Credito Sociale Douglas: una Riforma Finanziaria per la Funzionalità
Presentazione su YouTube tenuta dal Dott. Oliver Heydorn, il fondatore e direttore del Clifford Hugh Douglas Institute, incentrata sul Douglas Social Credit (DSC) come modello di riforma monetaria. Heydorn sostiene che l'attuale sistema finanziario è strutturalmente disonesto e non funziona bene, principalmente a causa di un persistente divario tra prezzi e redditi causato dallo spostamento del lavoro dovuto alla tecnologia. Il DSC propone soluzioni per rendere la finanza onesta e funzionale, inclusa l'istituzione di un Ufficio Nazionale del Credito (NCO) per emettere credito privo di debito ai consumatori sotto forma di un dividendo nazionale e un prezzo compensato per allineare la finanza alla realtà fisica. La presentazione confronta il DSC con altre proposte di riforma, come quelle dell'American Monetary Institute (AMI), sottolineando l'obiettivo primario del DSC sulla funzionalità del sistema finanziario e sul potenziamento dell'individuo rispetto al controllo statale. La sessione include anche un dibattito con i partecipanti riguardo ai dettagli dell'implementazione del DSC, alla sua distinzione dal reddito di base universale (UBI) e al ruolo delle banche pubbliche.
Il Credito Sociale Spiegato
Podcast audio in italiano:
Fixing the System
Relazione Strategica: Il Modello del Credito Sociale di C.H. Douglas
1.0 Introduzione: Definizione e Contesto del Credito Sociale
Il Credito Sociale di Douglas (DSC), concepito dall'ingegnere britannico C.H. Douglas, costituisce un paradigma di riforma monetaria focalizzato sulla funzionalità intrinseca del sistema finanziario. In un'epoca caratterizzata da crescente instabilità economica e un debito sistemico apparentemente inarrestabile, l'analisi di modelli alternativi come il DSC fornisce strumenti concettuali indispensabili per i professionisti del settore finanziario ed economico, consentendo di diagnosticare le disfunzioni strutturali che affliggono le economie moderne.
È imperativo sgombrare il campo da un equivoco persistente: il Credito Sociale di Douglas non ha alcuna relazione con il sistema di sorveglianza e controllo sociale implementato in Cina. I due modelli sono, di fatto, antitetici. Mentre il sistema cinese utilizza il controllo statale per monitorare e condizionare il comportamento dei cittadini, il DSC mira a potenziare la libertà individuale (empower individuals), fornendo alle persone comuni gli strumenti finanziari per responsabilizzare governi e istituzioni. Il DSC è un sistema orientato alla libertà, non al controllo.
Storicamente, il movimento del Credito Sociale ha avuto una notevole rilevanza, in particolare durante gli anni '20, '30 e '40 del XX secolo. La sua influenza si estese al punto che un disegno di legge ispirato ai suoi principi, noto come "Goldsboro bill", fu introdotto nel Congresso degli Stati Uniti nel 1932, ottenendo l'approvazione della Camera dei Rappresentanti con 289 voti favorevoli contro 60, prima di essere respinto al Senato.
Per valutare appieno la coerenza delle sue proposte correttive, è essenziale partire dall'analisi diagnostica del sistema finanziario attuale secondo la prospettiva del Credito Sociale di Douglas.
2.0 L'Analisi Diagnostica del Sistema Finanziario Secondo Douglas
La validità di qualsiasi proposta di riforma monetaria risiede nella precisione della sua diagnosi sistemica. L'approccio di Douglas si distingue per la sua ampiezza analitica, che va oltre il solo sistema bancario per includere il sistema dei prezzi e quello fiscale come componenti interconnesse del sistema finanziario complessivo. Secondo questa visione, il sistema attuale è afflitto da due problemi fondamentali, distinti ma correlati.
I Due Problemi Fondamentali
1. Il Problema di Equità: Questa criticità riguarda la giustizia distributiva inerente alla creazione di moneta. L'analisi si concentra su chi beneficia del processo di creazione monetaria, chi ne subisce i costi e se la ripartizione di vantaggi e svantaggi sia legittima e inclusiva. In sintesi, il sistema opera in modo equo?
