(vedi: LA TASSA PIU’ AMATA DAGLI ITALIANI CONTRO IL CORONAVIRUS ).
Per motivi di "spazio", l'intervista non è stata allegata all'articolo di cui sopra. La riportiamo integralmente così come è stata consegnata.
Il giornalista Mario Molinaro |
Mario Molinaro: Prof Saba, la creazione monetaria costituisce una tassazione, di cui il cartello bancario approfitta con cognizione di causa per sottrarre risorse ingenti ai cittadini. Ci vuole spiegare a tale riguardo gli aspetti oscuri di questa questione poco nota, che la Senatrice Blundo tradusse insieme ad altri due parlamentari in un disegno di Legge abortito sul nascere in una cornice poco rispettosa degli iter democratici?
Saba: Innanzitutto trovo curioso che sulla pagina del Senato c'è menzione del DDL 660 - già proposto dalla senatrice Blundo nella XVIIesima legislatura - anche nell’attuale legislatura, ma senza il testo dello stesso: http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/testi/50201_testi.htm
La relazione del Prof. Di Paolo è interessante, così come le note al DDL ed il DDL stesso, e merita ulteriori approfondimenti. Innanzitutto, a mio avviso, occorre estendere l’ambito di applicazione della legge a tutte le creazioni di valori monetari legali, ovvero non solo alla banca centrale ma anche a quelle ben più importanti esercitate dalle 500 banche commerciali che operano nel nostro paese, stimate in mille miliardi di euro per il solo anno 2016 (cifra da verificare e rettificare includendo il credito rotativo intrannuale). La giustezza di questa mia visione estesa è stata poi illustrata anche dal Prof. Biagio Bossone, già governatore della Banca Centrale di San Marino e consulente della Banca Mondiale, assieme al Prof. Massimo Costa, Andrea Cuccia e Giuseppe Valenza dell’università di Palermo, nel paper “Accounting Meets Economics: Towards an 'Accounting View' of Money”, d/SEAS Working Paper No. 18-5, 22 ottobre 2018: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3270860
Devo però sottolineare che la soluzione proposta da questi autori, ovvero di considerare come Equity i valori monetari creati, non trova la mia approvazione poiché i depositi creati, trattandosi di contante (regola contabile IAS 7.6 e definizione di aggregato di M1, secondo BCE) vanno trattati contabilmente di conseguenza.
Appurato quindi che la cifra recuperabile all’erario è rappresentata sia dalle creazioni di banca centrale che da quelle delle banche commerciali, si arriverà ad un totale superiore all’importo attuale dell’intero debito pubblico. Questo è evidente prima facie, poiché lo stesso debito pubblico è stato comprato dalle banche creando denaro dal nulla (depositi) alle aste del Tesoro, esso va sommato alla creazione dei valori monetari creati per altre occasioni ed altri soggetti, oltre al Tesoro. Quindi, la somma dei due aggregati non può che essere superiore ad uno solo di essi, trattandosi di due insiemi positivi.
Vorrei qui far notare ai non-iniziati, aprendo una parentesi, che l’intera matematica dei numeri negativi è stata introdotta nella Firenze dei banchieri medioevali al solo scopo – praticamente – di dissimulare il guadagno di capitale delle banche stesse attraverso la registrazione di flussi negativi di cassa. Infatti, con posizioni negative di cassa, alla restituzione dell’eventuale capitale prestato (riflusso bancario) il conto va in pareggio ed emergono solo gli interessi dell’operazione, facendo rimanere sommerso il capitale inizialmente creato e prestato che così circolerà clandestinamente. In sostanza, le banche non barano solamente esponendo false Passività nello Stato patrimoniale ( “banconote in circolazione” e “debiti verso clientela”, che sarebbero meglio ridenominabili come “Debito verso il Tesoro per esazione in concessione”) – ma inverabili se opposte ad Attività apposte in bilancio dello Stato, cosa che ancora non avviene – ma anche evitando di registrare gli afflussi di cassa nel conto di tesoreria (Rendiconto finanziario - Attività di finanziamento – Creazione monetaria) prima di effettuare i trasferimenti e conferimenti ai nuovi depositi (fase comunemente riassunta nell’assurda “creazione di depositi”, mentre si dovrebbe parlare correttamente di “creazione di sottostante” non contabilizzata).
