questo aggiungiamo l'aspetto sanitario che potrebbe portare i leader politici con poteri eccezionali a costringere la popolazione a farsi vaccinare con l'uso di forze militari o di polizia, allora saremo sicuramente entrati in un'era fascista.

Ma torniamo all'aspetto economico.

Le misure adottate mesi dopo l'insorgenza dell'epidemia e che hanno portato ad un totale contenimento stanno contribuendo a dare gli ultimi ritocchi al diffuso fallimento economico. Una sorta di demolizione controllata, perché ancora supportata da erzats di crediti pubblici... Esempio:

"Il prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera è sceso dell'8,2% nel secondo trimestre, facendo precipitare l'economia svizzera in una recessione con una seconda parziale contrazione. Il calo nei primi tre mesi dell'anno è stato rivalutato al 2,5%, rispetto al 2,6% iniziale, secondo una dichiarazione della Segreteria di Stato dell'economia (Seco) di giovedì. »
https://www.bilan.ch/economie/une-chute-historique-au-2e-trimestre-plonge-leconomie-helvetique-en-recession

Nello stesso articolo si afferma che "la tendenza ad una rapida ripresa osservata da quando sono state revocate le misure più drastiche lascia presagire una ripresa senza precedenti nel trimestre in corso, (...)". Sì, ma ogni giorno sentiamo parlare di ricognizioni, di misure di quarantena per il ritorno dei viaggiatori provenienti da paesi con una lista sempre più lunga. Come volete lavorare se non potete più incontrare i vostri clienti e partner? Semplicemente impossibile.

E cosa vi impedirebbe di mettere in quarantena le regioni? Poi le città, o i quartieri. Non c'è nessun virus che spieghi tutto questo. Secondo il Dr. Laurent Toubiana su BFMTV: "Siamo di fronte a un'EPIDEMIA SENZA MALATI?



Ma il dio della quarta rivoluzione tecnologica richiede il Big Reset. Ma, chi dice Big Reset, dice fallimento generalizzato all'istante T per passare a un nuovo sistema. Come volevasi dimostrare.

Estratto da "Coup d'Etat planétaire" dove è stato annunciato il Reset (2019)


Così, dalla caduta del Muro di Berlino e dall'avvento del mercato finanziario globale, sono coesistiti due processi. Il primo è quello che ha gettato in fondo agli oceani il concetto di Stato, la sua Costituzione, la sua legislazione, la sua democrazia e lo status di cittadino. Il secondo che emerge contemporaneamente dai computer dei tecnocrati sovranazionali, è quello di un sistema che si dà per contratto un territorio planetario unificato, comunque virtualizzato e intessuto da un'infinità di interrelazioni e interdipendenze. All'umanità viene chiesto di "mettere radici", nel bene e nel male.

Il progetto del nuovo mondo, mai presentato al pubblico nella sua versione definitiva, doveva necessariamente segnare la fine degli Stati, dei loro possedimenti, della loro sovranità territoriale, del loro potere pubblico e degli affari pubblici in generale. Tuttavia, prima di porvi fine definitivamente, era necessario assicurarsi che gli attributi e la ricchezza degli Stati fossero trasferiti all'oligarchia sovranazionale, garante del nuovo mondo.

(...) Dotati di un potere olistico e globale, questi maestri di un nuovo tipo imporranno un nuovo paradigma, o reset, in tutte le aree del globo. Entro il 2030 al più tardi, il nuovo mondo dovrà essere operativo.

Questo estratto è stato scritto nel 2019. Ma grazie al Signor Covid-19, sappiamo che l'appuntamento è previsto per l'estate del 2021. Che ci piaccia o no, questo appuntamento potrebbe suggellare il nostro fallimento economico...

Siete invitati a guardare i video del WEF.  Mentre molti stakeholder sono stati intimiditi dal rischio di essere chiamati cospiratori, tutti i termini e le condizioni della Nuova Società sono stati finalizzati. I nuovi padroni del pianeta non discutono nemmeno i termini del Grande Reset con i governanti. Infatti, per loro il mondo è diviso tra gli dèi miliardari e il resto dell'umanità che sono diventati, nel migliore dei casi, Risorse Umane e, nel peggiore dei casi, superflui.

Come sbarazzarsi delle popolazioni in modo che non rovinino tutto all'ultimo minuto? Grande domanda! Spaventateli e poi venite a offrire il Reddito Universale. E potrebbe funzionare, ma per quanto tempo? Cosa chiederanno i nuovi Maestri in cambio quando ormai la ricchezza degli Stati appartiene già a loro attraverso la loro incorporazione e il loro indebitamento?

Liliane Held-Khawam

venerdì 28 agosto 2020

Una banca dice finalmente la verità: le politiche della Fed...

Una banca dice finalmente la verità: "Le politiche della Fed sono diventate parte del problema".
da Tyler Durden
Giovedì, 27.08.20.08 - 21:25
Fonte: https://www.zerohedge.com/markets/one-bank-finally-tells-truth-fed-policies-have-become-part-problem


   All'indomani dell'annuncio odierno della Fed di un target di inflazione media del 2%, ci sono stati numerosi commenti a caldo (come questo di Goldman) che hanno semplificato ciò che la Fed ha appena fatto: una "nuova" posizione che permette all'inflazione di rimanere alta e al tasso di disoccupazione di rimanere più a lungo al di sotto, il che, secondo BMO, significa che "il pessimismo della Fed sembra essere in perpetuo". Il motivo: evitare che nei prossimi cinque anni si verifichino tremori di mercato per il timore che la Fed possa inaspettatamente inasprire le condizioni finanziarie in caso di improvviso aumento dell'inflazione.

   Quello che non è stato discusso è ciò che la Fed non ha detto, cioè che ora sta aggravando fallimento su fallimento, e dopo 10 anni di politiche fallite che non sono state in grado di innescare salari più alti (cioè, una buona inflazione) mentre promuoveva una gigantesca bolla di attivi, schiaccerà ulteriormente il tenore di vita della classe media facendo salire l'inflazione a caldo anche mentre i prezzi degli attivi urlano i nuovi massimi di tutti i tempi. Quello che non è stato discusso è anche il ruolo della Fed nella catastrofica situazione economica in cui versa il mondo.

   Tuttavia, un banchiere ha avuto il coraggio di affrontare l'elefante nella stanza, e sarebbe Philip Marey della Rabobank che nel suo post mortem sulla Fed "The Wrong Kind of Symmetry", scrive che ci sono voluti sei anni per descrivere la simmetria dell'obiettivo dell'inflazione nella Dichiarazione sugli Obiettivi più lunghi, osservando che "anche se non è del tutto irrilevante, è il tipo di simmetria sbagliata su cui concentrarsi".

   In una delle critiche più palesi alla Fed che abbiamo letto finora, Marey scrive che "mentre il passo della Fed per rendere "più" simmetrico l'obiettivo dell'inflazione può andare a beneficio dei salari dell'americano medio oltre il 2022, in realtà non affronta il problema più profondo del ruolo che la Fed sta giocando nell'economia statunitense. Si potrebbe sostenere che le politiche della Fed sono diventate parte del problema, invece di essere la soluzione". E, come suggerisce lo stratega della Rabobank, "almeno questo dovrebbe essere un argomento di discussione nel FOMC, invece di parlare per un anno intero di se usare o meno una media".

Bullard della Fed sul nuovo approccio politico, l'obiettivo dell'inflazione

   
   A questo aggiungiamo solo che la Fed dovrebbe dare una lunga e dura occhiata alla sua metrica preferita del core PCE: come abbiamo più volte spiegato negli ultimi anni, la Fed continua a sottocontare l'inflazione di proposito e, oltre a questo, ora ha detto apertamente che ignorerà il numero di core PCE/CPI politicamente appetibile solo per poter continuare a soffiare una bolla di attività di proporzioni epiche.