2. Il Problema di Funzionalità: Considerato dal DSC come il problema più fondamentale, riguarda la capacità del sistema finanziario di raggiungere il suo vero scopo in modo efficiente ed efficace. Il sistema funziona bene? È stabile, resiliente e in grado di fornire i risultati pratici che la società ha il diritto di aspettarsi da un'infrastruttura così cruciale?
Il DSC attribuisce una chiara priorità al problema della funzionalità. La logica sottostante è che un sistema finanziario correttamente funzionante, in grado di fornire risultati soddisfacenti per tutti gli utenti finali, deve per sua natura incarnare un certo grado di giustizia. Risolvere la funzionalità, quindi, tende a risolvere anche il problema dell'equità come suo sottoprodotto. Al contrario, imporre un modello astratto di equità senza affrontare le disfunzioni tecniche di base non garantisce un miglioramento della funzionalità e potrebbe persino peggiorare le performance complessive del sistema.
Per Douglas, lo scopo del sistema economico non è la creazione di posti di lavoro fine a se stessa, ma un obiettivo molto più pragmatico: consegnare beni e servizi con il minimo impiego di lavoro e consumo di risorse. La finanza dovrebbe essere un "servitore" dell'economia reale, mobilitando l'energia produttiva per soddisfare la domanda dei consumatori.
In definitiva, secondo la diagnosi del DSC, il fallimento del sistema finanziario attuale è un "fallimento di progettazione" (design failure). La sua struttura intrinseca è costruita su una "disonestà strutturale", un disallineamento fondamentale tra la rappresentazione numerica della finanza e i fatti concreti dell'economia reale.
3.0 Il "Gap Prezzi-Redditi": Il Fulcro della Disfunzionalità Sistemica
L'intuizione tecnica centrale di C.H. Douglas, e il principale motore della disfunzionalità economica da lui identificata, è il cosiddetto "Gap Prezzi-Redditi". La comprensione di questo meccanismo è il presupposto indispensabile per valutare la coerenza logica del modello DSC, poiché esso rappresenta la radice matematica della "disonestà strutturale" del sistema.
Douglas ha affermato che "il potere d'acquisto non può essere uguale ai prezzi se entrambi sono considerati come un flusso". In termini semplici, il sistema dei prezzi registra l'accumulo dei costi (e quindi dei prezzi finali) a un ritmo superiore rispetto a quello con cui distribuisce redditi (salari, stipendi, dividendi) ai consumatori. Si crea così uno scarto strutturale tra il flusso totale dei prezzi dei beni e servizi disponibili per la vendita e il flusso totale dei redditi disponibili per acquistarli.
Le Cause del Gap
Sebbene fattori come il risparmio, il reinvestimento, la tassazione e le politiche bancarie deflazionistiche possano contribuire, la causa primaria del "Gap" risiede nel modo in cui il sistema contabile finanziario registra la sostituzione del lavoro umano con la tecnologia (technological labor displacement).
• Il Teorema A+B: Per illustrare questo squilibrio, Douglas ha suddiviso i costi di produzione in due categorie:
◦ Costi A: Pagamenti effettuati direttamente agli individui (salari, stipendi, dividendi). Questi costi si trasformano immediatamente in reddito per i consumatori.
◦ Costi B: Pagamenti effettuati da un'azienda a un'altra, come quelli per materie prime, ammortamento del capitale (equipment replacement, maintenance) e rimborsi di prestiti bancari (capital loan repayments). Questi costi, pur essendo recuperati nel prezzo finale, non circolano interamente come reddito diretto ai consumatori nello stesso ciclo produttivo.
Il prezzo finale di un prodotto deve coprire sia i costi A che i costi B (A+B). Tuttavia, nello stesso ciclo, solo i costi A vengono distribuiti come reddito diretto. Il risultato è uno squilibrio strutturale in cui il reddito disponibile (A) è intrinsecamente insufficiente per acquistare la produzione totale, il cui prezzo aggregato è A+B. Questo squilibrio contabile intrinseco è la manifestazione pratica della "disonestà strutturale" del sistema finanziario: i suoi registri numerici non riescono a rappresentare fedelmente la piena capacità di consumo che l'economia reale ha generato.
Le Conseguenze del Gap
Questo squilibrio strutturale innesca una serie di conseguenze negative e di meccanismi compensatori instabili.