Ritengo quindi che l'intera vicenda andrebbe impostata più correttamente tenendo conto che la creazione monetaria è già di per sé stessa una tassazione, una vera e propria manovra fiscale nei confronti della comunità, di cui il cartello bancario ha approfittato intenzionalmente, arrivando ad ignorare le mie sollecitazioni ripetute durante le assemblee annuali dei soci, a partire dal 2014, in cui chiedevo esplicitamente di contabilizzare la creazione monetaria nei libri contabili per poterla adeguatamente quantificare e così poter distribuire un equo dividendo agli azionisti dopo le tasse. La riluttanza, per non dire l’ottusità, sia della governance delle banche che del ceto azionario, ad affrontare l’argomento nel suo complesso ha portato a risposte automatiche da parte dei consigli d’amministrazione che si nascondevano dietro al fatto che comunque i bilanci erano stati redatti – a loro dire – secondo le regole contabili internazionali e per di più certificati da importanti società private di auditing. Faccio notare che proprio sulle quattro società di revisione contabile che gestiscono oligopolisticamente il mercato internazionale – KPMG, E&Y, PWC e DELOITTE – esistono ormai vere e proprie raccolte enciclopediche dei molti casi di corruzione e di certificazione di bilanci falsi negli ultimi decenni. Si calcola oggi che la certificazione di due bilanci su tre sia chiaramente falsa. Si veda ad esempio la stessa certificazione delle banche centrali – BCE inclusa – che proditoriamente non pubblicano nemmeno il Rendiconto finanziario, uno dei tre libri notoriamente obbligatori oltre allo Stato Patrimoniale ed al Conto economico. Si veda il recente testo “Bean Counters: The Triumph of the Accountants and How They Broke Capitalism”, di Richard Brooks, Atlantic Books, 2018, di pp.352.
Il cartello bancario, quindi, (banche centrali e banche commerciali) non si comporta come un semplice esattore in concessione dello stato, ma bensì come un taglieggiatore che nasconde l'imposta, riscossa in toto con la creazione monetaria, tramite trucchi contabili.
Qua voglio ricordare che il secolo scorso lo Stato aveva dato in concessione l’esazione fiscale in Sicilia ai mafiosi massoni cugini Salvo, i quali ufficialmente trattenevano il 25% dell’incassato, retrocedendo in nero il 15% al partito “Democrazia Cristiana”. Allo Stato almeno rimaneva il 75% che però serviva per pagare le rendite dei titoli del debito comprati dalle banche creando denaro dal nulla. In sostanza, oltre alla predazione della cosa pubblica, una mega operazione criminale di riciclaggio promossa incautamente dallo Stato.
MM: Prof Saba, a conclusione delle esposte dichiarazioni della Sen Blundo e della scientificita' della relazione del Prof Di Paolo, per cui lo Stato italiano potrebbe disporre da subito di oltre 600 miliardi per fronteggiare la spaventevole crisi economica, cosa vuole dirci e aggiungere?
