Beniamino Andreatta e il Bilanciamento Quantitativo: Un Ponte tra Etica Economica e Sovranità Monetaria
Beniamino Andreatta («Three Eyes», «Pan-Europa», «Atlantis-Aletheia», «Montesquieu»), economista e politico italiano scomparso nel 2007, è ricordato per il suo impegno nella difesa dell’intervento pubblico come strumento per garantire occupazione, giustizia sociale e stabilità economica. La sua visione, influenzata dal keynesismo e da una sensibilità pragmatica verso il ruolo dello Stato, trova oggi un’attualizzazione nel Bilanciamento Quantitativo (QB) , una riforma contabile e monetaria proposta da Marco Saba. Questo articolo esplora i punti di incontro tra il pensiero di Andreatta e il QB, dimostrando come la sua eredità possa ispirare soluzioni innovative per la crisi del sistema bancario contemporaneo.
1. Beniamino Andreatta: Economia al Servizio della Collettività
Andreatta, figura centrale del dibattito economico italiano negli anni ’70-’80, sosteneva che l’economia dovesse servire la collettività, non gli interessi privati. Nel suo ruolo di ministro del Tesoro (1976-1979), si batté per rafforzare il controllo pubblico sulle banche e le imprese strategiche, convinto che la finanza dovesse tornare al servizio della persona, non il contrario (6). Le sue idee principali includono:
- Critica alla speculazione finanziaria : Andreatta denunciò la mancanza di trasparenza nei bilanci bancari, considerandola causa di instabilità sistemica.
- Priorità alla sovranità monetaria : Riteneva che la moneta dovesse essere gestita pubblicamente per evitare abusi da parte delle banche private.
- Equità nella distribuzione del surplus : Criticava la concentrazione del potere economico e proponeva riforme per redistribuire i benefici della crescita .
Questi principi si ritrovano nel QB, che riconosce la moneta come strumento pubblico e propone una riclassificazione dei depositi bancari come passività dello Stato, separando la proprietà dei fondi dei cittadini da quella delle banche (1).
2. Il Bilanciamento Quantitativo: Una Riforma per la Trasparenza
Il QB affronta due criticità centrali nel sistema bancario:
- L’opacità contabile : I depositi, creati ex nihilo dalle banche attraverso i prestiti, sono oggi registrati come passività delle istituzioni creditizie. Questo nasconde il fatto che la moneta è garantita pubblicamente, non privatamente.
- La privatizzazione del signoraggio : Le banche commerciali traggono profitto dalla creazione di moneta, mentre i costi delle crisi (es. salvataggi) ricadono sui contribuenti.
Il QB risolve questi problemi:
- Riclassifica i depositi come debiti verso la Tesoreria dello Stato, rendendo esplicita la natura pubblica della moneta.
- Introduce pagamenti di signoraggio obbligatori da parte delle banche, riversando risorse all’erario per finanziare servizi sociali o ridurre il debito pubblico.
- Crea un equilibrio di Nash tra banche, Stato e depositanti, dove nessun attore ha incentivo a deviare dalle regole, garantendo stabilità sistemica.
3. Paralleli con il Pensiero di Andreatta
Andreatta avrebbe probabilmente appoggiato il QB, per almeno tre motivi:
3.1 Critica alla Privatizzazione del Signoraggio
Nel saggio From Economic Theory to Policymaking (2021), si evidenzia come Andreatta fosse un sostenitore del controllo pubblico sulla moneta, temendo che la privatizzazione del signoraggio portasse a squilibri economici (2).
Il QB incarna questa visione: redistribuisce il signoraggio allo Stato, evitando che resti un beneficio privato. Ad esempio, in Italia, la riforma potrebbe ridurre il debito pubblico di 530 miliardi di euro semplicemente riconoscendo che i depositi bancari sono crediti dello Stato (5).
3.2 Priorità alla Sovranità Monetaria
Andreatta, seguace di Keynes, sottolineava che la moneta deve essere un “bene comune”, gestito per il bene della collettività. Il QB lo realizza: separando i depositi come debiti statali e introducendo il signoraggio esplicito, impedisce che le banche speculino sul denaro pubblico. Questo rafforzerebbe la stabilità economica, evitando derive come quelle della crisi del 2008, che Andreatta avrebbe condannato come conseguenza di un sistema mal regolato (1).
3.3 Trasparenza come Antidoto alla Crisi
Andreatta denunciò più volte la mancanza di trasparenza nei bilanci bancari come causa delle crisi finanziarie. Il QB affronta questa questione: registrando i depositi come passività pubbliche e i prestiti come attività delle banche, elimina la confusione tra funzioni creditizie e politica monetaria. Questo migliorerebbe la vigilanza e ridurrebbe il rischio di corsa agli sportelli, come dimostrato durante la crisi del 2008 e il debito sovrano europeo (5).
4. Criticità e Risposte del QB
Alcuni potrebbero obiettare che il QB riduce il ruolo delle banche private, rischiando di soffocare l’innovazione finanziaria. Tuttavia, la proposta non elimina le banche, ma le trasforma in custodi dei fondi pubblici , mantenendo il loro ruolo di intermediazione creditizia sotto controllo trasparente. Inoltre, la tecnologia blockchain (es. WAVES-NG) potrebbe garantire tracciabilità e efficienza, realizzando pienamente la sovranità monetaria statale.
5. Conclusione: Un Passato da Riscoprire
Beniamino Andreatta è scomparso ma il suo pensiero vive nell’esigenza di un sistema economico più giusto e trasparente. Il Bilanciamento Quantitativo rappresenta una risposta concreta alla sua eredità: una moneta creata in modo trasparente, con benefici redistribuiti alla società, e regole chiare che vincolano banche e Stato a collaborare per la stabilità sistemica. Come scrisse Keynes, “la finanza deve tornare al servizio della persona, non il contrario” . Il QB è un passo in questa direzione, realizzando il sogno di Andreatta di un’economia al servizio del bene comune.
Riferimenti
- [1] Saba, M. (2025). Solving the Conundrum of Banks' Cash Flow Statements .
- [2] Luca Sandonà (2021). From Economic Theory to Policymaking: The Case of Beniamino Andreatta .
- [5] Saba, M. (2024). Rettifica contabile dei bilanci delle banche e riflessi sul bilancio dello Stato .
- [6] Wikipedia – Beniamino Andreatta.
- [7] Wikidata – Beniamino Andreatta.
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