Tuttavia, è stata la conclusione di Marey che è stata il pezzo forte:

    Il problema molto più profondo per l'economia statunitense è l'impatto asimmetrico delle politiche della Fed sulle famiglie e sulle imprese. Le politiche monetarie e normative della Fed hanno contribuito a una forma di capitalismo in cui i premi vanno all'1% e i rischi sono sostenuti dal 99%. L'attuale risposta alla crisi ha reso ancora una volta dolorosamente chiaro che le politiche della Fed vanno a beneficio degli individui ad alto reddito e delle grandi imprese, mentre le piccole imprese e gli individui a basso reddito ne sopportano l'onere. Se da un lato la Fed ama considerarsi parte della soluzione dei problemi economici dell'America, dall'altro dovrebbe chiedersi se anche lei fa parte di questi problemi.

giovedì 27 agosto 2020

È tempo di decolonizzare la terra, riprendiamocela

È tempo di decolonizzare la terra, riprendiamocela

(NdT: quando anni fa scoprii che uno degli scopi principali dell'Unione Europea era di sovvenzionare i latifondisti coi "sussidi agricoli", i grandi proprietari terrieri come la Regina d'Inghilterra, rimasi assai stupito... Anche questo non viene insegnato a... squola)

Yorkshire Dales parco nazionale
"Questo fa parte della lunga tradizione inglese della recinzione: cogliere un bene comune e darlo ai ricchi e ai potenti". Passeggiatori nel parco nazionale dello Yorkshire Dales. Fotografia: Alamy
I proprietari terrieri inglesi ci hanno rubato i nostri diritti. È tempo di reclamarli
George Monbiot


Il potere terrestre, costruito su furti, schiavitù e saccheggi coloniali, schiaccia le nostre libertà. Una nuova lotta cerca di decolonizzare la campagna
@GeorgeMonbiot
Mercoledì 19 agosto 2020 07.00 BST
Fonte: https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/aug/19/pandemic-right-to-roam-england


   L'attacco di Boris Johnson alle leggi inglesi sulla pianificazione è molto nuovo e molto vecchio. È nuovo perché elimina il sistema per decidere come usare la terra, sostituendolo con qualcosa di più vicino al modello americano. È vecchio perché rappresenta l'ennesimo trasferimento di potere dal resto di noi ai signori della terra, un processo che avviene, con occasionali inversioni di tendenza, dal 1066.

   Un potere che nel 1947 era assicurato al pubblico - il diritto democratico di influenzare l'edificazione che influisce sulla nostra vita - viene ora recuperato dalle imprese edili, dai costruttori e dalle persone che traggono il maggior profitto dallo sviluppo, i proprietari terrieri. Questo fa parte della lunga tradizione inglese di recinzione: cogliere un bene comune e darlo ai ricchi e ai potenti. La democrazia è sostituita dal potere del denaro.

[Pubblicità]

   Quasi tutti noi, in Inghilterra e in molte altre nazioni, siamo nati dalla parte sbagliata della legge. Il peso sproporzionato che la legge dà ai diritti di proprietà rende quasi tutti cittadini di seconda classe prima di tirare il primo respiro, segregati dalla bella vita che potremmo condurre.

   L'incapacità della nostra legislazione di moderare le rivendicazioni della proprietà nega altri diritti fondamentali. Tra questi c'è l'uguaglianza davanti alla legge. Se possedete grandi appezzamenti di terreno, un grande peso della legge siede dalla vostra parte, difendendo i vostri privilegiati smodati da quelli che non li hanno. Ci è proibito esercitare un diritto democratico cruciale - il diritto di protestare - tranne che su tutti i terreni di proprietà pubblica, che sono in diminuzione. Se cerchiamo di esprimere il nostro dissenso altrove, possiamo essere arrestati immediatamente.

   La libertà di camminare è un diritto fondamentale come la libertà di parola, ma in Inghilterra è negata su ben il 92% del territorio. Anche se diamo ai proprietari terrieri 3 miliardi di sterline all'anno di tasca nostra sotto forma di sussidi agricoli, ci viene proibito di usare la maggior parte di quello che paghiamo. Le grandi tenute hanno sequestrato e murato i più bei panorami d'Inghilterra. In molte parti del paese, siamo confinati in stretti sentieri attraverso paesaggi deprimenti, circondati da filo spinato. Chi non può permettersi di viaggiare e soggiornare nelle regioni con maggiore accesso (per lo più nel nord-ovest dell'Inghilterra) non ha nessun altro posto dove andare.

   La pandemia ci ha ricordato che l'accesso alla terra è fondamentale per il nostro benessere mentale e fisico. I bambini in particolare hanno un disperato bisogno di luoghi selvaggi e interessanti in cui poter vagare liberamente. Un ampio corpus di ricerche, approvate dal governo, suggerisce che la nostra salute mentale è notevolmente migliorata dalla connessione con la natura. Eppure siamo costretti a sgattaiolare ai margini della nostra nazione, indesiderati ovunque tranne che in poche gabbie verdi e luoghi in cui dobbiamo pagare per entrare, mentre vaste tenute sono riservate alle famiglie monoparentali.

   Questo governo non cerca di rimediare allo squilibrio, ma di aggravarlo. La sua proposta di criminalizzare gli sconfinamenti negherebbe i diritti dei viaggiatori (zingari, rom e nomadi) a perseguire la propria vita. Minaccia inoltre di trasformare le recinzioni dei proprietari terrieri in muri di prigione. La settimana scorsa ho scoperto un'attività estrattiva illegale in una parte del fiume Honddu in Galles. Se non avessi sconfinato, non l'avrei vista e non l'avrei fermata. Criminalizzare la violazione dei confini metterebbe le persone in libertà fuori dalla legge, e i proprietari terrieri al di sopra della legge.

   La proposta del governo di concedere ai proprietari terrieri e ai costruttori il permesso di costruire su grandi tratti d'Inghilterra, inclinerà la legge ancora di più verso la proprietà. Le proprietà immobiliari saranno progettate non per il beneficio di coloro che ci vivono, ma per il beneficio di coloro che le costruiscono. Vedremo più baraccopoli verticali man mano che i blocchi di uffici si trasformeranno in abitazioni, e periferie più deprimenti senza scuole, negozi, trasporti pubblici o spazi verdi, interamente dipendenti dall'automobile.

   Non farà nulla per risolvere la nostra crisi abitativa, che non è causata da ritardi nel sistema di pianificazione, ma dall'accaparramento dei terreni da parte dei costruttori per mantenere alti i prezzi, dalle case usate per gli investimenti piuttosto che per vivere, e dal disinteresse del governo per l'edilizia popolare. Chiudendo le nostre obiezioni, la proposta di Johnson è un attacco diretto alle nostre libertà. È un regalo ai magnati della proprietà che, secondo quanto riferito, hanno versato 11 milioni di sterline al partito conservatore da quando è diventato primo ministro: un regalo sequestrato al resto di noi.

   Ma non staremo a guardare passivamente mentre ci trasformiamo in cittadini ancora più inferiori. Un nuovo libro cerca di sfidare ed esporre il potere ipnotizzante che la proprietà terriera esercita su questo Paese, e di mostrare come possiamo sfidare le sue presunzioni. Il Libro della Trasgressione, di Nick Hayes, è un'opera notevole e veramente radicale, carica di verità risonanti e incredibilmente illustrata dall'autore.

   Mostra come le grandi tenute, da cui siamo esclusi, siano state create da una combinazione di furti dal popolo britannico (il recinto dei nostri beni comuni) e di furti dal popolo di altre nazioni, come i profitti della tratta degli schiavi, il saccheggio coloniale e gran parte dei 30 trilioni di sterline che si sono dissanguate dall'India, sono stati investiti in grandi case e chilometri di muro: denaro insanguinato tradotto in architettura neoclassica.

   Esso rivela come lo "sfarzo decorativo e la verbosa flummeria con cui sono circondate le grandi tenute mascherino questo furto, e mascherino il capitalismo da affittuari che continuano a praticare. Spiega come le mura dei proprietari terrieri dividano la nazione, non solo fisicamente, ma anche socialmente e politicamente. Dimostra come la legge si sia allontanata dalla difesa delle persone e si sia orientata verso la difesa delle cose. Mostra come la trasgressione aiuta a violare i muri mentali che ci tengono separati.