MS: “Tassare” l’esazione bancaria equivarrebbe a tassare il pizzo richiesto dalla mafia. E' opportuno che questa forma speciale di tassazione, la creazione di moneta legale, sia prerogativa esclusiva esercitata dallo stato e che le banche, rispettando la qualifica di "intermediarie", si riforniscano della provvista direttamente dal Tesoro, rinunciando completamente alla pratica di creare depositi dal nulla. Non basta infatti riclassificare le passività di banca centrale e banche commerciali come Passività verso il Tesoro, aspettando chissà quale giorno del giudizio in cui il buon cuore dei banchieri prevalga sulla loro avidità sociopatica, né sarebbe opportuno nazionalizzare le banche stesse lasciando intatte le malpractices contabili a vantaggio dello “stato profondo”. Occorre che - riconosciuta la squisita qualità fiscale della creazione di moneta fiat - il Tesoro si faccia carico della esazione da creazione monetaria direttamente, coprendone i costi con parte della stessa. Per comodità ipotizziamo che il sistema bancario abbia subito una deriva criminale consapevole, e che questo sia dimostrabile con numerose evidenze di prassi ricorrenti, e facciamo che questo emerga chiaramente nella Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario - almeno in questa seconda, che è corrente. Occorre forse ricordare come bankitalia rispose precedentemente con stupefacente sfacciataggine, alla domanda dell'On. Villarosa sulla questione della tassazione della creazione dei depositi dal nulla ? "Circa la possibile introduzione di una nuova imposta sulla creazione di depositi (che rappresentano la quasi totalità del denaro bancario) è probabile che i maggiori costi determinati dall'imposta, pur se formalmente in capo al sistema bancario, sarebbero comunque traslati sui clienti delle banche, per esempio sui costi di apertura di conto corrente. (...) In ultima analisi, sarebbe la collettività a contribuire al pagamento di parte, o dell'intero ammontare, dell'imposta." Avete mai sentito un altro evasore usare una scusa del genere per poi farla franca ?
Ma non si tratta di un problema circoscritto solo al nostro paese, anche se noi potremmo essere i primi a porvi rimedio. L'assoggettamento dell’amministrazione TRUMP ai banchieri è evidente la disinformazione del Dipartimento del Tesoro statunitense in merito alle "United States Notes" (biglietti del tesoro, invece che banconote della Federal Reserve) è palese: "Le note statunitensi non svolgono alcuna funzione che non sia già adeguatamente servita dalle banconote della Federal Reserve. Di conseguenza, il Dipartimento del Tesoro ha smesso di emettere note statunitensi, e nessuna è stata messa in circolazione dal 21 gennaio 1971". Ultima frase qui: https://www.treasury.gov/resource-center/faqs/Currency/Pages/legal-tender.aspx
Visto che sarebbero uguali, perché non le emette il Tesoro, invece che viceversa la FED, come aveva già disposto in tal senso nel 1963 il presidente JF Kennedy ? (Ordine Esecutivo 11110 https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_esecutivo_11110 )
O come in Inghilterra tra il 1914 e il 1928 ? Vedi: http://centralerischibanche.blogspot.com/2020/05/la-legge-che-introdusse-i-biglietti-di.html
O come, infine, nei governi Aldo Moro tra il 1966 e il 1978 ? (biglietto di stato a corso legale da L. 500) E’ ovvio che oggi il Tesoro potrebbe non solo emettere biglietti cartacei, su disposizione del Parlamento e per finanziare l’attività d’intermediazione delle banche, ma anche in forma elettronica tramite blockchain evolute, soluzione a basso costo come dimostrato nel progetto pilota Equacoin, da aprile 2019, che coinvolge 25mila volontari (euro popolare su blockchain, a corso libero, distribuito gratuitamente come reddito universale): http://centralerischibanche.blogspot.com/2020/04/schema-di-circolazione-dei-biglietti-di.html
Io credo che questi problemi e relative soluzioni abbiano assunto una notevole importanza e temo per la credibilità stessa di quelle istituzioni dello Stato che li trascurasse.
Oltre ad una revisione contabile forense - per stabilire le predazioni pregresse e ristabilire la credibilità della Corte dei Conti e della magistratura – degli stessi bilanci delle 500 banche e della Banca centrale, quello che occorre non è tassarli, ma sequestrare i patrimoni di origine predatoria incluso quello della banca centrale, affidandoli al Tesoro. Occorre trovare qualche forma di punizione che sia più incisiva di una semplice multa, pagata anch'essa, solitamente, creando un nuovo deposito dal nulla - e quindi forzatamente inefficace.