• Mascheramento del Gap: Il sistema economico attuale maschera questo gap attraverso metodi compensatori che, tuttavia, non lo risolvono alla radice:
1. Espansione continua del debito (pubblico, aziendale e dei consumatori).
2. Spesa pubblica finanziata a deficit.
3. Una spinta costante verso le esportazioni (vendere più di quanto si acquista).Queste soluzioni sono intrinsecamente instabili e trasferiscono semplicemente il problema nel tempo, accumulando debito.
• La Disoccupazione Tecnologica come Passività: Il progresso tecnologico, che riduce la necessità di lavoro umano per produrre beni e servizi, dovrebbe essere considerato un guadagno netto per la società. Tuttavia, in un sistema afflitto dal "Gap", questo guadagno di efficienza si trasforma in una passività sociale ed economica. Poiché il reddito è legato prevalentemente all'occupazione, la disoccupazione tecnologica crea una massa di persone senza potere d'acquisto, aggravando il "Gap". Ciò costringe il sistema a una politica di piena occupazione, che porta alla creazione di lavori "inutili, insensati, ridondanti" al solo scopo di distribuire reddito. Come osservò Douglas in un discorso del 1935:
La diagnosi del "Gap Prezzi-Redditi" costituisce la base logica per le soluzioni correttive proposte dal Credito Sociale, progettate per riallineare il sistema finanziario alla realtà fisica dell'economia.
4.0 Le Proposte Correttive del Credito Sociale: Verso un Sistema Finanziario "Onesto"
Le proposte correttive del DSC non costituiscono mere patch, ma una riprogettazione fondamentale dell'architettura finanziaria, con l'obiettivo di ristabilire la sua onestà funzionale. Secondo Douglas, l'unico test valido per qualsiasi schema finanziario è "se rappresenta la realtà". Coerentemente con la priorità data al problema di funzionalità, le soluzioni del DSC non mirano a una redistribuzione arbitraria, ma a correggere il difetto tecnico che impedisce al sistema di funzionare correttamente.
La Struttura di Governance Proposta
Douglas ha proposto un modello ibrido che bilancia l'amministrazione pubblica e privata:
• Il National Credit Office (NCO): Un ente pubblico di supervisione, incaricato di gestire la politica monetaria nell'interesse comune. L'NCO manterrebbe un bilancio nazionale per sostenere la creazione di credito per la produzione e un conto profitti e perdite nazionale per giustificare la creazione di credito debt-free a favore dei consumatori per colmare il "Gap".
• Le Banche Private: Continuerebbero a operare, creando credito per finanziare la produzione. Tuttavia, agirebbero sotto una regolamentazione più stringente da parte dell'NCO e in un contesto di maggiore concorrenza, con il loro ruolo limitato a iniziative produttive piuttosto che speculative.
I Meccanismi Pratici
Per colmare il "Gap" e riallineare finanza ed economia reale, il DSC propone due meccanismi complementari, calibrati per iniettare potere d'acquisto debt-free esattamente nella misura del deficit identificato.
• Il Dividendo NazionaleSi tratta di un pagamento periodico distribuito a ogni cittadino, indipendentemente dal suo status lavorativo. La sua giustificazione è duplice:
1. Pragmatica: Fornire il potere d'acquisto aggiuntivo necessario a colmare il "Gap" tra prezzi e redditi, specialmente in un'era di crescente automazione.
2. Etica: Riconoscere che il capitale reale (tecnologia, know-how, infrastrutture) è un'eredità culturale comune, accumulata grazie al contributo delle generazioni passate. Questo patrimonio appartiene a tutti, e il dividendo ne rappresenta la giusta quota di beneficio.
• Lo Sconto Nazionale (o Prezzo Compensato)Questo meccanismo consiste in una riduzione generale dei prezzi al dettaglio. I commercianti venderebbero i loro prodotti a un prezzo scontato, venendo poi rimborsati della differenza dall'NCO. L'obiettivo è allineare i prezzi finanziari ai costi reali di produzione, definiti come the actual consumption of resources and depreciation of real capital used up in making goods. Nelle convenzioni contabili attuali, i consumatori pagano di fatto due volte per il capitale reale (una volta per la sua produzione e di nuovo per il suo ammortamento nel prezzo dei beni di consumo). Lo Sconto Compensato corregge questa anomalia, assicurando che i prezzi riflettano solo ciò che viene effettivamente consumato nel processo produttivo.
