giovedì 27 marzo 2025

Italia: Verso Un Futuro Fuori dalla Guerra e dai Vincoli UE

Perché l’Italia Dovrebbe Lasciare l’UE per l’EFTA: Liberarsi da un’Europa Bellicosa e Costosa



L'Associazione europea di libero scambio (in italiano AELS; in inglese: EFTA, European Free Trade Association; in francese: AELE, Association européenne de libre-échange) è un'organizzazione interstatale che promuove il libero scambio e l'integrazione economica tra gli stati membri. L'accordo per la sua istituzione è stato stipulato il 3 maggio 1960.

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L’Italia è intrappolata in un’Unione Europea che, tra vincoli economici soffocanti e una deriva militarista, sembra trascinare il Paese verso un futuro incerto e pericoloso. La recente escalation della politica di riarmo dell’UE, con investimenti miliardari in armamenti e una retorica sempre più aggressiva contro la Russia, evoca i fantasmi di Napoleone e Hitler – due precedenti tentativi di offensiva contro Mosca finiti in disastri storici. Oggi, però, il rischio è ancora più grande: una guerra atomica che potrebbe segnare la fine non solo dell’Europa, ma della civiltà come la conosciamo. In questo contesto, abbandonare l’UE per aderire all’Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA) potrebbe essere la via d’uscita per l’Italia.




Ecco gli svantaggi dell’attuale appartenenza all’UE che l’EFTA eliminerebbe, e i passi per farlo subito.
Svantaggi dell’Adesione all’UE e Come l’EFTA Li Risolve


1. Una Politica di Riarmo Pericolosa

  • Svantaggio UE: L’UE sta spingendo per un riarmo massiccio, con il Fondo Europeo per la Difesa che ha stanziato 8 miliardi di euro per il 2021-2027 e proposte per un esercito comune. La retorica anti-Russia, alimentata da Bruxelles e dalla NATO, avvicina il continente a un conflitto che l’Italia non vuole e non può permettersi. È la terza volta nella storia che l’Europa si prepara a un’offensiva orientale, e le precedenti – 1812 e 1941 – sono finite in tragedie. Ora, con l’arsenale nucleare globale, il rischio è apocalittico.
  • Vantaggio EFTA: L’EFTA, con membri come Svizzera e Norvegia, è neutrale e non partecipa a politiche militari aggressive. Aderire significherebbe sottrarsi alla spirale bellicosa dell’UE, preservando l’Italia da un coinvolgimento in una guerra che non le appartiene.
2. Vincoli Economici Soffocanti

  • Svantaggio UE: Il Patto di Stabilità e Crescita impone all’Italia deficit sotto il 3% del PIL e un debito pubblico in calo, nonostante i 2.800 miliardi di euro di passivo accumulati. Questo strangola la crescita (PIL fermo a +0,7% nel 2024) e impedisce investimenti pubblici, mentre il contributo netto al bilancio UE (circa 5 miliardi annui) drena risorse.
  • Vantaggio EFTA: L’EFTA non ha regole fiscali rigide né richiede contributi al bilancio comune. L’Italia potrebbe introdurre la “Nuova Lira” come moneta parallela, eliminare le tasse e stimolare l’economia interna senza i lacci di Bruxelles.
3. Perdita di Sovranità

  • Svantaggio UE: L’Italia ha ceduto alla BCE il controllo sulla politica monetaria e deve sottostare a direttive spesso lontane dai suoi interessi, come le sanzioni alla Russia che danneggiano export e approvvigionamenti energetici (il gas russo copriva il 40% del fabbisogno pre-2022).
  • Vantaggio EFTA: L’EFTA offre accesso al mercato unico tramite il SEE, ma lascia ai membri piena autonomia su moneta, commercio estero e politica interna. L’Italia potrebbe negoziare accordi bilaterali con Russia o Cina senza il veto dell’UE.
4. Burocrazia e Costi Politici