   Accompagna il libro una nuova campagna per il diritto di vagabondare che chiede che questo diritto in Inghilterra sia esteso ai fiumi, ai boschi, alle zone a valle e alle terre incolte nella cintura verde, e che includa il campeggio, il kayak, il nuoto e l'arrampicata. Questo è meno completo dei diritti in Scozia, che, nonostante le terribili previsioni dei proprietari terrieri, hanno causato pochi attriti e un enorme miglioramento della fruizione pubblica. Ma aumenterebbe enormemente la sensazione che la nazione appartiene a tutti noi piuttosto che a pochi eletti. Una petizione al Parlamento lanciata da Guy Shrubsole, autore di un altro libro cruciale, Who Owns England?, cerca di fermare la criminalizzazione degli sconfinamenti. Firmatela, per favore.

   Possiamo aspettarci che questi sforzi siano contrastati dalla stampa miliardaria. Questo è quello che è successo quando un gruppo di noi ha lanciato il rapporto Land for the Many l'anno scorso: è stato salutato da attacchi furiosi e falsità oltraggiose su tutti i giornali conservatori. Anche i più lievi tentativi di riequilibrare i nostri diritti sono trattati come una minaccia esistenziale da coloro il cui privilegio è ratificato dalla legge. Ma non possiamo permettere che la loro furia ci dissuada. È tempo di decolonizzare la terra.

- George Monbiot è un editorialista del Guardian

domenica 23 agosto 2020

Perché la creazione monetaria è un tabù

Il tabù della creazione di denaro alla luce della normativa
di Marco Saba, 24 agosto 2020



   Il potere d'acquisto digitale, creato dalle banche (1), è denaro la cui creazione di per sé rappresenta un'azione fiscale nei confronti del resto della società. Quest'azione fiscale è mascherata da alcune manomissioni contabili che, all'atto dell'emissione, mascherano l'appropriazione di capitale da parte dell'emittente, "pareggiandola" con false passitità nello Stato patrimoniale. L'indagine dei flussi di cassa rivela che la creazione di denaro non viene registrata come afflusso di cassa nella contabilità della banca, contrariamente a quanto prescritto in generale dalle normtive GAAP (2) e IFRS-IAS per il rendiconto finanziario. Nella pratica la banca considera un deflusso di cassa quando sposta il denaro sul sottoconto del cliente, senza però registrarne la creazione ovvero l'appropriazione del "deposito" ex art. 1834 codice civile.

 I flussi negativi dal nulla...


   In sostanza, la banca simula di fare "credito a sé stessa" (flussi negativi di cassa) senza una controparte reale altra o un sottostante capitale preesistente. Infatti, quando è un'impresa non-bancaria a registrare flussi negativi, si da per scontato l'indebitamento con altra controparte banca e che vi sia un sottostante da essa banca precedentemente posseduto.

   Il discostamento dai principi contabili, che inficia la corretta tenuta del conto di cassa, dà origine ad una serie di paradossi, riassumibili nella classica domanda "come fa una banca che crea denaro ad essere a corto di soldi?".  Più platealmente, non è possibile desumere la situazione di maggiore o minore solvibilità di una banca (cioè se sta bene o se sta per essere messa in  liquidazione dalla sua banca centrale...) semplicemente analizzandone il rendiconto finanziario, come si farebbe per qualsiasi altra azienda. L'inutilità della tenuta di libri contabili dove non viene rappresentata l'attività reale dell'azienda è dimostrata dal fatto che le stesse banche centrali evitano addirittura di pubblicare il rendiconto finanziario perché ritenuto "inutile". Le banche centrali, quindi, decidono dello stato di salute e del destino delle singole banche commerciali esercitando una totale discrezionalità, travestita da saggezza occulta, avulsa da ogni logica contabile.

La banca è la banca, e tu non sei un...

   Alcuni autori arrivano a dire che "per le banche dovrebbero esistere regole contabili apposta", differenziate rispetto al resto degli agenti economici. Come a dire che... le leggi non sarebbero uguali per tutti. (3)

   Quello che stupisce, ma poi non tanto alla luce degli immensi scandali recenti, è la compiacenza delle società di revisione contabile che si ostinano a certificare bilanci bancari che andrebbero rigettati per mancanza di adesione alle regole fondamentali della tenuta dei libri contabili. Vedasi codice civile, art, 2214 e ss.

LA DISTOPIA COME BASE DELL'INDOTTRINAMENTO: L'IGNORANZA PROGRAMMATA DEGLI ESPERTI

    Il divario tra quello che le banche fanno, creazione di denaro con creazione di depositi, e quello che dichiarano contabilmente, "intermediazione di provviste raccolte dal pubblico", è a sua volta rispecchiato nell'insegnamento accademico universitario. si insegna l'attività bancaria in modo completamente avulso dalla realtà empirica quotidiana, come semplice "attività d'intermediazione". La formazione economica universitaria, che viaggia su ipotesi fantasiose mai confrontate con la realtà empirica - come potrebbe invece fare un Tribunale con l'accertamento giudiziario e la disamina dei libri contabili - porta alla continua immissione sul mercato di laureati nelle varie discipline che, avendo sostenuto esami di economia fantastica, non possono svelare o tantomeno capire le dinamiche conseguenti all'attuale creazione del denaro bancario. La realtà è diventata un vero tabù, dove la correttezza dell'attività bancaria è data per corretta come dogma incontestabile. Lo scrivente è stato condannato per temerarietà - ora in appello - solo per aver sollevato, il velo su questi tabù, in alcune cause recenti.

GLI INTERESSI COME PARAVENTO DEL PROFITTO

    La mancata revisione contabile forense dei bilanci bancari porta a far credere al pubblico che le banche siano costantemente in crisi perché il pubblico non ha abbastanza denaro per coprire i buchi che vengono creati ad arte, come abbiamo visto. La banca - secondo lei - quando crea dal nulla e presta cento, deve avere indietro l'intera cifra, altrimenti rimarrebbe "in perdita". Se il cartello bancario riceve indietro solo 60, ad esempio, si parla allora di sofferenze del 40% quando si dovrebbe parlare di utili del 60%... senza contare gli interessi.

    A questo proposito occorre menzionare che l'attività bancara utilizza lo strumento degli interessi solo per palesare un utile plausibile dalla sua attività che esulerebbe da quello della semplice creazione del capitale EX NIHILO - che non è contabilizzata.

La narrazione della crisi è capovolta

   Le banche quindi, nella loro narrazione, non presterebbero denaro a causa delle crisi finanziarie, mentre la freccia della causalità è perfettamente rovesciata. Proprio a causa della richiesta di interessi sui prestiti, l'economia si ferma quando è la banca a smettere di creare denaro, facoltà completamente arbitraria anche se questo è nascosto da astruse pseudoregolamentazioni inventate continuamente dalla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea per confondere il pubblico. La BRI si fa forte della totale immunità legale accordata a suo tempo dalla convenzione con la Confederazione Elvetica (4).

Il Magistero del Credito - inaudito - come causa delle crisi

   Tutte le crisi degli ultimi secoli possono facilmente essere ricondotte all'arbitrarietà delle politiche bancarie sulla creazione di nuovo denaro - la grande tassa invisibile del cartello bancario che ha portato oggi il rapporto tra denaro circolante (inclusi i depositi) e debito aggregato, a 1 a 6.

Attenzione ai vecchietti per le allodole...

   Il vantaggio di assumere un modello realistico permetterà di risolvere problemi che non sono complessi di per sé, ma che vengono rappresentati come tali per allontanare i "non addetti al mestiere". La stessa VIGILANZA delle banche centrali evita scrupolosamente l'indagine contabile del rendiconto finanziario. Da parte loro, gli ordini dei commercialisti e i loro organi fanno orecchie da mercante. I notai, quando nei contratti di mutuo si scambiano i pagamenti, si allontanano per qualche minuto dalla stanza della riunione per poi ricomparire, a giochi fatti...