La filosofia alla base di queste proposte è riassunta in una delle massime più note di Douglas:
"Ciò che è fisicamente possibile è finanziariamente possibile."
Implementando queste misure, il sistema finanziario cesserebbe di essere un freno alla prosperità. La società si trasformerebbe in una "gigantesca cooperativa di condivisione degli utili", senza interferire direttamente con la proprietà privata o la libera impresa, ma assicurando che i benefici del progresso tecnologico e della capacità produttiva siano distribuiti a tutti i cittadini.
5.0 Analisi delle Implicazioni e Risposte a Criticità Comuni
Per un professionista della finanza, la valutazione di un modello alternativo richiede di esaminarne la fattibilità e la sostenibilità, rispondendo alle criticità più immediate. Di seguito, un'analisi delle domande più comuni sul modello DSC, basata sulle risposte fornite nel contesto della sua teoria.
È una forma di Reddito di Base Universale (UBI)?
Sebbene presenti analogie superficiali con il Reddito di Base Universale (UBI), il Dividendo Nazionale del DSC si distingue per fondamento logico e meccanismo di finanziamento. I modelli convenzionali di UBI prevedono una redistribuzione di reddito esistente tramite la tassazione o un finanziamento tramite nuovo debito pubblico. Il Dividendo Nazionale, invece, è concepito come nuovo credito creato debt-free, la cui quantità è scientificamente legata alla capacità produttiva reale dell'economia e all'ampiezza del "Gap Prezzi-Redditi". Non è una misura fiscale redistributiva, ma un meccanismo di correzione monetaria.
Sarebbe inflazionistico?
La struttura del modello DSC è progettata per essere intrinsecamente non inflazionistica, per tre ragioni principali:
1. Legame con la Produzione: Il nuovo denaro viene emesso solo in relazione a beni e servizi già prodotti e disponibili sul mercato, per colmare un deficit di potere d'acquisto esistente.
2. Effetto Deflazionistico Diretto: Lo Sconto Nazionale (o Prezzo Compensato) ha un effetto intrinsecamente deflazionistico, poiché riduce direttamente i prezzi al dettaglio mantenendo inalterati i margini dei produttori.
3. Sostituzione di Meccanismi Inflazionistici: Il Dividendo e lo Sconto sostituirebbero i meccanismi attuali usati per mascherare il "Gap" (come l'indebitamento continuo del governo, delle imprese e dei consumatori), che sono di per sé fonti primarie di inflazione.
Le persone smetterebbero di lavorare?
Il modello include un meccanismo di feedback auto-regolante. Se un numero eccessivo di persone decidesse di smettere di lavorare, la produzione aggregata diminuirebbe. Una minore produzione ridurrebbe l'ampiezza del "Gap Prezzi-Redditi" e, di conseguenza, l'importo del Dividendo Nazionale distribuito. Questo renderebbe più difficile vivere del solo dividendo, incentivando un ritorno al lavoro per soddisfare la domanda di beni e servizi della società.
È socialismo?
Il modello DSC si colloca al di fuori delle tradizionali categorie di socialismo e neoliberismo. A differenza del socialismo, che tipicamente implica la proprietà statale dei mezzi di produzione e un'economia pianificata, il DSC preserva la proprietà privata, la libera impresa e la scelta individuale. Il suo obiettivo non è centralizzare il controllo economico, ma assicurare che il sistema finanziario rifletta accuratamente la realtà a beneficio di tutti, distinguendosi nettamente sia dal socialismo che dal neoliberismo.
Questa analisi delle criticità comuni prepara il terreno per un confronto diretto con altri modelli di riforma monetaria, mettendo in luce le peculiarità strategiche dell'approccio di Douglas.
6.0 Analisi Comparativa: Credito Sociale (DSC) vs. Modello AMI (NEED Act)
Confrontare il Credito Sociale di Douglas con altri noti modelli di riforma, come quello promosso dall'American Monetary Institute (AMI) e riflesso nel NEED Act, permette di evidenziarne le unicità strategiche e filosofiche. Sebbene entrambi i modelli riconoscano gravi problemi di funzionalità ed equità nel sistema attuale e concordino sulla necessità di introdurre una forma di moneta debt-free, le loro diagnosi e soluzioni divergono su punti chiave.
