Un nuovo ruolo per le banche con la moneta su blockchain
di Marco Saba, 23 Settembre 2021
Con l’avvento delle valute su blockchain diventa pressante una domanda: che lavoro faranno le banche commerciali ?
Questa è la domanda del secolo: con l’avvento della moneta su blockchain [1] che lavoro faranno le banche? La gente comune ignora che le banche commerciali hanno agito per secoli come zecche clandestine. Talvolta in lotta con le banche centrali che cercano da sempre di controllare tutto il mercato. La definizione delle banche commerciali come “intermediarie” è relegata alle tesi di laurea delle facoltà di economia. Ai paper accademici. Ai discorsi dei falsi premi Nobel per l’economia. Agli ignoramus. Le banche commerciali creano moneta che secondo la BCE “non aumenta la quantità totale di moneta in circolazione”.[2]
Ma come fanno ? L’abbiamo scritto mille volte. Registrano falsi flussi negativi di cassa [3]. E questo risolve l’annoso problema del perché i bilanci bancari sono indecifrabili. Perché sono falsi. Punto. Ma il problema non è questo. La società civile accetta qualsiasi cosa dopo che gliela fai per tanto tempo. Anche delle mascherine che ti limitano il respiro, per curarti meglio. Anche di giurare obbedienza a delle sette i cui aderenti si dichiarano “uomini liberi”. Il desiderio di compiacere non ha limiti, anzi, come diceva il grande attore comico italiano Totò: “Ogni limite ha la sua pazienza”.
Ora, con la diffusione della conoscenza via internet, tutti possono indagare la natura del signoraggio. E tutti possono interrogarsi su a cosa serva una democrazia quando le banche centrali ne rimangono “indipendenti”. Cioè, il potere assoluto dei soldi non è governabile dalla democrazia, ma solo dagli adepti, da gente che scrive le norme di Basilea fingendo che le banche siano davvero intermediarie.
Ma non è così, e il professor Werner [4] lo ha dimostrato inequivocabilmente. Questa scienza non è ancora divulgata al grande pubblico, se mai lo sarà. Ma i nostri amici banchieri [5] hanno un unico demone che li spaventa: il rischio. E qui arriva la blockchain che permette di segregare il rischio-conto dalla gestione della banca. Il wallet con denaro su blockchain non espone la banca ad alcun richio: il denaro è al portatore, il wallet è di fatto un conto segregato.
Ma allora che può fare la banca in questo scenario ? Semplice, gestire i wallet a nome dei clienti. Prendiamo il caso dell’Italia: con una età media di 46 anni, pochi riescono a gestire un wallet, anche quelli che scrivono in materia facendosi passare per esperti. Ebbene, per questi utenti diversamente abili, la banca potrebbe occuparsi direttamente di eseguire gli ordini di bonifico dal wallet e gestirlo come fosse un vecchio conto bancario. Le banche diventerebbero “badanti su blockchain” di gran parte della popolazione che non sa l’inglese, non sa usare bene internet, etc. etc.
Il cliente potrebbe sempre e comunque monitorare i movimenti direttamente dalla rete. In caso di reclamo, gli estratti conto sono disponibili a tutti sapendo l’indirizzo del wallet. Non ci sarebbero più controversie, né necessità del giudice per richiedere gli estratti conto decennali.
Dall’altra parte la banca, disponendo di moneta su blockchain, non avrebbe più il problema di passività false in bilancio (debiti verso clientela) come invece ora è costretta da una tecnica contabile desueta.
Insomma, sarebbe un beneficio per tutti. Se solo fossero in grado di capirlo…
Note:
1] Vedi, ad esempio, il wallet di rapidobank.com
2] Terza lettera di risposta della BCE: https://view.publitas.com/p222-14223/third-ecb-answer-terza-risposta-bce/page/1
3] Bibliografia sui falsi in bilancio bancari: https://centralerischibanche.blogspot.com/2018/11/bibliografia-sulla-questione-contabile.html
4] A lost century in economics: Three theories of banking and the conclusive evidence https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1057521915001477
5] Il banchiere anarchico https://odysee.com/@movieClub:e/Il.banchiere.anarchico.2018.DVDRip:d?r=H3PnKkXGVGhStSamAs3pcdgpkPba3Dc8
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