Il Mega riciclaggio comincia col debito pubblico...

   La stessa cosa, a livello macro, succede nei ministeri del Tesoro, dove l'emissione dei "titoli del debito pubblico" nasconde la cessione della sovranità monetaria a banchieri privati aiutandoli, per soprammercato, a riciclare i nuovi depositi da essi creati clandestinamente. Questo costa alla RES PUBLICA, e all'erario, migliaia e migliaia di miliardi di euro tra interessi e capitale.
Circolare, circolare, non c'è niente da vedere.


Note:

1 - Per esempio, "digital purchasing power, created by banks" in: Bank of England, Staff Working Paper No. 884, "How does international capital flow?", Michael Kumhof, Phurichai Rungcharoenkitkul e Andrej Sokol, agosto 2020, pag.2, qui: https://www.bankofengland.co.uk/-/media/boe/files/working-paper/2020/how-does-international-capital-flow.pdf

2 - Le US-GAAP (US Generally Accepted Accounting Principles, ovvero: Principi contabili generalmente accettati degli Stati Uniti) sono abbastanza precise in merito: "Coerentemente con l'uso comune, il contante comprende non solo la valuta a disposizione, ma anche i depositi a vista presso banche o altri istituti finanziari. Il contante comprende anche altri tipi di conti che hanno le caratteristiche generali dei depositi a vista in quanto il cliente può depositare fondi aggiuntivi in qualsiasi momento e può anche effettivamente ritirare fondi in qualsiasi momento senza preavviso o penalità. Tutte le spese e gli accrediti su tali conti sono entrate o pagamenti in contanti sia all'entità proprietaria del conto che alla banca che lo detiene. Per esempio, la concessione di un prestito da parte di una banca accreditando il ricavato sul conto di deposito a vista di un cliente è un pagamento in contanti da parte della banca e una ricevuta in contanti del cliente al momento dell'iscrizione." (US-GAAP ASC 942-230-20 Glossary - Cash )

3 - Nell'occasional paper della BCE n. 169 del 5 aprile 2016
( https://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/scpops/ecbop169.en.pdf ) , intitolato “Profit distribution and loss coverage rule for central banks”, si legge:
a pagina 20:
No single accounting framework is consistently applied by the majority of central banks. However, there are four main frameworks or types: the Eurosystem framework, International Financial Reporting Standards (IFRS), local (national) Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) and central bank specific (own) rules. A central bank can also apply “IFRS with exceptions” (17), or national GAAP with exceptions.”

Ovvero: "La maggior parte delle banche centrali non applica in modo coerente un unico quadro contabile. Tuttavia, vi sono quattro quadri o tipi principali: il quadro di riferimento dell'Eurosistema, gli International Financial Reporting Standards (IFRS), i Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) locali (nazionali) e le regole specifiche (proprie) delle banche centrali. Una banca centrale può anche applicare gli "IFRS con eccezioni" (17), o i GAAP nazionali con eccezioni."
e, nella nota 17 della stessa pagina:
“Strictly speaking, since IFRS does not allow for exceptions or for industry-specific rules, such an arrangement is not IFRS-conformant.”

Ovvero: "In senso stretto, poiché gli IFRS non consentono eccezioni o regole specifiche di un settore, tale arrangiamento non è conforme agli IFRS." (e quindi anche non-conforme alle GAAP.)
http://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/scpops/ecbop169.en.pdf
E ancora. "In deroga alle Swiss GAAP FER, non è stato redatto un rendiconto finanziario". - Banca Nazionale Svizzera, pagina 158 del rapporto annuale 2016.

4 - Vedi: Protocollo sulle immunità della Banca dei regolamenti internazionali https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19360043/index.html).

venerdì 21 agosto 2020

Banche e contabilità transfrontaliere (Conto Nostro e Conto Vostro)



Banche e contabilità transfrontaliere
(Da: Bank of England, Staff Working Paper No. 884, "How does international capital flow?", Michael Kumhof, Phurichai Rungcharoenkitkul e Andrej Sokol, agosto 2020, Appendice A, pag.43, qui: https://www.bankofengland.co.uk/-/media/boe/files/working-paper/2020/how-does-international-capital-flow.pdf )

Discussione generale 

   Qualsiasi transazione economica, sia fisica che finanziaria, è costituita da due componenti o "gambe" indissolubilmente legate tra loro, la seconda delle quali prevede sempre il trasferimento di un mezzo di regolamento monetario al dettaglio o interbancario. Il nostro modello è nuovo e si distingue dai modelli esistenti di flussi lordi di capitale, in quanto contiene sempre esplicitamente questa seconda componente e ne descrive le implicazioni.

   La presenza di due componenti inseparabili nelle transazioni economiche è vera anche per gli scambi di risorse fisiche, anche se raramente viene discussa in questi termini.  Si consideri l'esempio di un acquisto transfrontaliero di beni da parte di un'impresa. L'acquisto si traduce in un accredito sul conto dell'inventario delle merci dell'impresa e in un addebito sul suo conto bancario, che sono entrambi posizioni lorde. L'addebito sul conto bancario è la componente finale di liquidazione della transazione, che in questo caso, poiché avviene tra due soggetti non bancari, utilizza denaro della banca commerciale.  I modelli di flusso netto generalmente non rendono esplicito il regolamento finale. Essi registrano invece un addebito su una posizione netta a regolamento differito denominata obbligazione, la cui contropartita reale è il saldo netto di più posizioni finanziarie lorde. Questa semplificazione non è problematica quando il lavoro in questione si concentra sugli shock fisici e sulle variabili fisiche, dove il titolo obbligazionario si limita a compensare gli effetti netti cumulati delle decisioni fisiche. Ma può diventare problematica quando il lavoro si concentra su questioni finanziarie, e comincia a trattare l'obbligazione come una vera e propria variabile di decisione finanziaria, quando in realtà tutte le decisioni finanziarie riguardano posizioni lorde. Ed è particolarmente problematico, come spiegheremo, discutere i cambiamenti nella posizione netta delle passività estere in quanto rappresentano decisioni di finanziamento transfrontaliere.

   Anche le operazioni finanziarie comportano due componenti inseparabili.  Discuteremo tre esempi: gli investimenti transfrontalieri, i finanziamenti transfrontalieri e i finanziamenti nazionali.

   Si consideri un investimento transfrontaliero in un deposito bancario estero. L'investitore nazionale utilizza uno strumento di pagamento prelevato dalla sua banca nazionale. Per la banca straniera ricevente, il deposito si traduce in un addebito sullo stock lordo di depositi della banca e in un credito sul suo conto di deposito interbancario detenuto presso la banca che ha emesso lo strumento di pagamento (Conto Nostro), oppure sul suo conto di prestito interbancario dalla banca che ha emesso lo strumento di pagamento (Conto Vostro). L'accredito sul conto interbancario è la componente finale di regolamento della transazione, che in questo caso utilizza denaro interbancario, o riserve, perché la parte di regolamento della transazione avviene tra due banche. L'accredito a riserve, una forma di denaro non accessibile alle aziende non bancarie, rappresenta la pretesa della banca ricevente di ricevere il valore dello strumento di pagamento che ha accreditato sul conto dell'investitore. Questa transazione transfrontaliera puramente finanziaria registra quindi necessariamente un deflusso lordo la cui contropartita inseparabile deve essere un afflusso lordo. Ciò vale per tutte le operazioni finanziarie transfrontaliere, che non possono quindi dar luogo direttamente a variazioni dei crediti netti, ossia del conto corrente e delle attività nette all'estero.