Punti di Accordo Fondamentali
• Entrambi i modelli identificano gravi disfunzioni sistemiche che richiedono una riforma profonda.
• Entrambi concordano sulla necessità di integrare nel sistema la creazione di moneta libera da debito (debt-free) per risolvere i problemi identificati.
Punti di Contrasto Strategico
La seguente tabella riassume le differenze principali tra i due approcci:
Criterio di Confronto
Modello del Credito Sociale (DSC)
Modello dell'American Monetary Institute (AMI)
Focus
Priorità alla funzionalità del sistema (l'equità ne consegue come sottoprodotto)
Priorità all'equità istituzionale (la funzionalità ne consegue come sottoprodotto)
Diagnosi
Centrato sul Gap Prezzi-Redditi e sulla disoccupazione tecnologica come problemi centrali
Non riconosce esplicitamente il "Gap" o la disoccupazione tecnologica come diagnosi chiave
Creazione Monetaria
Modello ibrido: credito a debito (privato) per la produzione e credito debt-free (pubblico) per i consumatori
Sostituzione di tutta la moneta-debito con moneta di Stato debt-free
Occupazione
Obiettivo del minimo impiego necessario per soddisfare i bisogni
Impegno per la piena occupazione come obiettivo politico
Amministrazione
Modello "bottom-up": il potere d'acquisto è distribuito direttamente all'individuo
Modello "top-down": la moneta viene immessa tramite spesa governativa con effetto a cascata
Filosofia
L'individuo è più importante del gruppo; l'economia serve il benessere concreto dell'individuo
Focus su obiettivi collettivi astratti gestiti e perseguiti dallo Stato
Questa divergenza filosofica è fondamentale. Per Douglas, il fine ultimo è la decentralizzazione del potere economico a favore del singolo cittadino, come espresso in questa sua affermazione:
"Il controllo della produzione da parte del consumatore è l'unica base della libertà, e nessun metodo per ottenere il controllo del consumatore ha mai avuto successo senza escludere il controllo statale della moneta e del credito e includendo un potere di credito individuale decentralizzato."
Questa analisi comparativa evidenzia come il DSC offra un paradigma di riforma unico, focalizzato sull'empowerment individuale attraverso la correzione di un difetto tecnico nel sistema dei prezzi.
7.0 Conclusione: Valutazione Strategica e Rilevanza nel Contesto Moderno
Il modello del Credito Sociale di C.H. Douglas si fonda su tre pilastri concettuali: una diagnosi unica centrata sul "Gap Prezzi-Redditi" come difetto strutturale del sistema dei prezzi; un approccio strategico che dà priorità alla funzionalità rispetto all'equità; e un insieme di soluzioni correttive basate su un modello ibrido (Dividendo Nazionale e Sconto Compensato) per riallineare la finanza all'economia fisica.
Per i professionisti della finanza e dell'economia di oggi, la rilevanza strategica del DSC non risiede tanto nella sua immediata applicabilità politica, quanto nella sua potenza come strumento diagnostico. La sua enfasi unica sul disallineamento tra i flussi finanziari e la capacità produttiva reale offre una prospettiva diversa e complementare rispetto ad altre teorie di riforma monetaria, che spesso si concentrano esclusivamente sul monopolio della creazione di moneta da parte delle banche. L'analisi di Douglas costringe a interrogarsi non solo su chi crea la moneta, ma anche su come il sistema contabile e dei prezzi influenzi la distribuzione del potere d'acquisto e l'efficienza economica complessiva.
In conclusione, indipendentemente dalla sua adozione pratica, lo studio del Credito Sociale di Douglas fornisce un framework concettuale prezioso per comprendere le tensioni strutturali dell'economia moderna. Le sfide legate all'aumento del debito, all'impatto dell'automazione sul lavoro e alla cronica carenza di potere d'acquisto dei consumatori trovano nell'analisi del "Gap" una spiegazione coerente e profonda. Come affermò Douglas già nel 1920 nel suo libro pionieristico Economic Democracy, l'obiettivo finale rimane di bruciante attualità:
"L'intera promessa di un futuro più luminoso, probabilmente molto luminoso, per il mondo risiede nel fare le migliori cose possibili nel miglior modo possibile."
Nessun commento:
Posta un commento