In sostanza, sarebbe l’ora di stabilire un CATASTO DELLA CREAZIONE DI VALORI MONETARI, di decidere se lasciare o meno in concessione l’esazione della tassa monetaria alle attuali banche piuttosto che attribuirla direttamente al Tesoro – soluzione che appare più semplice e praticabile – e quindi di predisporre un apposito DDL aggiornato di conseguenza (“Creazione di valori monetari circolanti sul territorio nazionale”).
La soluzione di lasciare tutto invariato è pericolosa perché riduce lo Stato a conchiglia di paguro bernardo, dove il paguro è il cartello bancario e la lumaca - divorata dal paguro - la credibilità dello Stato stesso. Qui sul Pagurus Bernhardus: https://it.wikipedia.org/wiki/Pagurus_bernhardus
Data la sua inevitabile influenza sui funzionari pubblici, sarebbe necessario rivedere i termini di concessione del servizio di Tesoreria di Stato alla Banca d’Italia, concessione che venne data 120 anni fa quale premio per il risanamento dello scandalo ottocentesco della Banca Romana, e riassumere invece la tesoreria direttamente al MEF oppure sottoporla a gara invece che tacitamente rinnovata in concessione, come adesso, alla privatistica e ambigua Banca d’Italia.
Un ultimo suggerimento importante sarebbe quello di impedire alla magistratura di avere rapporti bancari con il cartello bancario privato, predisponendo opportuni servizi bancari alternativi, almeno per i magistrati, da parte di una banca statale, in modo da evitare palesi conflitti d’interesse che si incarnano troppo quotidianamente nell’esito dell’attività nelle sedi giudiziali (si vedano, in particolare, i tribunali fallimentari e le cause per usura bancaria aggravata che non trovano MAI sbocco penale).
MM: Prof Saba, fermo restando che le Sue affermazioni sulla necessità di riportare il sistema bancario dentro i binari dell'utilità per la società, e privarlo del potere di condizionare e asservire la società, sulla fattibilità del progetto di Legge della Senatrice Blundo e la validazione del Prof Di Paolo cosa ci dice? La disponibilità indicata di oltre 600 miliardi in Banca d'Italia può tecnicamente tornare presto nella mani dei cittadini per scongiurare il MES, che ci vogliono indorare con formule da azzeccagarbugli, e sostenere tutta la nostra economia al collasso? Che cosa nel concreto l'autorità politica in tale direzione dovrebbe fare per usare presto almeno 300 miliardi?
MS: Come ho già detto, apprezzo il lavoro svolto dalla senatrice Blundo prendendo spunto dalla mia idea che avevo esposto su internet e apprezzo il lavoro svolto dal Prof. Di Paolo. Per gestire gli oltre 600 miliardi che bankitalia deve restituire basta accendere un conto d’ingresso al bilancio dello Stato, una Attività che bilancia le passività della banca centrale. Se la banca d’Italia rifiutasse di acendere il deposito relativo sul circuito di Tesoreria, che essa gestisce contra legem da oltre un secolo (ovvero senza regolare gara d’appalto), il Tesoro può semplicemente cartolarizzare il credito emettendo “biglietti di stato a rivalersi sul debito di banca centrale” (indicando sul biglietto la relativa partita contabile). Che poi lo faccia subito per l’intero credito o per soli 300 miliardi, non spetta a me deciderlo.
La risoluzione Blundo, e chiedo conforto alla Sua alta internazionale competenza, taglierebbe la testa al toro al pericolo Mes, e al pericolo di nuove tasse compresa una patrimoniale sui risparmi degli italiani? E perché, aggiungo, la Senatrice Blundo è stata isolata insieme alla Sua idea, che oggi a mezzo Mondolibero riproponiamo per intero come unica soluzione per affrontare e superare a breve il fallimento di tutta l'Italia? Dov'e' il marcio nascosto della nostra Repubblica? Quali forze potrebbero opporsi alla soluzione semplice dell'idea della Senatrice Blundo e con quali argomentazioni?