   Si consideri poi il finanziamento transfrontaliero, in particolare un prestito transfrontaliero da parte di una banca estera a una famiglia nazionale. Dal punto di vista della famiglia domestica, il prestito si traduce in un addebito sul suo conto di prestito presso la banca estera e in un credito sul suo conto di deposito presso la banca estera. Dal punto di vista della banca estera, il prestito è un credito e rappresenta il suo diritto a ricevere le rate future del prestito, mentre il deposito è un debito e rappresenta il suo obbligo di consegnare i fondi correnti. Le banche sono uniche nel senso che il loro obbligo di consegnare fondi correnti può essere immediatamente utilizzato come fondi correnti, come denaro. Il motivo è l'ampio meccanismo di sostegno pubblico al sistema bancario, attraverso le banche centrali e le agenzie di regolamentazione, che garantisce che i depositi bancari siano credibili come mezzo di scambio universale. L'accredito sul conto di deposito è la componente finale di questa transazione, che in questo caso utilizza il denaro delle banche commerciali, perché il regolamento avviene tra banche e non banche. I flussi transfrontalieri per questa operazione di finanziamento sono di nuovo esattamente uguali, con un effetto diretto nullo sulle passività nette verso l'estero. Inoltre, in questo caso non è previsto alcun regolamento interbancario, in quanto l'intera operazione di finanziamento avviene presso la banca estera. Il successivo utilizzo dei depositi transfrontalieri di nuova creazione può comportare l'acquisto di risorse fisiche o ulteriori transazioni finanziarie. Ma né l'uno né l'altro ha necessariamente un impatto sulle passività nette verso l'estero. Per vedere questo, si consideri l'esempio di una famiglia domestica che utilizza i suoi nuovi saldi bancari esteri per acquistare beni da un'altra famiglia domestica che tiene anch'essa un conto bancario estero. 

   Infine, si consideri un'operazione di finanziamento interno, in cui la banca estera nell'esempio precedente viene sostituita con una banca nazionale. Anche in questo caso si creano due posizioni corrispondenti, ma in questo caso entrambe sono nazionali. L'accredito sul conto di deposito è di nuovo la componente finale di questa transazione. È essenziale includere nel modello tali flussi lordi nazionali, per due motivi. In primo luogo, i boom e i crolli di credito nazionale possono diventare una fonte importante di flussi lordi e netti transfrontalieri (si veda ad esempio Cesa-Bianchi et al. 2019), come mostrato in una delle nostre risposte d'impulso per l'eccesso di risparmio globale.  In secondo luogo, le variazioni del credito nazionale sono una componente fondamentale dell'adeguamento delle banche ai disallineamenti valutari nel loro bilancio.

Due esempi illustrativi

   I modelli di flusso lordo che omettono il sistema bancario e il sistema di regolamento rendono forti semplificazioni che omettono molte possibili costellazioni dei flussi lordi di capitale, e ignorano i vincoli reali che il sistema bancario impone alla capacità delle non-banche di realizzare le loro posizioni lorde desiderate. I due esempi seguenti illustrano il ruolo critico delle banche nel facilitare il regolamento dei flussi transfrontalieri.

   Si supponga innanzitutto che le famiglie domestiche emettano ulteriori obbligazioni in valuta estera e che i proprietari di case estere emettano ulteriori obbligazioni in valuta nazionale.   Si supponga inoltre che l'obiettivo finale di ogni emissione obbligazionaria sia quello di assumere una posizione lunga in valuta nazionale attraverso il mercato obbligazionario. In pratica queste posizioni non possono essere raggiunte senza il coinvolgimento delle banche. Sono invece necessarie tre fasi distinte. In primo luogo, le famiglie nazionali emettono obbligazioni in valuta estera e raccolgono depositi in valuta estera dalle famiglie estere. In secondo luogo, le famiglie estere emettono obbligazioni estere in valuta estera per i depositi in valuta estera e li raccolgono dalle famiglie estere. Dopo questa fase sono state emesse diverse obbligazioni in valuta, ma tutte le famiglie sono esattamente identiche in termini di valuta. Se l'obiettivo fosse stato quello di utilizzare le valute estere per l'acquisto di merci o altri beni, queste due fasi sarebbero state sufficienti e le obbligazioni avrebbero semplicemente riallocato il potere d'acquisto esistente tra le famiglie. In terzo luogo, per realizzare l'auspicato scambio puro di obbligazioni, le famiglie domestiche e quelle straniere devono scambiare i loro depositi appena raccolti l'uno contro l'altro.

   Mentre questo risultato finale descrive una possibilità per i flussi lordi di capitale, ne esclude molte altre che non possono essere studiate in un quadro che consente solo posizioni nominali lorde di obbligazioni. Ciò è dovuto al fatto che tutte le fasi di cui sopra possono avvenire da sole piuttosto che congiuntamente, e le banche che emettono i depositi in valuta nazionale ed estera possono essere situate in entrambe le giurisdizioni. Ciò crea una miriade di possibilità di diversi scenari di flusso di capitale lordo nazionale e transfrontaliero, tutti con implicazioni politiche potenzialmente molto diverse.

   Inoltre, questo scenario si basa, in ultima analisi, sulla volontà di una famiglia straniera di assumere una posizione corrispondente in equilibrio generale, quando ciò non è realmente necessario perché le banche nazionali o estere potrebbero esse assumere la posizione corrispondente. E infatti, per la maggior parte delle famiglie e delle imprese che non hanno accesso ai mercati obbligazionari, l'auspicata riallocazione delle posizioni valutarie lorde può essere realizzata solo attraverso il loro sistema bancario. Ma le banche sono soggette a vincoli molto diversi da quelli delle famiglie estere, come vedremo in seguito,

   Si supponga che sia le famiglie nazionali che quelle estere partano da prestiti e depositi in valuta nazionale ed estera, con posizioni in valuta estera inizialmente abbinate una per una. Le famiglie nazionali desiderano effettuare uno short in valuta estera pagando i loro depositi in valuta estera, detenuti presso le banche estere, con depositi in valuta nazionale, detenuti presso le banche nazionali. Dato che i loro prestiti in valuta estera continuano a figurare nei libri contabili delle banche estere, sono ora a corto di valuta estera e a lungo in valuta nazionale, come desiderato. Le banche devono regolare questi depositi in entrata e in uscita, nel nostro esempio accreditando i conti di regolamento interbancario o di riserva in valuta estera delle banche nazionali. Il risultato finale è che le banche nazionali sono ora a corto di valuta nazionale (depositi supplementari) e di valuta estera lunga (riserve supplementari), mentre le banche estere non presentano disallineamenti valutari.  Se le banche nazionali sono disposte a convivere con questi disallineamenti, le famiglie nazionali hanno raggiunto l'obiettivo desiderato di ridurre gli scoperti in valuta estera e di andare in lungo nella valuta nazionale, senza che sia necessario coinvolgere le famiglie estere.

   In pratica, tuttavia, le banche sono soggette a regolamenti di disallineamento valutario che tendono ad essere rigorosamente osservati. Le banche nazionali dovranno quindi eliminare i loro nuovi disallineamenti. Gli swap di valute sono esclusi, poiché né le famiglie nazionali né quelle estere nel complesso sono controparti consenzienti, e le banche estere si trovano ad affrontare le proprie normative sui disallineamenti. Invece, in risposta ai differenziali di rendimento, le famiglie straniere passano alla valuta estera, mentre le banche concedono o richiamano i prestiti che creano o distruggono depositi nelle valute desiderate. Questo cambia la capacità delle famiglie domestiche di raggiungere le posizioni in valuta originariamente desiderate, per ragioni molto diverse dalle interazioni con famiglie estere in un modello esclusivamente obbligazionario.

giovedì 20 agosto 2020

Cos'è il Grande Reset?

Cos'è il Grande Reset?
Chris Talgo
Inviato: 19 giugno 2020 12:01 AM
Fonte: https://townhall.com/columnists/christalgo/2020/06/19/what-is-the-great-reset-n2570919

Foto ufficiale della Casa Bianca di Shealah Craighead

   Credo si possa affermare con certezza che il 2020, finora, è stato un anno tumultuoso. Penso che si possa anche dire che molti globalisti considerano questi tempi tumultuosi come un'opportunità per mettere in atto vasti cambiamenti di politica pubblica che sconvolgerebbero l'attuale ordine mondiale.

