VERBALE DI UDIENZA DELLA CAUSA CONTRO LA
BCE/BI/GOVERNO DI OGGI, 22 OTTOBRE 2019. LA NARRAZIONE DI QUANTO
ACCADUTO È NEL VIDEO. ALM)
Video: https://www.facebook.com/alfonsoluigi.marra.779/videos/2385466045054279/UzpfSTEwMDAwNzcyNzIwMzc1NDoyMzg1NDczMTcxNzIwMjMz/
(Nota bene: Il Giudice Presidente
della Seconda Sezione del Tribunale Civile di Roma, dr Francesco Oddi,
che è intervenuto per interrompere il video in cui spiego cosa è
successo nell’udienza della causa contro la BCE, lo ha fatto perché è
stato sollecitato non so se da impiegati o altri giudici della Sezione i
quali tutti, a causa di un grave equivoco, credono incredibilmente di
dover difendere il signoraggio, o meglio, il sistema signoraggistico,
che evidentemente considerano il presupposto del loro ruolo, dei loro
privilegi, della loro vita. Ebbene, bisogna spiegare loro che, quanto ai
privilegi, essi sono e saranno sempre impliciti nell’avere la
prerogativa di giudicare gli altri, mentre, per tutto il resto, il
signoraggio è la rovina anche loro, dei loro figli, delle loro famiglie,
e non solo di tutto il resto della società. Ciò a partire dai tributi,
perché anche loro, proprio come tutti gli altri, regalano ogni mese ai
padroni del signoraggio metà del loro reddito, perché quei tributi
serviranno poi allo Stato per ‘comprare’ dalla BCE il denaro che lo
Stato dovrebbe produrre invece da sé a costo zero e senza causare alcuna
inflazione, perché la svalutazione è frutto solo della creazione del
denaro ad opera di falsari (perché non lo inverano), ed è un falsario
chiunque crei il denaro ma non sia lo Stato. 23.10.2019, ALM
Tribunale di Roma, II° Sezione Civile, Verbale udienza di prima
comparizione. Nell’udienza del 22 ottobre 2019, tenuta dal GI dott
Eleonora Montesano, è stata chiamata la causa Alfonso Luigi Marra contro
BCE, Banca d’Italia, Governo italiano.
Per la Banca d’Italia è
presente l’avv. (illeggibile) la quale deposita fascicolo di cortesia e
richiama la difesa, conclusioni e richieste formulate nella comparsa di
costituzione e risposta. È altresì presente per la Presidenza del
Consiglio dei Ministri e la BCE il Procuratore dello Stato Federico
Giuseppe Russo, il quale si riporta alla propria comparsa di
costituzione insistendo in particolare sull’eccezione di difetto di
giurisdizione.
Avv. Marra. Preciso che l’avversa difesa, oltre a
non contestare nel merito, è letteralmente non pertinente perché non
c’è in citazione una parola di impugnativa dei trattati, per cui le
eccezioni a riguardo sono, oltre che pretestuose, di pura fantasia.
Sostengo infatti, del resto ovviamente, che il signoraggio – data la sua
natura di crimine – non poteva essere e di fatto non è previsto né
disciplinato da alcuna legge o trattato. Trattasi in sostanza di una
condotta occulta ed altamente illecita che pertanto può e deve essere
censurata dalla Giustizia. Premesso quindi che, per mero tuziorismo,
argomenterò anche circa la gravissima illiceità dei trattati da altri
punti di vista, e che mi riservo di svolgere a fondo il tema della
vergognosa eccezione di inammissibilità (vergognosa perché le
Istituzione pubbliche sono tenute per legge ad un uso legittimo e non
certo abusivo delle norme e delle procedure), chiedo pertanto concedersi
senza ulteriori dilazioni il termine per il deposito della nota ex art.
183 cpc.
Il Giudice, Dott.ssa Eleonora Montesano, in
sostituzione del Dott. Favaro (il quale è stato assegnato ad altro
incarico, per cui dovrà essere sostituito), rinvia la causa per
l’udienza di prima comparizione all’udienza del 31.3.2020, ore 11, anche
per l’esame delle eccezioni preliminari e pregiudiziali sollevate.