Una risoluzione Blundo confortata dallo studio del Prof. Di Paolo eviterebbe il MES, oltre a qualsiasi altro tentativo eversivo di incrementare il debito pubblico che, come abbiamo visto, di per sé è detestabile. Le forze che si potrebbero opporre all’idea della Blundo sono facilmente smontabili sul piano dialettico, giuridico e contabile. Se fossero forze “diverse”, si dovrà procedere coi metodi adeguati, col supporto della popolazione che già ha deciso di riunirsi a Roma il 2 giugno per sfiduciare l’esecutivo e il parlamento interrompendo l’assedio alla cosa pubblica.
MM: Se la soluzione Blundo non dovesse concretizzarsi, aprendo ad una conseguente rivoluzione che investirebbe tutte le banche, come i suoi studi indicano, che cosa si prospetta per l'Italia? Per il Popolo italiano?
Il programma di Bankenstein, ovvero la BCE di Francoforte e quell’altra associazione bancomafiosa della BRI di Basilea, oltre ad eliminare il contante, è di emettere CBDC, ovvero “Moneta digitale di banca centrale” che sostituirebbe tutta la moneta delle banche commerciali e porterebbe la popolazione ad aprire conti direttamente on la BCE. E’ un programma da Dottor Stranamore, un sogno dittatoriale che prevede contemporaneamente l’indebitamento permanente degli stati europei, tramite gli Eurobond (un progetto caro alle Brigate Rothschild), per procurarsi tale euro CBDC (Central Bank Digital Currency). In questo modo la banca centrale potrà controllare poliziescamente tutti i cittadini e, tramite l’eventuale azzeramento dei conti correnti, eliminare le persone sgradite dall’intero circuito della sopravvivenza economica. Allo stesso modo, comprando o meno il debito pubblico, la dominazione sui governi europei sarà completa. Le banche commerciali tornerebbero ad essere intermediarie ma soggette agli incubi contabili della BRI e alle politiche monetarie deliranti della BCE, volte ad assicurare a pochi eletti RENDITE PERPETUE e alla popolazione intera la schiavitù senza redenzione, mentre appunto la popolazione rimane in balìa della globalizzazione ossessiva dell’alta banca anarchica. Quello che ho suggerito ai servizi della Repubblica è di organizzare per tempo una forma di resistenza partigiana a questo scenario da incubo, che ci farà fare a tutti la fine della Grecia, predisponendo invece un piano di circuitazione monetaria parallela di euro popolari da distribuire alla popolazione. In questo senso il progetto pilota in vigore dall’aprile 2019 sta dando risultati interessanti. Questa circuitazione può essere presa in carico direttamente dai singoli Comuni nel caso non venga assunta dal tesoro. Vedasi: Schema di circolazione dei biglietti comunali
http://centralerischibanche.blogspot.com/2020/05/schema-di-circolazione-dei-biglietti.html
Oppure al limite dai singoli cittadini cartolarizzando i loro conti su blockchain:
La pluralità delle possibili soluzioni è evidente. Quella che incontrerà minore resistenza prevarrà.
Per chi volesse prepararsi culturalmente sull’argomento banche e moneta, ho predisposto una collezione di libri inediti pubblicati in italiano per la prima volta nel 2020: https://www.amazon.com/Marco-Saba/e/B0854KRSMQ
Suggerisco di iniziare da “Moneta Scritturale”, di Irving Fisher, dove si racconta come negli anni 1930 la questione venne affrontata dalle comunità locali statunitensi emettendo “biglietti in dollari a corso libero”.
Nessun commento:
Posta un commento