   La prova A della mia premessa: Il Grande Reset. A questo punto, potreste pensare: "Cos'è il Grande Reset?" Bene, da dove cominciamo?

   Tanto per cominciare, avventuriamoci all'origine del Grande Reset: Il World Economic Forum (WEF). Secondo il WEF, "C'è un urgente bisogno che gli stakeholder globali cooperino per gestire contemporaneamente le conseguenze dirette della crisi COVID-19. Per migliorare lo stato del mondo, il World Economic Forum sta avviando l'iniziativa The Great Reset".

   Così, gli "stakeholder globali", ovvero le élite collegate al WEF e ad altre organizzazioni mondiali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI), vorrebbero assumersi la responsabilità di "migliorare lo stato del mondo". A quanto pare, i pezzi grossi del WEF e del FMI non soffrono di umiltà.

   Ma, scaviamo più a fondo. Cosa significa tutto questo? Sotto l'intestazione "Il contesto", il WEF descrive la "necessità" del suo grande piano. "La crisi di Covid-19, e le perturbazioni politiche, economiche e sociali che ha causato, sta cambiando radicalmente il tradizionale contesto decisionale. Le incoerenze, le inadeguatezze e le contraddizioni di molteplici sistemi - dalla sanità e dalla finanza all'energia e all'istruzione - sono più esposte che mai in un contesto globale di preoccupazione per la vita, i mezzi di sussistenza e il pianeta. I leader si trovano ad un bivio storico, gestendo le pressioni a breve termine contro le incertezze a medio e lungo termine".

   Ok, sono già confuso. In che modo il coronavirus sta effettivamente "cambiando il contesto tradizionale per le decisioni?" Il COVID-19 rende il nostro cervello incapace di prendere decisioni come hanno fatto gli umani per centinaia, se non migliaia di anni? Il coronavirus ha la capacità di ricablare il nostro cervello in modo che non riusciamo a "prendere decisioni" come abbiamo sempre fatto?

   E questa battuta sul fatto che i "sistemi multipli" sono "più esposti che mai in un contesto globale di preoccupazione per la vita, i mezzi di sussistenza e il pianeta" è un'iperbole al suo peggio. L'ultima volta che ho controllato, il mondo è stato esposto a diversi eventi molto più pericolosi del coronavirus negli ultimi secoli, come due guerre mondiali, carestie massicce e la nascita di Al Gore (scherzo).

   E la ragione per cui noi (intendendo l'umanità, in generale) abbiamo perseverato attraverso questi orribili eventi è perché abbiamo sistemi multipli, non nonostante questo. In realtà, la maggior parte delle nostre recenti guerre - che hanno ucciso centinaia di milioni di persone - sono state combattute per salvare i nostri preziosi "sistemi multipli" dall'evaporazione sotto un unico mono-sistema. Chiedetevi questo: Hitler o Stalin credevano nei sistemi multipli? Io penso di no.

   Poi, sotto l'intestazione "L'opportunità", gli architetti del Grande Reset affermano quanto segue. "Entrando in una finestra unica di opportunità per dare forma alla ripresa, questa iniziativa offrirà spunti per aiutare a informare tutti coloro che determinano lo stato futuro delle relazioni globali, la direzione delle economie nazionali, le priorità delle società, la natura dei modelli di business e la gestione di un global commons. Attingendo alla visione e alla vasta esperienza dei leader impegnati nelle comunità del Forum, l'iniziativa Great Reset ha una serie di dimensioni per costruire un nuovo contratto sociale che onori la dignità di ogni essere umano".

   Prima domanda, chi sono questi leader con una visione autoproclamata e una vasta esperienza che costruiranno un nuovo contratto sociale, oltre a dirigere le economie nazionali, le priorità della società e, cosa più assurda, gestire i beni comuni globali. Come ho detto prima, queste persone sono tutt'altro che modeste.

   Non so voi, ma io sono terrorizzato quando sento cose come questa. L'ultima cosa che voglio (oltre a una dieta infinita di cavoletti di Bruxelles) è una cricca di globalisti al WEF che determina il corso delle economie nazionali, la natura del business, o qualsiasi altra cosa che assomigli lontanamente a quella dimensione e portata. Oh, e sono bravo con il contratto sociale, come costruito da Thomas Hobbes, John Locke, e Jean-Jacques Rousseau qualche secolo fa.

   E infine, sotto l'intestazione "A proposito di", si trova il contorno del Grande Reset. Ad esempio, "'Il Grande Reset' è un impegno a costruire insieme e con urgenza le basi del nostro sistema economico e sociale per un futuro più equo, sostenibile e resiliente". E, "Richiede un nuovo contratto sociale incentrato sulla dignità umana, sulla giustizia sociale e dove il progresso sociale non sia in ritardo rispetto allo sviluppo economico". E ancora: "La crisi sanitaria globale ha messo a nudo fratture di lunga data nelle nostre economie e società, e ha creato una crisi sociale che richiede urgentemente posti di lavoro dignitosi e significativi".

   Ora, non mi opporrò all'esistenza di alcuni di questi problemi. Certo, il mondo non è perfetto. I problemi esistono in lungo e in largo. Tuttavia, sosterrò all'infinito che il modo migliore per risolvere questi problemi non è che un gruppo di super-elitisti del WEF costruisca un grande piano per il mondo intero. D'altra parte, vorrei dire che la migliore linea d'azione è che gli individui, le famiglie, le comunità, ecc. affrontino la maggior parte di questi problemi.

  Ovviamente, le questioni economiche e sociali variano molto da quartiere a quartiere, da città a città, da stato a stato, da paese a paese, da nazione a nazione e da continente a continente. È assurdo che alcuni grandi pianificatori globali del WEF possano anche solo avvicinarsi a comprendere, per non parlare di risolvere, la quantità quasi infinita di problemi che esistono nel mondo.

   La storia ci ha insegnato che le organizzazioni globali non sono in grado di risolvere i problemi internazionali. La Società delle Nazioni non è riuscita a prevenire la Seconda Guerra Mondiale. Le Nazioni Unite non sono riuscite a prevenire una serie di guerre, carestie e altre malattie globali. Forse la cosa più eloquente è che l'Organizzazione Mondiale della Sanità non è riuscita a mettere in guardia il mondo dal coronavirus, anche se quel problema era probabilmente il suo unico obiettivo!

   Ancora una volta, non dovremmo soccombere all'idea quixottica (e totalmente irrealistica) che poche persone super intelligenti del WEF (o di qualsiasi organizzazione mondiale) possano premere un pulsante di reset della società, in modo che sette miliardi di persone possano magicamente prosperare sotto un nuovo ordine mondiale che le loro menti brillanti hanno inventato. Come esseri umani, abbiamo a malapena la saggezza e la lungimiranza necessarie per tenere in ordine le nostre vite.

Chris Talgo (ctalgo@heartland.org) è un editore del The Heartland Institute.

martedì 18 agosto 2020

Bankitalia: i dubbi di Schiavon sul dramma, commissione Ruocco li sciolga!


Veneto Banca, BPVi, Carrus, Iorio, Bankitalia, Atlante: i dubbi di Schiavon sul dramma, commissione Ruocco li sciolga! Se non ora quando?



Banca Intesa Sanpaolo acquista a un euro le due banche venete e incassa un super bonus
Banca Intesa Sanpaolo acquista a un euro BPVi e Veneto Banca e incassa un super bonus
Dopo "BPVi e Veneto Banca, figlia e figliastra di Bankitalia. Schiavon: magistratura e Commissione banche facciano luce su Visco, Barbagallo e… Carrus" abbiamo contattato Giovanni Schiavon, autore dell'appello del 22 luglio scorso, da noi pubblicato nel predetto articolo, alla nuova Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario da ex vice presidente di Veneto Banca, mai indagato, oltre che fondatore e presidente della Associazione Azionisti Veneto Banca, la cui lista il 5 maggio 2016 insieme a quella dei cosiddetti "grandi soci" di "Per Veneto Banca" vinse l'elezione per il consiglio di amministrazione dell'istituto montebellunese, portando in cda proprio lui da tempo noto e stimato nel territorio anche come presidente del tribunale di Treviso.