Sistema informativo sull'indebitamento delle banche e delle istituzioni finanziarie italiane
mercoledì 23 ottobre 2019
martedì 22 ottobre 2019
sabato 12 ottobre 2019
CARIGE: anche Malacalza fa causa alla BCE
Si evince consultando la Gazzetta Ufficiale europea
Carige, Malacalza chiede alla Bce gli atti del commissariamento
venerdì 11 ottobre 2019
GENOVA - Malacalza Investimenti ha chiesto a Bce l'atto integrale del commissariamento Carige del 2 gennaio e dopo essersi vista a giugno opporre un rifiuto, su questo e gli altri documenti connessi, il 7 agosto ha fatto ricorso. In altre parole, il primo azionista della banca porta la vigilanza Ue al Tribunale generale dell'Unione europea in Lussemburgo.
Sembrerebbe tema tecnico, ma quanto emerso con la pubblicazione del ricorso sulla Gazzetta Ufficiale europea non sarebbe una schermaglia legale, quanto il tentativo di conoscere il perimetro di manovra e le deleghe assegnate ai tre commissari, è emerso da analoga iniziativa già intrapresa, a fronte di un provvedimento depositato in cui risultano 12 pagine di omissis.
La Bce dovrebbe avere tempo fino a fine ottobre per le controdeduzioni sull'iniziativa della Malacalza Investimenti, primo socio con il 27,55%, fino a quando almeno l'aumento di capitale da 700 milioni approvato dall'assemblea del 20 settembre non porterà al controllo il Fondo interbancario e Cassa centrale banca. Prima ancora di quelle ai Malacalza dovrebbero arrivare le controdeduzioni della Bce al ricorso presentato un paio di settimana prima dall'azionista Francesca Corneli per conto di azionisti con lo 0,46% del capitale, che però oltre ad opporsi al rifiuto di avere il provvedimento di commissariamento, ha anche chiesto venga proprio revocato il commissariamento Carige.
La stessa Corneli all'inizio di questa settimana ha presentato un nuovo esposto su Carige, rivolgendosi a Consob, Bce e Banca d'Italia, in cui chiede di non autorizzare l'esecuzione dell'aumento di capitale e dell'intero riassetto fino a quando non siano decorsi i termini per impugnare la delibera: 90 giorni cioè dalla pubblicazione del verbale dell'assemblea, atteso entro il 21 ottobre (30 giorni dall'assemblea). Corneli chiede poi copia dell'accordo del 9 agosto, di verificarne la legittimità, anche sotto il profilo della disciplina dei patti parasociali, di rendere pubblico il parere sulla condizione di esonero da Opa chiesto da Cassa centrale, e di rendere pubblica l'indicazione del livello di flottante per evitare il delisting.
Nella vicenda Carige, e in particolare dei piccoli soci, intanto c'è da registrare la posizione del rappresentante storico di Azione Carige, Silvio De Fecondo (dichiaratamente favorevole al riassetto targato Fitd-Ccb), che in un'intervista al Corriere del Trentino chiede che il Fondo interbancario e Ccb "decidessero di prevedere una quota di capitale da assegnare al vecchio azionariato alle stesse condizioni di Ccb, vale a dire con lo sconto del 47%".