  • Svantaggio UE: L’Italia spende miliardi per mantenere eurodeputati, funzionari e strutture UE, mentre le decisioni a Bruxelles sono lente e spesso favorevoli ai paesi del Nord (Germania, Francia), a scapito del Sud Europa.
  • Vantaggio EFTA: L’EFTA è snella, con costi minimi e nessuna unione politica. L’Italia risparmierebbe e deciderebbe più rapidamente, focalizzandosi sui propri interessi.
5. Rischio di Ritorsioni Finanziarie

  • Svantaggio UE: La BCE potrebbe penalizzare l’Italia (es. sospendendo gli acquisti di BTP) se il Paese sfidasse l’ortodossia dell’Eurozona, come ipotizzato nella riforma monetaria con la “Nuova Lira”.
  • Vantaggio EFTA: Fuori dall’UE, l’Italia sarebbe immune alle ritorsioni della BCE, usando l’EFTA come scudo per mantenere relazioni commerciali con l’Europa senza dipendere dall’Euro. Col piano del Bilanciamento Quantitativo, i vantaggi assicurati supererebbero ampiamente le possibili reazioni.



Come Uscire dall’UE ed Entrare nell’EFTA: Cronologia dei Passi
Per effettuare il cambio il prima possibile, ipotizziamo un piano serrato che inizi il 1° maggio 2025, con una transizione completa in 18 mesi. Ecco i passi cronologici:

Maggio 2025 – Luglio 2025: Preparazione (3 mesi)

  • 1° maggio: Il governo italiano annuncia ufficialmente l’intenzione di uscire dall’UE e aderire all’EFTA, citando la politica di riarmo come minaccia alla pace.
  • 15 maggio: Invio della notifica formale di recesso all’UE (articolo 50 del Trattato di Lisbona), avviando i negoziati di uscita.
  • Giugno: Contatto con Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein per negoziare l’ingresso nell’EFTA. Creazione di una task force economica per la “Nuova Lira”.
  • Luglio: Approvazione parlamentare della riforma monetaria, con l’eliminazione delle tasse e il lancio della conversione della liquidità (M2, 2.000 miliardi di euro) in NL.
Agosto 2025 – Ottobre 2025: Conversione Monetaria (3 mesi)

  • Agosto: Inizio della conversione dei conti pubblici e delle grandi imprese in NL, con Euro ancora accettati liberamente.
  • Settembre: Conversione dei conti PMI e depositi sopra 100.000 Euro.
  • Ottobre: Completamento della conversione per i piccoli risparmiatori. Campagna informativa per promuovere la NL.
Novembre 2025 – Aprile 2026: Transizione Economica e Negoziazione (6 mesi)

  • Novembre: Eliminazione delle accise sul carburante e avvio della calmierazione dei prezzi per beni essenziali.
  • Dicembre: Firma di accordi bilaterali con stati extra-UE (es. Russia per il gas) e con membri EFTA per il commercio.
  • Gennaio 2026: Adeguamento graduale dei salari agli standard europei, con aumenti del 10% annui.
  • Aprile: Finalizzazione dei negoziati con l’UE per l’uscita, con accesso al SEE garantito tramite l’EFTA.
Maggio 2026 – Ottobre 2026: Uscita e Consolidamento (6 mesi)

  • 1° maggio: Uscita ufficiale dall’UE, con ingresso simultaneo nell’EFTA.
  • Giugno: Ratifica parlamentare dell’adesione all’EFTA e adeguamento normativo al SEE.
  • Ottobre: Stabilizzazione della NL, con il tasso di cambio lasciato fluttuare. Valutazione dell’impatto economico e sociale.

Un Futuro Fuori dalla Guerra e dai Vincoli
L’Italia oggi paga un prezzo alto per l’adesione all’UE: una politica di riarmo che rischia di trasformarci in bersaglio nucleare, un’economia soffocata da regole astruse e una sovranità ridotta a zero. L’EFTA offre una via d’uscita: neutralità, autonomia e accesso al mercato unico senza il fardello di Bruxelles. Certo, ci saranno sfide – la perdita dei fondi UE e l’instabilità iniziale – ma il costo di restare potrebbe essere infinitamente più alto: una guerra che non vogliamo e non possiamo vincere. È ora di scegliere la pace e la libertà.

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