L'Associazione arrivò a riunire all'inizio dl 2017 più di 1.300 iscritti, soprattutto piccoli e medi risparmiatori, svolgendo, si legge in una notizia di allora, "un'opera di informazione nei confronti dei soci ed ha promosso anche un ricorso contro la legge di imponeva la trasformazione delle banche popolari in spa, sollevando anche alcuni dubbi di incostituzionalità" poi in parte recepiti, sia pur tardivamente, da una pronuncia del Consiglio di Stato.
Il Gip di Treviso, inizia su una questione giudiziaria il nostro colloquio con l'ex presidente del tribunale di quella città, ad inizio agosto 2020 su richiesta del giugno del 2019 da parte del pm Massimo De Bortoli, ha archiviato ben 5 degli 8 capi d’imputazione contestati dalla Procura di Roma all’ex AD di Veneto Banca, Consoli. All’archiviazione ha fatto seguito anche la revoca del sequestro preventivo per equivalente voluto da Roma e la restituzione dei beni sequestrati.

Il sequestro, dr. Schiavon, a suo tempo colpì, peratro, soltanto Consoli e non toccò gli altri 10 indagati ancorché i beni di Consoli coprissero solo in minima parte l’ammontare complessivo del sequestro stabiliti in oltre 45milioni...

Trovo singolare questo comportamento della procura di Roma. Continuo a pensare, e ogni giorno che passa me ne convinco sempre di più, che, senza le “forzature” di Banca d’Italia e della procura di Roma, il destino di Veneto Banca e dei suoi soci sarebbe stato diverso.
Tra le tante “forzature” di Banca d’Italia ricordo, a solo titolo di esempio, la richiesta fatta dal governatore Ignazio Visco con lettera del 6 novembre 2013 a tutti i consiglieri di Veneto Banca di andare a casa non senza aver avviato però la fusione con altra banca di adeguato standing (Banca Popolare di Vicenza). La situazione patrimoniale e finanziaria di Veneto Banca era però più che adeguata come fu certificato anche dagli esiti dell’AQR voluta e gestita dalla BCE nel 2014 a differenza di quella della BPVi che dovette ricorrere a una conversione forzosa e d'urgenza di un bond da 254 milioni per superare quello stress test.

lunedì 17 agosto 2020

Il caso di un moderno giubileo del debito

Podcast: Due centesimi
Il caso di un moderno giubileo del debito
Bernard Hickey, 20 giugno 2020
Fonte: https://www.newsroom.co.nz/the-case-for-a-modern-debt-jubilee
Commenti: Marco Saba

L'economista Steve Keen pensa che dovremmo prendere in considerazione un moderno giubileo del debito. Foto: Schermata YouTube

    Le banche centrali stanno stampando miliardi di dollari per abbassare i tassi d'interesse e far sentire i proprietari dei beni più ricchi in modo da spendere di più, ma questa strategia non ha scatenato la crescita economica per oltre un decennio perché i ricchi stanno parcheggiando la maggior parte di quel nuovo denaro nei beni esistenti (NdT. Leggi: nei conti offshore in paradisi fiscali).

    Invece, perché quelle stesse banche centrali non consegnano ai debitori il denaro appena stampato per ridurre i loro debiti travolgenti? Perché non facciamo un moderno giubileo del debito?

   È un'idea nuova che ha le sue origini nell'epoca dei primi coltivatori di grano, re e profeti. Ci sono scettici che si preoccupano dell'iperinflazione e che creano il "rischio morale" dei mutuatari sapendo che saranno sempre salvati, ma i suoi sostenitori ritengono necessario evitare il ritorno a un tipo moderno di feudalesimo.

    I debiti stanno aumentando a dismisura man mano che i governi, le aziende e le famiglie si affannano a prendere in prestito all'indomani delle chiusure di Covid-19. Molti temono che questi debiti diventino così ingenti da travolgere intere economie e da bloccare il sistema finanziario globale.

    Tutto ciò sembra un nuovo problema, ma gli economisti vedono un modello molto lungo di espansioni e fallimenti del debito nel corso della storia.

   Il modo in cui la società ha storicamente affrontato il debito non pagabile è affascinante. È citato ripetutamente nella Bibbia, e sappiamo che alcune delle società più antiche stavano cercando di risolvere il problema, risalendo alla nascita della civiltà moderna circa 5000 anni fa in Mesopotamia, che ora riconosceremmo come l'Iraq moderno, la Turchia e la Siria e in qualche misura nell'Impero Bizantino alla fine del primo millennio.

   I disastri naturali, i fallimenti dei raccolti, le inondazioni, la siccità e le guerre sono stati spesso la causa di una perdita di reddito seguita da un aumento del debito che è diventato rapidamente impagabile con alti tassi di interesse.

   In molti casi, il debito veniva periodicamente cancellato - in quello che oggi definiremmo un giubileo del debito.

    L'ex economista della Reserve Bank Michael Reddell ha detto che "i debiti cancellati erano per lo più quelli dovuti dai contadini allo Stato".

    "Quindi questa era un'economia che aveva una crescita della produttività molto bassa, eppure i tassi di interesse erano molto alti. Così qualcuno si è imbattuto in una carestia e il raccolto è fallito o ha semplicemente incasinato le cose. Finiscono con il dover pagare le tasse allo stato", ha detto.

    Alla fine il diffuso indebitamento sarebbe diventato un problema sociale. Se le cavallette spazzassero via i raccolti di tutti, allora tutti sarebbero indebitati e incapaci di spendere, costringendo il commercio e l'economia a fermarsi.

   "Quando un nuovo re o un nuovo imperatore è salito al potere, sembra che per alcune centinaia di anni sia stata una consuetudine rimettere (cancellare) quei debiti", ha detto Reddell, "Il motivo per i governanti di allora era che volevano un contadino libero. Volevano persone che fossero disponibili a servire nell'esercito. Non volevano che la gente entrasse in quella che si potrebbe chiamare la schiavitù del debito dei proprietari terrieri privati o che fuggisse dal paese per un po' di territorio da qualche altra parte".

   Anche l'economista Steve Keen ha studiato la storia del debito ed è il principale sostenitore di un moderno giubileo del debito. Ha detto che molti dei debiti sono stati accumulati dai consumatori che bevevano una bevanda locale.

   "Spesso molti di loro corrono nelle sale di idromele. La gente beveva, si prendeva in prestito dal pubblico in modo efficace e poi, se il raccolto arrivava, questo poteva pagare il debito", ha detto Keen.

  "Se il raccolto non arrivava, non potevano pagare il debito. Diventerebbero schiavi del debito e dovrebbero letteralmente andare a lavorare sulla proprietà del creditore o del proprietario".

   In seguito, i sistemi greco e romano, che hanno plasmato la nostra moderna economia politica, sono stati orientati molto più verso la protezione dei creditori - la persona che presta il denaro - piuttosto che verso il mutuatario.

   Ma la tradizione ebraica, all'epoca in cui Gesù era vivo, prevedeva anche condizioni rigide sui prestiti e sui tassi d'interesse che aiutavano a proteggere i poveri debitori.

   La riduzione del debito era anche un importante principio morale, al punto che la versione dell'apostolo Matteo del Padre Nostro dice "perdona i nostri debiti, come noi abbiamo anche perdonato i nostri debitori", piuttosto che perdonare i nostri peccati.

   Covid-19 è un tipo di peste moderna. I raccolti possono essere ancora in piedi, ma le nostre moderne economie connesse a livello internazionale, trainate dal turismo e dall'ospitalità, sono decimate.

    Keen riconosce le differenze e le difficoltà di ordinare semplicemente la cancellazione dei debiti.