giovedì 10 ottobre 2019
Causa contro BCE per recuperare il signoraggio bancario (Avv. Marra)
Avv. Alfonso Luigi Marra:
Questa citazione è rivolta, oltre che ad ottenere una sentenza favorevole, ad un obiettivo immediato: far comprendere ai magistrati, ai finanzieri, ai dipendenti dell’AdE, AdeR, MEF ecc di essere stati ingannati, e cioè di non essere, come gli hanno fatto credere, gli artefici di alcuna meritoria opera, bensì gli inconsapevoli esecutori di un mostruoso crimine contro l’umanità. Perché i tributi sono solo uno dei più scellerati effetti del signoraggio, e non servono ad altro che a rubare ai cittadini denaro da regalare alla BCE per ‘pagargliene’ altro che essa crea dal nulla a costo zero sostituendosi incredibilmente allo Stato, che a quella creazione gratuita può ovviamente provvedere da sé, senza quindi indebitarsi né causare inflazione. ALM
"ECCO LA MEMORIA DIFENSIVA DELLA BCE, DEL GOVERNO ITALIANO E DELLA BANCA D’ITALIA (http://bit.ly/33nGDGq)
avverso la citazione civile (http://bit.ly/325fjw9)
che ho proposto contro di loro per chiedere la restituzione della quota
individuale di signoraggio e dei tributi pagati nel decennio in quanto
illegittimi stante il detto signoraggio.
Come si può leggere, la difesa della BCE/BI/Governo non è pertinente, perché, sempre come si può leggere, nella citazione non ho in alcun modo messo in discussione gli ancorché gravemente illeciti trattatati (non avrei potuto), ma ho invece sostenuto che, poiché il signoraggio è un crimine, non poteva essere e non è infatti oggetto di alcuna disciplina (è una condotta fraudolenta e occulta), per cui ne va dichiarata l’illiceità e va restituito unitamente ai tributi, che da esso discendono.
Scrive infatti l'Avvocatura di Stato in difesa della BCE/BI/Governo: «..È dunque palese che una domanda giudiziaria come quella ora in esame volta a mettere in discussione il rispetto dei due Trattati sopra menzionati (“Trattato sull’Unione europea” e “Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”, che costituiscono il vertice gerarchico dell’ordinamento dell’Unione europea) pone questioni afferenti al merito delle scelte fatte dall’Italia all’atto della sottoscrizione dei Trattati suddetti, e dunque sfuggono alla cognizione di qualsiasi giudice. La domanda pertanto deve dichiarata improcedibile per difetto assoluto di giurisdizione. ... In via subordinata e per puro scrupolo difensivo, si eccepisce il difetto di giurisdizione del giudice nazionale».
La prima udienza si terrà il 22 ottobre 2019, e non credo vi andrò nemmeno perché bisogna solo chiedere il termine per la prima delle tre memoria difensive previste dall’art. 183 del cpc.
La causa, il cui numero di ruolo è RG 35283/2019 Contenzioso Civile, Tribunale di Roma, può essere seguita dall’app Giustizia Civile.
10.10.2019, ALM"
Come si può leggere, la difesa della BCE/BI/Governo non è pertinente, perché, sempre come si può leggere, nella citazione non ho in alcun modo messo in discussione gli ancorché gravemente illeciti trattatati (non avrei potuto), ma ho invece sostenuto che, poiché il signoraggio è un crimine, non poteva essere e non è infatti oggetto di alcuna disciplina (è una condotta fraudolenta e occulta), per cui ne va dichiarata l’illiceità e va restituito unitamente ai tributi, che da esso discendono.
Scrive infatti l'Avvocatura di Stato in difesa della BCE/BI/Governo: «..È dunque palese che una domanda giudiziaria come quella ora in esame volta a mettere in discussione il rispetto dei due Trattati sopra menzionati (“Trattato sull’Unione europea” e “Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”, che costituiscono il vertice gerarchico dell’ordinamento dell’Unione europea) pone questioni afferenti al merito delle scelte fatte dall’Italia all’atto della sottoscrizione dei Trattati suddetti, e dunque sfuggono alla cognizione di qualsiasi giudice. La domanda pertanto deve dichiarata improcedibile per difetto assoluto di giurisdizione. ... In via subordinata e per puro scrupolo difensivo, si eccepisce il difetto di giurisdizione del giudice nazionale».
La prima udienza si terrà il 22 ottobre 2019, e non credo vi andrò nemmeno perché bisogna solo chiedere il termine per la prima delle tre memoria difensive previste dall’art. 183 del cpc.
