Riciclaggio e presa di beneficio nel traffico del debito pubblico:
un caso di studio
di Marco Saba, 16 novembre 2020, 80 EA (ottantesimo dell’Era Atomica).
Per finanziare i redditieri, togliere ai poveri per dare ai ricchi, lo stato usa il meccanismo del debito pubblico. Rinunciando a legiferare l’emissione diretta di denaro [previsto in Costituzione all’Art. 117, par. “e”: Lo Stato ha legislazione esclusiva… moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie; - L’articolo è utilizzato in forma negativa per impedire alle Regioni di provvedere direttamente] lo stato organizza aste mensili dove vende, ad una platea selezionata [“Specialisti in titoli di stato”: 16 banche tra le più grandi e plurisanzionate per attività criminali], dei titoli di stato, in pratica delle “cambiali-tratte atipiche” con cui lo stato indebita la popolazione, senza la sua esplicita approvazione.
Il mercato primario
Questo procedimento non ha una spiegazione razionale perché lo stato potrebbe provvedere direttamente a creare la moneta fiat necessaria e a contabilizzarla come afflusso di cassa – è un potere sovrano (nel passato lo faceva emettendo biglietti di stato che contabilizzava, però, come falsa passività flottante, nascondendo così il signoraggio alle stesse finanze pubbliche…).
Quando la banca commerciale “specialista” si aggiudica all’asta il lotto dei titoli, crea a fine asta un deposito bancario dal nulla a nome del Tesoro per il prezzo scontato a cui li ha acquistati. (Il saldo preciso viene stabilito ex post prendendo come riferimento il prezzo di sconto più svantaggioso per lo stato raggiunto nell’asta.)
Questa creazione di denaro bancario, necessario all’acquisto dei titoli, viene registrata come un esborso di cassa della banca, un flusso negativo finanziario, falsificando lo stato patrimoniale: la quantità dei titoli comprati è “pareggiata” dalla passività del deposito, a saldo zero, senza tenere conto della creazione dal nulla del mezzo monetario utilizzato. In pratica, una banca che comprasse tutto il debito pubblico, 2500 miliardi, avrebbe il bilancio in pareggio: i 2500 miliardi creati dal nulla non compaiono. A questo punto la banca ha riciclato la creazione di denaro dal nulla comprando l’asset “debito pubblico”. La banca è in pari, lo stato ha un debito equivalente al valore nominale del denaro bancario “comprato” a prezzo pieno più gli interessi passivi sul debito.
La presa di beneficio: la vendita sul mercato secondario
La banca a questo punto deve “riciclare” i titoli per ottenere gratis il denaro corrispondente e “ripulito”. Prendiamo un esempio emblematico: l’acquisto di titoli di stato da parte della società SOGIN (https://www.sogin.it/it ). La SOGIN è finanziata dalla bolletta elettrica, di cui il 40% dell’importo è costituito dal costo dell’energia e il 60% da marchette:
Fonte: https://www.qualenergia.it/articoli/199440dal-primo-aprile-la-bolletta-cala-ma-cosa-paghiamo/
"In Italia, ad esempio, il fondo separato esterno CCSE (La Cassa conguaglio per il settore elettrico) paga tutti i costi di disattivazione dell'ente pubblico Sogin responsabile della disattivazione e della gestione dei rifiuti. Ma i fondi sono stati in parte utilizzati per altri scopi di interesse pubblico diversi dalla disattivazione, in quanto lo Stato è libero di utilizzare il denaro per qualsiasi scopo." - Fonte: Rapporto mondiale sui rifiuti nucleari, 2019. Pag. 77 https://worldnuclearwastereport.org/wp-content/themes/wnwr_theme/content/World_Nuclear_Waste_Report_2019_Focus_Europe.pdf
La cifra corrispondente ad ARIM, prima A2, compresa nella “Spesa per oneri di sistema”, è presa all’utente elettrico “per smantellare le centrali nucleari” da CCSE, che ne gira parte a SOGIN e parte allo stato che ne farà quello che vuole. Da notare che l’utente non sa esattamente quanto è perché non è segnalato disaggregato in bolletta.
Fonte: ARERA https://bolletta.arera.it/bolletta20/index.php/guida-voci-di-spesa/elettricita
La SOGIN decide di investire il 75% del bilancio in titoli di stato (perché in realtà non sa come fare per mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi, nessuno nel mondo lo sa, ma nonostante ciò se ne producono almeno dieci milioni di tonnellate all’anno). A questo punto, la SOGIN, con i vostri soldi della bolletta elettrica, compra titoli di stato dalla banca che li aveva comprati all’asta. La banca ottiene indietro il capitale che aveva creato dal nulla, ma non contabilizzato, e, contabilmente, è sempre in pari: non ha più i titoli ma ha i soldi. In realtà i soldi che sembrano scomparsi dal bilancio, sono arrivati nel conto accentrato della banca e possono essere rilevati con un accertamento giudiziario o un accertamento contabile forense del conto dei flussi di cassa (che, regolarmente, non viene mai fatto). I più arditi tentano di giustificare questo fenomeno al popolo superfluo sostenendo che le banche creano e distruggono i soldi...
Questo semplice esempio mostra come la banca ricicla il denaro creato in nero, comprando i titoli di stato, e poi lo ottiene ripulito, come refurtiva, con una operazione apparentemente legittima.
Infatti, la SOGIN si era semplicemente preoccupata di parcheggiare il denaro in modo redditizio. Ma, come ormai avrete capito, chi paga siete sempre voi, e chi non paga mai è il sistema.
La demenza del sistema: causata dalle radiazioni ?
Per chi volesse indagare le origini della demenza degli attori del sistema, ovvero il fatto che nessuno se ne lamenti o prenda provvedimenti radicali in merito, potrebbe essere utile studiare questo documento:
Un coefficiente di rischio per la demenza da radiazioni [2018]
https://stop-u238.blogspot.com/2020/11/un-coefficiente-di-rischio-per-la.html
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