   "Oggi abbiamo un mondo molto diverso. Non possiamo semplicemente, sapete, eliminare i proprietari. Non possiamo cancellare i debiti senza far crollare il sistema finanziario. (NdT: la classe redditiera - quelli del giro che crea denaro dal nulla - controllano gli eserciti, le forze armate e, attraverso la schiavitù della truffa del debito pubblico, le forze di Polizia.)

   Potremmo fare quello che io chiamo il moderno giubileo del debito. Possiamo usare la capacità dello Stato di creare denaro per compensare il fatto che abbiamo permesso (NdT: ai banchieri privati) che venisse creato troppo denaro basato sul debito bancario e sostituirlo con denaro creato dal governo". (NdT: si scambia la giustizia per un condono forzato ai banchieri usurpatori)

   Questo è quello che le banche centrali stanno facendo ora, ma non per cancellare i debiti dei più indebitati. Invece, viene usato per comprare obbligazioni dalle banche e dai fondi pensione. È la stampa del denaro per aumentare il valore delle attività esistenti. (NdT: si pompano i valori dei beni della classe dei "bonificati" per impedire qualsiasi chance di emancipazione alle vittime di questi parassiti. Non ce ne sarebbe mai "per tutti".)

Si chiama Quantitative Easing.

   Geoff Bertram è un economista della Victoria University e ha riflettuto molto su queste azioni della Reserve Bank, e su chi aiutano di più: "La questione più importante, credo, è l'impatto distributivo della creazione di moneta e al momento i programmi di allentamento quantitativo in tutto il mondo equivalgono fondamentalmente a salvare i ricchi e i creditori, mentre i problemi che la società e le economie si trovano ad affrontare sono quelli dei debitori e dei poveri".

   "La Reserve Bank ci dice che non ha l'autorità legale per fare nulla se non correre fuori e dare denaro ai ricchi e ai creditori perché è così che è strutturato il suo sistema. Molto meglio sarebbe che il denaro venisse creato e disperso dal governo, attraverso il Tesoro, attraverso iniezioni fiscali volte ad alleviare la pressione nella parte bassa dell'economia". (NdT: Notate il modello della Fase tumorale del capitalismo: i ricchi si finanziano creando denaro dal nulla mentre i governi devono finanziarsi tassando, prima, le stesse vittime che dovrebbero aiutare... ).

   Keen dice che un'alternativa è che la banca centrale dia a tutti, per pagare i propri debiti, e anche a chi non ha debiti, una grande quantità di denaro, in modo che sia più equo. (NdT: se dai diecimila euro a tutti, nessuno diventa relativamente più ricco. Ma chi non aveva nulla ha finalmente un cuscinetto per comprarsi quei diritti, sai, tipo sopravvivenza, che sono declamati nelle varie Costituzioni massoniche ma senza indicazioni chiare su come andrebbero forniti... Fa eccezione la Costituzione USA che prevedeva il potere monetario al Parlamento, ma poi se ne sono dimenticati... In Norvegia - caso più unico che raro - la banca centrale è di proprietà del governo, e si vede...)

   "Coloro che sono indebitati riducono i loro livelli di debito". Coloro che non hanno avuto debiti in primo luogo, ricevono un'iniezione di denaro con cui possono acquistare beni".

   Suggerisce di incoraggiare le persone ad acquistare beni che hanno effettivamente un flusso di cassa per loro, come le azioni della società, piuttosto che un bene che dipende da un ulteriore prestito per far salire il prezzo, che è quello che succede nel mercato immobiliare.

   "Quindi andrebbe a beneficio di tutte le persone e, francamente, coloro che sono più limitati ne trarrebbero maggiori benefici, perché ne ricaverebbero un flusso di dividendi dalla produzione reale di società reali piuttosto che dall'aumento teorico del valore delle loro case", ha detto.

Reddell vede il rischio dell'inflazione, e anche del rischio morale - la gente prende in prestito pesantemente tutto il tempo sapendo che verrà sempre salvata. (NdT: tipo come succede ai banchieri, ad esempio, o alle società troppo grandi per "far Lire".)

   "So cosa farei se alla mia famiglia venissero dati centocinquantamila dollari a testa. Ci precipiteremmo al mercato dei cambi o ci precipiteremmo a comprare un'altra casa, perché mi aspetterei che l'inflazione decollasse e il valore reale dei miei soldi scendesse".

   L'inflazione è una delle paure più grandi per questo tipo di creazione di denaro. Eppure, il tipo di creazione di moneta fatta dalle banche centrali nell'ultimo decennio non ha creato inflazione. (NdT: se crei moneta per i ricchi, tutto ok, se lo fai per i poveri, si scatena l'inferno)

   Keen sottolinea che il denaro consegnato ai possessori di obbligazioni viene spesso usato per acquistare altri beni o semplicemente per farne scorta, piuttosto che per spenderlo in beni e servizi reali.

   La Federal Reserve statunitense sta acquistando attualmente 1.000 miliardi di dollari all'anno di obbligazioni, ma sta solo arrivando nell'economia reale attraverso le commissioni dei banchieri e un po' di loro spesa.

"Poi li spendete nell'economia reale, acquistando Mercedes Benz, Lamborghini, persone per pulirle per voi, eccetera, eccetera. E per quell'input di un trilione di dollari, si ottengono circa 100 miliardi di dollari di stimoli nell'economia reale. Ma il 90 per cento dei suoi prezzi di guida e dei beni, e solo il 10 per cento si trova su Main Street. È un modo molto inefficace di usare un potere illimitato per stimolare l'economia interna. Ciò che fa principalmente è rendere i ricchi più ricchi", ha detto Keen.

   I prezzi degli asset continuano a salire, come i prezzi delle case, ma i prezzi dei beni e dei servizi che la maggior parte di noi compra, sono piatti al ribasso.

   Bertram pensa che un modo più semplice e migliore sarebbe che la Reserve Bank creasse semplicemente il denaro e finanziasse il governo in modo da poter iniettare denaro direttamente a chi ne ha più bisogno. (NdT: o anche meglio, restituire la funzione monetaria al Tesoro impedendo a banche private di creare la moneta legale e allo Stato di imporla a pagamento di tasse, balzelli ed altri inutili e sadici taglieggiamenti)

   "Se si vuole dare sollievo, il sollievo deve andare dove c'è il dolore e, al momento, l'allentamento quantitativo non va da nessuna parte", ha detto, "Il governo sosterrebbe, credo, che nonostante l'alquanto vergognoso giro di vendite e acquisti di obbligazioni in corso ad alto livello, il deficit fiscale, almeno, sta finanziando una grande quantità di stimoli, andando a sussidi salariali, a sostenere le imprese. E questa è un'affermazione giusta. Ma non mi è chiaro che il programma sia, di fatto, orientato in una direzione che solleverà in modo sostenibile coloro che si trovano nelle parti basse dell'economia".

L'alternativa è il ritorno a qualcosa di più antico, ha detto Bertram.


   "Si è raggiunto il punto in cui ci si trova in uno stato completamente feudale, con una proprietà immobiliare radicata, la riscossione degli affitti, la classe superiore che conserva la sua posizione per generazioni. In effetti, emerge una classe dirigente nazionale, mentre il resto della popolazione diventa essenzialmente servile. E questo è un sistema che è un risultato perfettamente fattibile. Abbiamo avuto storicamente il feudalesimo per mille anni di storia europea, per esempio".

Bertram dice che la democrazia è la soluzione al feudalesimo.


   "Una volta che la massa della popolazione prende in mano la situazione, vede una via alternativa, e ne chiede l'attuazione. Sostenere un ordine feudale, piuttosto, richiede di rovesciare la democrazia o è politicamente insostenibile. E sapete, mi piace sempre Thomas Picketty, nutro la speranza che la democrazia vinca a lungo termine, che una nuova era di disuguaglianza radicata non sia politicamente sostenibile." (NdT: il lungo termine... come diceva Keynes, a lungo termine siamo tutti morti).