La causa, il cui numero di ruolo è RG 35283/2019 Contenzioso Civile, Tribunale di Roma, può essere seguita dall’app Giustizia Civile.
10.10.2019, ALM"
lunedì 7 ottobre 2019
giovedì 3 ottobre 2019
Democratizzare la moneta
DEMOCRATIZZARE LA MONETA
di Jan Kregel*
Levy Economics Institute of Bard College
Maggio 2019
Fonte: http://www.levyinstitute.org/pubs/wp_928.pdf
RIASSUNTO
Nell'interpretazione occidentale della democrazia, i governi esistono per gestire i rapporti di proprietà, con l'assenza di proprietà che porta all'esclusione dalla partecipazione al governo e, in molti casi, all'assenza di parità di trattamento davanti alla legge. La democratizzazione della moneta garantirà pertanto pari opportunità alla proprietà della proprietà e quindi piena partecipazione alla governance democratica della società, nonché pari accesso al sistema bancario, che finanzia la creazione di capitale attraverso la creazione di moneta. Se la divergenza tra capitale e lavoro - tra ricchi e poveri - è spiegata dall'accesso monopolistico dei capitalisti al finanziamento, la riduzione di questa divergenza dipende fondamentalmente dalla democratizzazione del denaro. Sebbene il ruolo della moneta e della finanza nel determinare la disuguaglianza tra capitale e lavoro trascenda qualsiasi particolare comprensione del processo attraverso il quale la creazione di moneta porta alla disuguaglianza, proposte specifiche per la democratizzazione della moneta dipenderanno dalla spiegazione di come la moneta viene creata e come supporta l'accumulazione di capitale.
di Jan Kregel*
Levy Economics Institute of Bard College
Maggio 2019
Fonte: http://www.levyinstitute.org/pubs/wp_928.pdf
RIASSUNTO
Nell'interpretazione occidentale della democrazia, i governi esistono per gestire i rapporti di proprietà, con l'assenza di proprietà che porta all'esclusione dalla partecipazione al governo e, in molti casi, all'assenza di parità di trattamento davanti alla legge. La democratizzazione della moneta garantirà pertanto pari opportunità alla proprietà della proprietà e quindi piena partecipazione alla governance democratica della società, nonché pari accesso al sistema bancario, che finanzia la creazione di capitale attraverso la creazione di moneta. Se la divergenza tra capitale e lavoro - tra ricchi e poveri - è spiegata dall'accesso monopolistico dei capitalisti al finanziamento, la riduzione di questa divergenza dipende fondamentalmente dalla democratizzazione del denaro. Sebbene il ruolo della moneta e della finanza nel determinare la disuguaglianza tra capitale e lavoro trascenda qualsiasi particolare comprensione del processo attraverso il quale la creazione di moneta porta alla disuguaglianza, proposte specifiche per la democratizzazione della moneta dipenderanno dalla spiegazione di come la moneta viene creata e come supporta l'accumulazione di capitale.
I. DEMOCRATIZZAZIONE?
Perché è importante democratizzare il denaro? Nell'interpretazione occidentale della democrazia, i governi, secondo la legge romana, esistono per gestire i rapporti di proprietà. Nell'interpretazione di Adam Smith ([1776] 1937, 674) ciò implicava che "il governo civile nella misura in cui è istituito per la sicurezza della proprietà, è in realtà istituito per la difesa dei ricchi contro i poveri, o di coloro che ne hanno proprietà contro coloro che non ne hanno affatto. ”
L'assenza della proprietà significava esclusione dalla partecipazione alla governance e, in molti casi, assenza della parità di trattamento davanti alla legge. Ai tempi di Smith, la proprietà era principalmente la proprietà della terra, che veniva acquisita per eredità, dono reale o trasferimento forzato. Un secolo dopo, Karl Marx notò che nelle società industriali era il capitale a essere difeso dal governo e produceva divergenze tra la classe capitalista e quella lavoratrice. E l'accesso al denaro e alla finanza è stata la chiave per l'appropriazione del capitale attraverso lo sfruttamento del lavoro.
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